Non si tratta di perdere il campionato a novembre, o di essere sbattuti fuori dalla Champions con 5 sconfitte su 6 partite, né di aver perso la semifinale di Coppa Italia o quella di Europa Ligue, ci può stare, ci sono le “annate no”, quelle che finiscono sempre sul palo o si fermano per mezzo centimetro di fuorigioco, o sbattono sulle decisioni di arbitri parziali e devoti a qualche vendetta trasversale più o meno dichiarata.
Ci sono i campionati in cui gli altri meritano di vincere solo perché sono i più forti, ci sta perdere contro squadre che sulla carta dovrebbero affrontarci con rispetto, ci sta perdere contro una giustizia sportiva che definire ridicola è fargli tuttavia un complimento.
Ci sta tutto.
Ma non ci sta perdere la dignità, la faccia, la credibilità.
Ecco, a questa specie di tardigrado che guadagna 8 milioni a stagione, fermo all’idea del pallone di cuoio stretto con i legacci, che Maifredi e Marchesi al confronto erano i geni della lampada, che ha l’espressione, le movenze e gli atteggiamenti di chi non ha la più pallida idea di cosa fare, che capisce di calcio meno di quanto capisca io di meccanica quantistica – lavoro in teatro – ecco, questo non glielo perdonerò mai. Per quanto mi riguarda potrebbe anche vincere i prossimi 10 campionati che comunque resterà sempre l’allenatore che da due anni mi fa vergognare di sentirmi juventino, che mi ha fatto passare la voglia di guardare le partite, che mi ha fatto sperare di finire in serie B, almeno così, forse, ci sarebbe una possibilità di vederlo sparire, che mi ha fatto passare in definitiva, non solo l’entusiasmo, ma anche la voglia di partecipare a quella cosa lì che Pasolini raccontava come l’emozione pura del football come un “sistema di segni con un proprio linguaggio poetico, che spiega perché un ragazzino nato in uno sperduto paesino qualsiasi, possa tifare per tutta la vita per una squadra lontana anni luce dalle sue radici e dalla sua cultura”.

Sarà un caso se nessun grande, medio o piccolo club l’abbia mai chiamato – voci incontrollate da Madrid a parte e Juventus sempre a parte - negli ultimi 15 anni della sua carriera, cioè esclusi Cagliari e Sassuolo, quasi tutta?
No non è un caso. Come non è un caso che tutti i giocatori che gli passano per le mani peggiorino in modo esponenziale, che il discorso “giovani” sia solo la conseguenza di eventi altri, che non abbia un’idea di gioco, movimento o schema dalla partita con la Lazio del 2017 (6 anni 6), che il primo indumento che indossa, e fa indossare ai propri giocatori è il pannolone da incontinente... quale lui è.  
Se chiedi ad un tifoso qualsiasi cosa prova durante una partita della Juve, è lo stesso che vinca o perda, ti risponderà: “una noia mortale”, mai un guizzo, uno slancio, un po’ di fantasia, e non sto parlando di gioco, ma di personalità, di voglia di spaccare il pallone, i pali, i tabelloni! Avete presente Michael Ende, La Storia infinita? Il Nulla?

Atreyu: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
Atreyu: Che cos’è questo Nulla?!
Gmork: È il vuoto che ci circonda.

Ecco, Tristegri è il nulla nel mondo di Fantasia.
E lo sappiamo che non sai come far giocare Vlahovic, Di Maria, Chiesa, tutti diventati sotto la tua abile direzione pippe consumate; lo sappiamo che se ti comprassero Haaland  la prima cosa che gli chiederesti sarebbe di tornare a centrocampo e poi, spalle alla porta di fare la sponda per non si sa chi; lo sappiamo che uno schema uno non lo vedremo mai… Ma almeno la grinta, la determinazione, la voglia di andare… Macché, solo noia, Noia mortale.
Ci hanno tolto 10 punti? Pochi? Tanti? E che ne so! Ma so che se invece di prendere 4 gol dall’Empoli (sich!) avessimo vinto stasera, staremmo a “soli” 2 punti dal Milan, in piena corsa Champions, dovendo ancora giocarci contro…
Perché questo dovrebbe essere la Juve, più forte della sorte, alla faccia delle penalizzazioni, a dispetto delle difficoltà… E invece solo scuse, giustificazioni, attenuanti… L’ultima sarà: “La sentenza mezz’ora prima della partita ha compromesso il risultato”.
Sì, è vero, la sentenza mezz’ora prima della partita è stata una porcata vergognosa, che tanto sapevamo che sarebbe andata così, ma la Juve, la mia Juve, la Juve degli Juventini - non quella di Tristegri - proprio per la rabbia e il senso di ingiustizia, l’Empoli, l’avrebbe sbranato! Ci sbattete giù in fondo? E noi siamo più forti, ce la faremo lo stesso!

Una c*** di partita dovevi vincere, e non contro il City o il Real, ma neanche contro il Napoli, l’Inter, la Lazio, il Milan, la Roma, l’Atalanta…
Contro l’Empoli, che ha una rosa di giocatori che non vale la metà della nostra panchina e motivazioni pari a zero! E sei riuscito nell’impresa di far godere tutta quell’Italia che non vedeva l’ora di sbellicarsi dalle risate!
Nonostante tutto, oggi, per la prima volta da mesi, abbiamo avuto la possibilità di cambiare realmente il corso di quest’ennesima sciagurata stagione, oggi potevamo sentire l’orgoglio di essere juventini, ma niente, finché resterai aggrappato a quella poltroncina da 8 milioni l’anno, peggio del peggior politico, per la Juve, non c’è speranza.
Perché questo è il fatto, oggi, quelli “allegri” sono quelli che tu fai crepare dal ridere!

Detto ciò, non so se la dirigenza della Juventus dovrebbe essere davvero condannata: 9, 15, 11, 10, è uscito il 7 bello? Che ne so, vediamo, aspettiamo, punti di penalizzazione, processi, multe, ma so per certo che andrebbe sentenziata – metaforicamente – per la sciagurata gestione degli ultimi 4 o 5 anni, con il ripescaggio del prode Max come scelta indifendibile, c*** inarrivabile, che primeggia non solo nella storia delle c*** calcistiche, ma anche nella storia delle c*** e nella storia e basta! L’imperativo categorico che diventa legge universale dovrebbe essere per tutti: Mai più con Tristegri! E invece...

Ho una bottiglia di Gaja, Barbaresco del 1999, comprata in un’occasione speciale, messa lì nell’armadio delle emozioni, tra il biglietto di un Real Madrid - Juve, doppietta di Del Piero, la copia del Corriere dello Sport del 5 (6) maggio e la foto della sberla di Cuccureddu; sta lì da 2 anni, ogni tanto la guardo, la rigiro e la accarezzo, la stapperò il giorno in cui Tristegri... perdente senza nobiltà, nemmeno apparente, si leverà dai c*** per tornare a fare quello che sa fare: ossia qualsiasi cosa tranne che allenare una squadra di calcio!