DIALOGO TRA UN ALLENATORE E UN NON SO...

NON SO:           Buonasera signor l’allenatore, quindi anche per oggi non si è giocato…
ALLENATORE:  A me è sembrata una buona partita, i ragazzi erano un po’ stanchi, abbiamo avuto una partita anche martedì…
NON SO:           Appunto, sono passati 5 giorni.
ALLENATORE: Non siamo ancora pronti per giocare ogni 3 giorni.
NON SO:           5.
ALLENATORE: E’ uguale, 3, 5, non è una settimana intera.
NON SO:          Ma ci sono altre 7 squadre che hanno le coppe e…
ALLENATORE: E noi no, e non so se è un vantaggio, i ragazzi mi si deconcentrano.
NON SO:           D’accordo, parliamo della partita di stasera.
ALLENATORE:  Ripeto, una buona partita, che con un po’ di sfortuna si poteva anche perdere.
NON SO:           Capisco… Ma è sembrata la stessa Juve svogliata di sempre, al limite dell’indolenza nel secondo tempo.
ALLENATORE:  Nel secondo… Ma nel primo…
NON SO:           Nel primo la Juve non ha fatto un tiro in porta.
ALLENATORE: Ha fatto bene altre cose.
NON SO:           Come per esempio?
ALLENATORE:  Cose, cose...
NON SO:           Vista da fuori però la Juve sembra una squadra, spenta, rassegnata.
ALLENATORE:  Sembra, sembra, vi sembra a voi “Non so”.
NON SO: Infatti sembra proprio che la Juve un gioco non ce l’abbia, non dico bello, ma uno straccio di gioco, anche misero ma organizzato. Sembra che in campo non abbiano idea di come affrontare l’avversario, uno schema, un modulo riconoscibile;  a fatica quando non sbagliano, arrivano sulla tre quarti e poi, regolarmente, palla indietro e ricominciano dal portiere. Come se dopo i soliti 55 passaggi inutili non sappiano cosa fare, però, essendo l’unico sistema che conoscono, continuano a ripeterlo all’infinito. E se per caso arrivano vicino l’area avversaria, invece di cercare una soluzione, ributtano la palla indietro e ricominciano.
ALLENATORE: E che gli devo spiegare tutto io? Sono strapagati per giocare a pallone, se non sanno cosa fare, vuol dire che li paghiamo troppo!
NON SO:           Ma l’allenatore è lei!
ALLENATORE: Appunto, sono l’allenatore, mica posso fare sempre tutto da solo! Già ho il problema della formazione tutte le settimane, che meno male che ogni tanto mi si fa male qualcuno così le cose sono più semplici.
NON SO:          Mi scusi, ma ho come l’impressione che spesso lei non riesca a inquadrare il problema. Non potrebbe…
ALLENATORE: No! Ho il mio sistema. Io le situazioni le capisco a volo. Le dirò che queste situazioni si ripetono con caratteri pressoché identici ogni settimana. Soltanto che la palla a volte va da una parte, a volte dall’altra, non è prevedibile, controllate. Non ci si può mai fidare. Mica posso sapere tutto.
NON SO:          Ma sembra che si butti un po’ troppo a indovinare!
ALLENATORE: E’ il mio sistema, caro Non So Ci sono allenatori che de­ducono. Altri procedono per induzione, intuizione, che preparano la partita, organizzano schemi di gioco, reparti. Io no, io mi butto a indovi­nare.
NON SO:           Beh, insomma…
ALLENATORE: E’ un buon sistema, spesso funziona.
NON SO:           Ma se oggi quella punizione di Muriel si abbassa di 5 centimetri…
ALLENATORE: Se, se… Con i se non si vincono le partite. E poi i pali ci stanno lì per questo no?
NON SO:           Si, ma…
ALLENATORE: Corto muso e largo culo.
NON SO:           Ma la Juve, praticamente ha rinunciato a giocare.
ALLENATORE: Ma si è difesa bene.
NON SO:           Per vincere le partite bisogna anche segnare
ALLENATORE: Tutte storie, e i ragazzi mi devono dare retta, altrimenti…
NON SO:           Altrimenti?
ALLENATORE: Altrimenti li sostituisco. Ma lei lo ha visto, anche oggi, che ad un certo punto gli attaccanti non mi difendevano più? Eh?! Volevano andare a segnare. Lei mi capisce, tutti, e dico tutti devono difendere. Poi se ci dice bene, a volte segniamo pure. Le racconto un aneddoto, negli ultimi due anni mi hanno proposto Kane, Haaland e Osimhen. Io li ho chiamati uno per uno e gli ho chiesto: Ma tu, lo sai fare lo stopper?, la sai fare la marcatura a uomo? E loro niente, non hanno capito il valore del mio calcio, mi hanno risposto che loro sono attaccanti e devono segnare i gol. Capito? Mi hanno risposto che si vince segnando un gol in più degli avversari… Gli illusi.
NON SO:           E quindi?
ALLENATORE: Quindi niente, si vince prendendo un gol in meno. Nisba, mi tengo quelli che ho. Per questo rischiamo poco, e quando arriviamo vicino l’area avversaria torniamo indietro, così passa il tempo. Il calcio è una cosa semplice, prendi un gol in meno e va tutto bene.
NON SO:           Allora perché si arrabbia così in campo?
ALLENATORE: Perché ogni tanto non mi danno retta e vanno tutti lì davanti, invece di fare quello che gli dico di fare tutta la settimana. E io li li sostituisco e li cazzio a dovere. Hanno un imput preciso, chiaro nel contesto e facile da  mettere in pratica, senza fronzoli, giocate di fantasia, avventure mirabolanti, rischi inutili...
NON SO:           E sarebbe?
ALLENATORE: Statevene tutti quieti lì dietro, trotterellate, sbagliate poco e quando non sapete che fare, calciate il pallone il più lontano possibile, meglio se dalla parte dell’avversario, hai visto mai… Qualcosa può sempre succedere.
NON SO:           Ma non le sembra un po’ pochino?
ALLENATORE: Ripeto, il calcio è un gioco semplice. Ma che è tutta ‘sta smania di marcature preventive, pressing alto, diagonali, triangolazioni, passaggi di prima, difensori centrali che diventano attaccanti aggiunti, punte che si incrociano, sovrapposizioni… Tutto un gran casino. Si sta tutti buonini lì dietro e quando loro sbagliano palla lunga e pedalare. E su, è facile!
NON SO:           Per questo anche oggi la partita è stata di una noia mortale!
ALLENATORE: Appunto, ben giocata, vuol dire che siamo riusciti nell’intento di addormentarla.
NON SO:           Ma così la Juve non vincerà mai!
ALLENATORE:  Forse, ma spesso non perderemo.
NON SO:           Ma lei fa l’allenatore, dovrebbe dirigere il gioco, inventarlo, come un direttore d’orchestra. E’ l’allenatore più pagato della serie A!
ALLENATORE: Son tutti ragazzi viziati, con quello che guadagnano gli devo fare da balia?
NON SO:           E’ sconfortante… Parlare di calcio con lei è come parlare equazioni con un bambino.
ALLENATORE:  Ecco, i numeri sono 9, dicaimo 10 se aggiungiamo lo zero, e con questi numeri si fanno tutte le equazioni possibili. È sempllice.
NON SO:           E’ sconfortante.
ALLENATORE:  Il calcio è semplice, non è un dubbio amletico come essere se stessi o essere se andassi. A volte si perde, a volte non si vince e poi si spera nella botta di culo. Facile.
NON SO:           E’ sconfortante vedere la Juventus che (non) gioca come una qualsiasi provinciale scarsa di terza divisione.         
ALLENATORE:  Oggi non si è perso.
NON SO:           E’ sconfortante.
ALLENATORE: 9 milioni l’anno,
NON SO:           E’ sconfortante
ALLENATORE:  Forse per lei.
NON SO:           No, è sconfortante anche per i 9 milioni di tifosi. E’ triste.
ALLENATORE: E che devo pensare a tutto io? Io sto allegro.
NON SO:           Appunto. Disallegria.