E non sarebbe cambiato nulla neppure se avessimo pareggiato stasera e vinto domenica, guardare le partite della Juve produce, nel migliore dei casi, un’allergia che sconfina nell’insofferenza calcistica, che rasenta l’intolleranza nei confronti di una situazione non più difendibile. Il problema ormai è dappertutto, l’incompetenza sembra diventata l’ineluttabile compagna di viaggio che coinvolge tutto il sistema di casa Juventus.
#BastAgnelli. Cominciamo dalla dirigenza. Imbarazzante!
Imbarazzante l’incapacità di scegliere una strategia e di realizzarla; avete sbandierato un programma che prevedeva l’inserimento di giovani di valore e di prospettiva, salvo deviare in corsa per correre dietro alle idee (idee?) di un allenatore bollito, che comunque avete scelto di riportare a Torino lusingandolo con un contratto assurdo di 4 anni a 9.000.000 netti a stagione. Quindi avete lasciato partire a zero Dybala, 28 anni, 4 milioni, unico giocatore di fantasia in rosa, che magari non sarà un toro, e che il suo lo stia facendo a Roma, per tesserare un Di Maria 34 anni, che definire fragile è poco, che finora non ha ancora giocato una partita intera, 7 milioni, che ci farà sapere, bontà sua, se restare un altro anno oppure tornare da mamma Argentina.
Aggiungiamo al capitolo Di Maria la gestione scellerata del “ProdeCondottiero”, per come lo ha messo in campo favorendo la recidiva della lesione all’adduttore… Ma si sa, contro Spezia e Fiorentina c’era bisogno di un cambio di marcia. Mica ti bastano i giocatori che hai, che ad allenatore invertiti volevo vedere… Complimenti, una scelta ponderata, intelligente assai, che ha ripagato abbondantemente!

Pogbá è arrivato sano? Forse… Fatto sta che non ha mai visto il campo, e che la poca credibilità e quindi la poca autorevolezza della dirigenza, hanno permesso al giocatore – che chiaramente ha il diritto di farlo - di non scegliere la soluzione migliore per il suo ginocchio, ma quella che poteva consentirgli di disputare il mondiale, con il risultato che tutti sappiamo. Io dico che una dirigenza vera, con le palle, un Moggi, un Giraudo, ma anche un Agnelli prima del buio post Superlega che ormai lo ottenebra, avrebbe trovato le parole giuste per guidare il ragazzo nella decisione.
Paredes e Milik quest’anno, ma anche Locatelli e Kean lo scorso anno, in trattativa da mesi, sono arrivati a mercato praticamente chiuso, impedendo al “ProdeCondottiero” di poterli preparare. La beffa è che non sono costati pochi spicci, ma, milione più, milione meno, le cifre richieste a maggio. E qualcuno dovrebbe anche chiarire il povero Zakaria, preso a gennaio come il soldato necessario a centrocampo e sbolognato ad agosto perché qualcuno dobbiamo pur vendere”.

Vogliamo parlare della comunicazione? Muti, tutti muti. L’unico che (stra)parla è Arrivabene, peccato che quello che dice valga il tempo di un cubetto di ghiaccio in un whisky on the rock… una manciata di minuti. La cosa più graziosa, e forse anche l’unica vera, l’ha detta al termine del pranzo UEFA tra le dirigenze di Juve e Benfica, l’ex team principal della Ferrari ha risposto con queste parole alla domanda di un tifoso circa il possibile esonero di Allegri: “Poi paghi tu quell’altro che viene?”
Una battuta? Mah! Capito come stiamo?
Sì, certo, i dirigenti, nessuno escluso, dovrebbero dimettersi per manifesta incapacità sopravvenuta, ma sarebbe come chiedere ad un politico di abbandonare la poltrona su cui poggia le sontuose chiappe… una via purtroppo non praticabile, loro resteranno lì finché Exor non troverà il modo di spostarli da qualche parte senza rimetterci troppo la faccia, e allora non resta che prendercela con chi, pur incolpevole per essere stato (ri)scelto, dovrebbe avere la dignità professionale per dire “non sono in grado”, e invece… e invece anche lui le chiappe da quel contratto faraonico, non le schioda neanche sotto tortura.

#BastAllegri. Dai, diciamolo, qualsiasi altro allenatore di qualsiasi altra squadra sarebbe stato cacciato a male parole già da un pezzo, lo sappiamo tutti, lo sa #BastAgnelli, lo sanno anche Nedved, Arrivabene e Cherubini, lo sanno i giornalisti, i tifosi, gli sportivi in genere: quello che sta combinando il ”ProdeCondottiero” è indifendibile: le circostanze che diventano prima scuse e poi alibi sono indifendibili, l’equipe di preparatori scelta da lui è indifendibile, buona parte dei giocatori scelti da lui sono indifendibili. E’ indifendibile dopo 14 mesi il fatto di non avere nessun tipo di organizzazione di gioco in campo, e non parlo di gioco bello o brutto, è indifendibile il fatto che i giocatori si guardino in faccia senza sapere cosa fare, è indifendibile che non vada in conferenza a dire: sì, prima ho sbagliato formazione, poi ho sbagliato le sostituzioni e infine ho sbagliato anche l’approccio e la gestione della partita.

Nessuno, ma proprio nessuno, sa quello che deve (ma anche solo dovrebbe) fare. Centrali e esterni bassi prendono la palla, se la scambiano un numero irritante di volte, coinvolgono il portiere perdendo terreno, dopo di che cercano di servire per vie centrali i centrocampisti, ma siccome quella palla che sembra bruciare, ce la levano con una facilità fastidiosa, cercano una soluzione sulle corsie esterne, dove abbiamo quei fenomeni di De Sciglio e Alex Sandro che arrangiano uno stop e poi, se tutto va bene, tornano indietro, se va male regalano palloni velenosi. E così, dopo i primi 3 tentativi andati male, palla lunga e speriamo che succeda qualcosa.
Fisicamente duriamo meno di un tempo e l’intensità di gioco, non dura più di 10/15 minuti… Ma sbaglio o un allenatore dovrebbe anche preparare la squadra sotto il profilo tattico, strategico, mentale, fisico, ecc., ecc. Possibile che anche la Pergolettese possa costringerci a difendere un pareggio striminzito o mezzo gol di vantaggio?
Possibile che tutti, e dico tutti i giocatori che godono del suo prestigioso modo di allenare, peggiorino sempre più rapidamente? Vlahovic fa tenerezza, sempre spalle alla porta, non è neanche un lontano parente di quello che a Firenze segnava grappoli di gol, Kostic fa un numero incredibile di cross… sbagliati, Locatelli un ricordo di quello che faceva a Empoli o in Nazionale, Gatti non pervenuto, Paredes, che ha giocato da fenomeno al debutto i primi 10 minuti, ormai si adagia sui ritmi - ritmo è una parola impegnativa - a cui si muove la squadra, squadra che si crogiola in una lenta, passiva, costante involuzione.
E’ chiaro che ALLEGRI non è (più?) in grado di gestire il gruppo, la quantità di errori da dilettante allo sbaraglio che continua a commettere, dopo aver attraversato il guado del grottesco, stanno rapidamente raggiungendo la sponda del ridicolo, perché sta regalando perle di incapacità come neanche il peggior Del Neri…
E cosa gravissima, i giocatori stanno smettendo di seguirlo, del resto non si può stare appresso a uno che si agita come un ossesso, con lo sguardo da perdente, che sbaglia tempi e modi, che ha perso anche la famosa capacità di leggere le partite, o di tirar fuori dal cappello uno straccio di idea che sia una.
Alla prima difficoltà la squadra pensa che non finirà bene, sono impauriti, sbagliano anche le cose più semplici, non sanno da che parte andare… Avete fatto caso al fatto che non riusciamo neanche a sfruttare i falli laterali? Che è meglio che li diano agli altri perché se li danno a noi sono tutte palle perse? E questo è colpa di 22 giocatori sparsi, diversi per età, condizione, ruolo e provenienza, o di chi dovrebbe organizzarli?

Caro #BastAllegri, riguardati le partite dall’alto, è così evidente che sono messi male in campo, che si muovono “ad mentula canis”, che vanno a casaccio, che hanno l’atteggiamento di chi non sa più vincere, di chi trema davanti a qualsiasi altra maglia, che guardare una partita della Juve provoca un’allergia profonda. E tu sei il responsabile. La dirigenza anche, ma tu sei il terminale di questo scempio calcistico, e da te bisognerebbe iniziare la potatura!
Questa non è la Juventus. La Juventus è fiera, e lotta, che sia serie B o Champions, affronta ogni partita con l’orgoglio di una finale (a proposito… perse tutte e due), sputa sangue, non molla mai, sono gli altri ad avere paura, a guardare l’orologio, non abbiamo più voglia di un invasato che siccome non ha nulla da dire, allora quel nulla lo urla costantemente, sbracciandosi e agitandosi come uno posseduto dalla dea Kali! Le partite si vincono giocando, non urlando. E #BastAllegri non è in grado di farlo.
Ma il “ProdeCondottiero” continua a sorridere, a minimizzare, a prendersela con gli episodi, a mendicare tempo, a raccontarci che da gennaio ci sarà un altro campionato, che ci  vuole halma, che non bisogna aver fretta, che bisogna pensare, essere freddi e lucidi, aspettare il momento buono che le partite sono lunghe…
Io dico che sarebbe il momento buono per dignità.
No #BastAllegri, quello che servirebbe è la dignità di farsi da parte, di ammettere limiti (sopravvenuti?), di capire che se non hai una squadra di fenomeni, devi almeno essere in grado di farla giocare, in un modo qualsiasi, ma di farla giocare, mettendo i tuoi uomini in grado di esprimersi al meglio, di sentirsi parte di un tutt’uno, di creare una mentalità vincente, di essere la Juventus.
Basta Allegri! La Juventus si merita qualcosa di meglio, a partire da subito.