E adesso che davvero va via un po’ mi spiace. Mi ero abituato a quella parlata toscana che tende ad irridere, a spostare il centro dell’attenzione, a ridimensionare. Ma mi ero anche abituato a non divertirmi più, e questo non va bene.

Io credo che Allegri dovesse andar via già 2 anni fa, dopo la finale col Real, aveva fatto il suo tempo, dato il massimo, chiesto alla squadra il massimo. Poi non lo so, una certa resistenza a cambiare quando si vince, forse la convinzione che si potesse ancora migliorare, ma insomma, negli ultimi 2 anni, e soprattutto in questo, fatte salve pochissime partite, abbiamo visto una Juve bruttina, così abituata ad essere la più forte che sembrava quasi rassegnata, al pari di tante avversarie che scendevano in campo sapendo che comunque alla fine avrebbero perso. In Italia.

All’estero è un’altra cosa, e, escludendo le due partite della disperazione con il Real l’anno scorso e l’Atletico quest’anno, abbiamo dimostrato che senza un gioco “giocato” non si arriva da nessuna parte. E noi non abbiamo mai giocato. Abbiamo puntato tutto sui giocatori. E questo è farsi del male da soli.

Credo che sia finita per una questione economica, non certamente per il contratto, ma proprio per l’impossibilità da parte della proprietà di investire cifre importanti quest’anno sul mercato, infatti sono anche sicuro che compreremo poco, giusto qualche aggiustamento.

Del resto con questi giocatori e questo allenatore il risultato lo abbiamo visto e, nonostante il 5° scudetto consecutivo, non possiamo proprio dire che sia stata un’annata da incorniciare.

Tra un allenatore che chiede una mezza e dispendiosa rivoluzione e una dirigenza convinta che con un manico diverso sia possibile raggiungere con la rosa che abbiamo competitività internazionale, alla fine il risultato è scontato.

Solo negli ultimi 2 anni Allegri ha avuto Bernardeschi, Matuidì, Bentancour, De Sciglio, Douglas Costa, Szczesnzy, Ronaldo, Can, Spinazzola e Cancelo, perdendo soltanto Higuain e, per un anno Bonucci, insomma, tanta, tanta roba. Troppa per (NON) giocare come abbiamo fatto quest’anno.

Divertendoci un po’ con le parole: non possiamo rallegrarci di non essere mai allegri, perché vincere è allegria, ma anche giocare allegramente è un’allegoria importante.

E diciamolo, sappiamo, e siamo tutti d’accordo, che vincere è l’unica cosa che conta, va anche bene vincere soffrendo, da una goduria immensa farlo quando gli altri sono più forti… Ma vincere come abbiamo fatto quest’anno di allegro ha poco.

Il non gioco è stato disarmante, le partite noiose, sofferte, incerte quasi tutte fino alla fine e non per merito degli avversari, ma per demerito nostro. E questo, con quella rosa lì, non è ammissibile.

Credo che la dirigenza abbia capito che sarebbe stato un altro anno di “bruttezza” e che con un allenatore diverso, in grado di investire sul gioco e non solo sui giocatori, gli obiettivi potranno essere raggiunti anche con una panchina nuova.

Szczesnzy che la da a De Sciglio, che la da a Bonucci, che la da a Pjanic, che la da a De Sciglio, che la da a Chiellini, che la ridà a Szczesnzy, che la da a Bonucci, che la da a Pjanic, che la da a Sandro, che la ridà a Szczesnzy, che la da a Bonucci … Basta … Non si può proprio più vedere.

Quindi grazie Massimiliano Allegri per gli 11 trofei, per la serietà, la professionalità, le interviste al pepe, quelle divertenti, ma era ora di cambiare (ripeto, secondo me già da 2 anni), sei stato un allenatore credibile, per parecchio tempo ineccepibile, in bocca al lupo per il futuro… Certo che perderai quando ci incontreremo.
E benvenuto al prossimo, sperando che possiamo, finalmente, vincere in modo gioioso, divertendo e divertendoci. Szczesnzy che la da a De Sciglio, che la da a Bonucci … E andiamo!

Fino alla fine.