Nemmeno quando le circostanze, la sorte, la dea Eupalla, come avrebbe detto Brera, chiamatela come vi pare, ci dà una mano, riusciamo a stare Allegri!
Tanto per cambiare, il più scarso allenatore della Serie A ha iniziato la partita come peggio non avrebbe potuto: Danilo terzino, Cuadrado e Bernardeschi – ma veramente ancora gioca Bernardeschi? – esterni d’attacco, il povero Dusan sempre spalle alla porta, sempre più solo a prendere mazzate ed aspettare uno straccio di palla giocabile che fosse una.
Come sempre insomma. E sarebbe un 4-2-3-1... Peccato che per giocare così devi attaccare e non aspettare, tremebondo, che succeda qualcosa! Altro che improvvisa “Allegrata”!, neanche di fronte avessimo il “resto del mondo”, ma si sa, il nostro prodigioso condottiero è solo capace di sperare nel prodigio, nel numero da circo che sbanca il banco, nella botta di culo, nel coniglio dal cilindro…
Peccato che di cilindri in giro non ce ne siano, e che l’unico coniglio sia quello che può vedere nello specchio degli spogliatoi prima di scendere in campo.

Iniziamo maluccio, intimoriti, rattrappiti, indecisi, sempre in ritardo sulle seconde palle, prendiamo, proprio dalla parte di Danilo un gol bello ma ridicolo, e per cause soprannaturali il povero difensore, che colpe non ne ha, ma tant’è, da un mese non sta in piedi ma continua a giocare lo stesso manco fosse irrinunciabile, si fa male ed esce. La fortuna ci assiste DEVE entrare Morata, Cuadrado torna a fare il terzino d’attacco, e finalmente - ma guarda tu – la Juve comincia ad avere un senso.

Segniamo una volta, due volte, sfioriamo il terzo gol e qual è l’allegrata di giornata che poi è sempre la stessa furbata oramai consolidata (fa pure rima)? Toglie un centrocampista e si mette a 5. Ecco, in quel preciso momento, ogni juventino, anche solo parzialmente intelligente, avrà pensato: “Adesso la perdiamo”!
Infatti tutti dietro, tutti a correre in maniera scomposta, come sempre senza un minimo di organizzazione, come sempre difendendo al limite dell’area, come sempre con lanci di 40 metri e palla regalata a loro, che prima o poi tra un calcetto, una pioggia di corner e qualche decina di palloni avvelenati persi per non sapere perché/come/a chi/cosa fare, ci sta che il gollonzo lo prendi. Ed è lì che si vede il grande stratega: dentro Arthur, non uno qualsiasi, ma uno dei giocatori più inutili della rosa. Ogni altro allenatore, anche mezza sega, avrebbe rischiato un giovane che giocasse con i polmoni e la voglia di strafare, Miretti per esempio, e non perché sia un fenomeno, ma perché Arthur è un controsenso biblico nel panorama calcistico, e un Locatelli che non sta in piedi sono un affronto all’intelligenza non solo pedatoria, ma proprio un affronto all’intelligenza e basta.
E così, com'è logico, tutti rintanati lì dietro, giocando alla viva il parroco, prendiamo l'inevitabile anche il terzo gol... Ma qui – standing ovation all’astuzia del coraggio – il nostro prode comandante, toglie Dybala per inserire Kean… Sarà pure stato stanco, ma una mezza giocata Dybala può sempre trovarla, tienilo fermo a 5 metri dall’area, togli uno degli altri 7 ormai inutili, e provaci cazzo! Niente!

Adesso, possiamo dire che con Allegri quest’anno nessun giocatore è migliorato? Sì, possiamo dirlo. E possiamo dire che la Juve ma non ha mai fatto vedere uno straccio di gioco, bello o brutto  che fosse, ma uno straccio di gioco? Sì, possiamo dirlo. E possiamo dire che la Juve non ha mai dominato una sola partita, neanche quelle con il Roccopizzopapero di sotto? Sì, possiamo dirlo. E possiamo dire che Vlahovic, il miglior talento giovane di tutta la serie A in mano ad Allegri è peggiorato sotto tutti i punti di vista, costretto a fare il pivot in mezzo al deserto, perché l’allenatore dopo 4 mesi ancora non ha capito come farlo servire? Sì, possiamo dirlo. Possiamo dire che se hai paura di giocare tutte, ma proprio tutte le partite, e che se la Juve è stata in difficoltà contro tutte, ma proprio tutte le squadre che abbiamo incontrato, qualcosa nel manico non ha funzionato? Sì, possiamo dirlo.
E allora perché? Perché ce lo terremo?
Perché ha fatto un buon lavoro? Sicuramente no. Perché ha vinto qualcosa? Non ne parliamo, dopo 11 anni è riuscito a perdere tutto. Perché è arrivato quarto in un campionato dove le altre hanno giocato a ciapanò? Perché ha fatto meno punti di Pirlo? Perché l’idea del corto muso è risultata vincente? Perché anche il Trap era più offensivo e almeno ci provava? Perché Kean non la struscia più – eppure con il PSG segnava, adesso nemmeno con le mani -, perché i giovani non sono maturi per giocare una finale?, perché nella stessa partita vediamo Bernardeschi e Cuadrado che fanno i terzini aggiunti, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro che fanno i difensori puri, Rabiot che ormai fa il mediano difensivo, quindi 7 giocatori dietro + quel poveraccio di Vlahovic a prendere legnate, Dybala che non sa dove mettersi e Zakaria che non sa da che parte andare?
Perché ha altri 3 anni di contratto a 9 milioni netti al mese… Spero che la risposta sia solo questa!
Il problema non è perdere, ci sta, cicli, episodi, annate storte, non è quello, ma il come. E’ avere la consapevolezza che con Allegri in panchina non ci si possa neanche provare, perché qualsiasi mezzo allenatore – con le squadre di fenomeni che ha avuto avrebbe vinto lo stesso se non di più -  qualsiasi altro allenatore di serie A, e parecchi di B, quest’anno avrebbero dato un senso ad una squadra che non sarà più formata da tutti fenomeni, ma che, saggiamente condotta, almeno ci avrebbe regalato una mezza speranza.

Ci vorrebbe dignità, quella della dirigenza, ad accettare di aver sbagliato – ormai sono 3 anni che non ne imbroccano più una -, quella di Allegri, che dovrebbe ammettere di non avere più la mano adatta, meglio darsi ai cavalli, e quella di tutti noi tifosi, che dovremmo spiegare a chi di dovere, che non si vince abbassando l’asticella, negando l’evidenza, nascondendosi dietro ad un passato glorioso, ma scommettendo sul coraggio e sul futuro.
E il futuro, non può essere Allegri.