Nel mondo del calcio è diffusa la convinzione che determinati comportamenti che si verificano con una certa frequenza all'interno dei nostri stadi siano configurabili come atti di razzismo.

In realtà questa percezione si è radicata nel tempo, ma non sempre una pur deprecabile abitudine tendente alla contestazione dell'avversario si deve per forza configurare come un atteggiamento razzista.

Per meglio chiarire la questione mi sono posto 3 domande a cui ognuno potrà dare la propria personale risposta...

1) il tifoso della squadra X è solito contestare con dei "buuuu" alcuni giocatori di colore della squadra avversaria e per questo motivo viene accusato di comportamento razzista; ma anche nella squadra X giocano  calciatori di colore che il nostro tifoso invece supporta con il proprio incoraggiamento. 

Si può essere razzisti non per il colore della pelle, ma per quello della maglia indossata?

2) Il calciatore Y di colore si rende responsabile di comportamenti antisportivi: una parte del pubblico comincia a contestare ogni sua giocata con fischi e ululati.

Può configurarsi un comportamento razzista nei confronti del calciatore ?

3) Il calciatore Z particolarmente attivo sui social e con una vita privata non proprio professionale viene puntualmente "beccato" dal pubblico durante la partita. Nelle interviste post partita il calciatore Z definisce razzisti i cori di cui è stato oggetto.

La sua opinione è condivisibile?

Tre casi reali anche se si è preferito non fare nomi; ma sono esemplificativi di situazioni che vengono esasperate al di là dell'effettiva rilevanza.

Tanto per rifletterci sopra.