Facciamo così, siamo ad agosto, a maggio mancano ancora 9 mesi, guadagniamo parole, risparmiamo tempo ed epatoprotettori, tanto quest’anno, e lo dico dopo un pareggio alla seconda giornata, sarà come quello precedente: eh ma l’anno scorso la società, le penalizzazioni, gli infortuni…  e come quello di due anni fa: eh ma Ronaldo, la squadra era arrugginita…

Questa è la Juve di Allegri, poca roba, gente che non sa cosa fare e che proprio per non sapere cosa fare dimentica anche quello che saprebbe fare. E’ tutto così obsoleto, scontato, eddai, se anche uno che non  prende 10 milioni l’anno se ne accorge, vuol dire che qualcosa che non va c’è, ed talmente evidente, che tutti, e dico tutti quelli che guardano la partita, sanno precisamente come si svilupperà il gioco – gioco si fa per dire – dove andrà a finire la palla, da che parte attaccheremo, quali saranno i movimenti, sì insomma mai nulla di imprevedibile, mai una soluzione fantasiosa, un qualcosa che possa sorprendere gli avversarti: un po’ corricchiamo, ma non tutta la partita e nemmeno tutte le domeniche, e poi palla lunga e speriamo. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sul perché Il nostro prode condottiero volesse a tutti i costi Lukaku e Kessie, vuol dire si merita questo allenatore e, ahinoi, questa squadra.
Si sa, il Prode vuole solo giocatori che sappiano gestire una palla lunga perché è l’unico schema in cui si riconosce, far arrivare la palla agli attaccanti con azioni rapide, palleggio veloce, triangolazioni, aperture e tagli, non fanno parte del suo bagaglio, insomma, non lo farà mai, e non perché non voglia farlo, è perché non sa farlo. E se questa è una spiegazione, allora lo giustifichiamo, ce lo teniamo e speriamo in non so che cosa. Ma, dovrebbe spiegarcelo senza accampare scuse.

A volte il Prode è talmente inappropriato da risultare comicamente sprovveduto, preso in contropiede, come se improvvisamente si trovasse di fronte Messi, Ronaldo e Mbappé, e non 3 giocatori semisconosiuti del Bologna; ma veramente uno che prende 10 milioni l’anno, non riesce, con tutto il rispetto per Ndoyé, Zirkzee e Ferguson (che ci hanno fatto a fettine, che se l’arbitro avesse visto giusto avremmo meritatamente perso), a mettere in campo un centrocampo e una difesa in grado di reggere il “terribile e devastante” urto? Ma dai!, sembra uno di quegli avvocati che obiettano perché non a conoscenza di un testimone e vengono regolarmente cazziati dal giudice: “Vostro Onore, mi oppongo, il teste non era sulla lista, e adesso non so come affrontarlo”!

La preparazione delle partite risulta così inefficace da far pensare alla casualità. E almeno si rendesse conto di come sta andando “durante”, che oggi almeno un paio di giocatori erano rimasti al bar, Fagioli, Cambiaso e Sandro su tutti, risultava palese dopo 20 minuti… Vogliamo aspettare la fine del primo tempo? E va bene… Poi, perseverare con quegli 11 diventa eutanasia. O cocciutaggine della serie io non so sbagliare. Cambiare a 20 minti dalla fine è semplicemente grottesco.

E già che ci siamo, risparmiamoci le prossime conferenze stampa, interviste e dichiarazioni, tranne qualche chicca, saranno il copia e incolla di quelle degli ultimi due anni. In tempi e modi diversi, il succo sarà comunque questo:
- Per i cambiamenti ci vuole tempo (stessa squadra dell’anno scorso tranne quelli che ha prima voluto e poi cacciato).
- Una squadra nuova ha bisogno di giocare per trovarsi (vedi sopra).
- Questa squadra è giovane, deve migliorare nella mentalità (dunque rispetto allo scorso hanno abbiamo guadagnato una quindicina d’anni tra Weah e Cambiaso e cui sottrarre i 10 che hanno in più gli altri giocatori, possiamo dire che abbiamo abbassato l’età media di circa il 2% Azzz!).
- Paghiamo l’inesperienza dei nostri giovani (vedi sempre sopra).
- Siamo solo all’inizio del campionato, importante è arrivare a marzo ed essere lì in corsa.
- A volte dispiace, ma più di così in questo periodo non si poteva fare (perché gli altri, giustamente, hanno iniziato la preparazione a maggio…).

Poi gli evergreen:
- Poi si sa, nel calcio ci sono giornate che tutto ti gira male.
- Questi momenti fanno parte del calcio, ora bisogna stare zitti e lavorare.
- Abbiamo pagato anche sul piano fisico.
- Dobbiamo prendere quello che di buono abbiamo fatto oggi e poi, passetto, dopo passetto  migliorare.
- Nulla da rimproverare ai ragazzi, hanno fatto quello che potevano,
- L'importante è essere allineati (ricorrente ma non l’ho mai capita del tutto).
- Non abbiamo giocatori che saltano l’uomo ( e certo se continua a chiedere quelli che chiede, palla lunga e vediamo che succede...)

E prima o poi arriverà, fidatevi, la chicca dell’anno:
- Questa squadra è sempre stata abituata a giocare ogni 3 giorni, giocando una volta alla settimana è difficile mantenere alta la concentrazione.

Ecco, tutte le scuse - lui le chiama spiegazioni – insieme, un bel concentrato di banalità ripetute fino alla nausea, fino a svilirle di quel (poco) valore che avrebbero se dette in circostanze specifiche, abbinate a una sincera autocritica.
Come vorrei, anche solo per un paio di mesi, tornare ad avere una dirigenza presente, importante, quelli che entravano nello spogliatoio e, dopo partite come questa e come altre 60 negli ultimi 2 anni, attaccavano al muro, metaforicamente si intende, i giocatori; gli allenatori no, perché erano allenatori capaci, un bel Moggi, uno Giraudo, gente “con le palle”, che capiva il calcio e sapeva come gestirlo. Ma questo allenatore qui, proprio questo Prode condottiero, con Moggi e Giraudo si sarebbe dimesso da almeno 12 mesi.

Aspetterò con fiducia che passi anche questo campionato, digerendo male lo snocciolarsi di alti e bassi, forse tutti i “se” e i “però” troveranno la giusta congiunzione astrale, e magari arriveremo tra le prime 4…
Poi basta… La bottiglia che stapperò quando il peggior allenatore d’Italia sarà un “ex” ancora più pregiata, il vino più dolce e il piacere di vedere una partita della Juve, e non importa che si vinca o si perda, perché importante è il gusto, il sapore, l’ebbrezza del calcio giocato, e non questa massima Allegriana: “il calcio è una cosa semplice”.
No, il calcio è un gioco, e come tutti i giochi va giocato, non svilito buttando la palla avanti e sperando che qualcosa succeda perché non c’è altro modo di fare.