"Si yo fuera Messi viviría como él.
Si yo fuera Messi frente a cualquier portería.
Si yo fuera Messi nunca me equivocaría.
Si yo fuera Messi, perdido en cualquier lugar."

Aspettavo da tempo questo momento indimenticabile, era il mio desiderio e adesso possiamo dirlo a gran voce: l'Argentina è campione del mondo. A pochi giorni dal natale, la squadra ha ricevuto il regalo più bello dell'anno. Un attesa durata trentasei anni per tornare sul tetto del mondo. Il sogno diventa finalmente realtà.
Vedere nei miei occhi, Lionel Messi che bacia la coppa, ti prova delle sensazioni incredibili e pensare che alcuni anni fa voleva lasciare la nazionale dopo aver perso due coppe americhe consecutivamente e soprattutto la deludente rassegna mondiale disputata in Russia nel 2018.
Ero dai miei parenti per mangiare e per dare inizio alle festività natalizie, così mi sono seduto vicino a mio zio (dopo aver guardato il Foggia e alcune partite di Serie B) e abbiamo assistito alla super finale dei mondiali. Da quando era iniziata la rassegna qatariota, la nazionale che ho scelto di tifare è ricaduta proprio sull'Argentina, dopo che l'Italia ha fallito la qualificazione perdendo contro la Macedonia del Nord.

Il primo tempo è di una straordinaria follia per l'undici argentino. Di Maria si procura il calcio di rigore dopo aver dribblato Dembelè con costui che lo ha steso nell'area di sinistra. Dal dischetto si presenta Leo Messi e il numero dieci calcia in maniera potente e preciso che vale l'uno a zero.
Alcuni istanti più tardi, l'Argentina effettua un contropiede pazzesco sull'asse Messi-Alvarez-Mac Allister, il centrocampista del Brighton serve un bellissimo assist a Di Maria che segna il due a zero. La Francia resta quindi ammutolita e la scelta di Deschamps nel sostituire Olivier Giroud per Marcus Thuram ha fatto davvero scalpore e profonda rabbia.
Nella ripresa, gli uomini di Scaloni pressano ancora e vanno vicino al terzo goal, ma in quel momento la Francia esce dalla tomba e ritorna in cattedra. Gli Bleus si fanno procurare il penalty commesso da Otamendi su Kolo Muani e Mbappè dagli undici metri non sbaglia. Un minuto dopo, il protagonista è ancora il centrocampista francese che trova incredibilmente il pari. I francesi non muoiono mai e nel frattempo il giovane diventa il primo giocatore a segnare una doppietta in una finale di Coppa del Mondo dai tempi di Ronaldo per il Brasile contro la Germania nel 2002.
Si va così ai tempi supplementari per la sesta volta in una finale di un mondiale. Scaloni dopo aver sostituito Di Maria e Molina per Montiel e Acuña, effettua altri due cambi: fuori De Paul e Alvarez, dentro Lautaro Martinez e Paredes. L'attaccante interista entra bene nella prima frazione supplementare e sfiora la rete del tre a due.
Nel secondo extra-time, Lautaro Martinez si innesca sulla destra, calcia il pallone sul primo palo trovando l'opposizione di Lloris che putroppo non riesce a neutralizzare il tiro di Messi che va a segnare così la doppietta. A Losail è apoteosi albiceleste. Il numero dieci incita i suoi per un ultimo sforzo prima della grande festa.
Pensate che sia finita, macchè... 
Montiel commette un fallo mano goffo sul tiro di Mbappè e dagli undici metri, il centrcampista francese segna una tripletta pesante. Sta succedendo il finimondo e sul finale, molta gente ha accusato un malore, quando Emiliano Martinez aveva compiuto una parata mostruosa su Kolo Muani. 
Arriviamo così ai calci di rigore. Mbappè e Messi non sbagliano, poi Coman si fa parare il penalty da Martinez. Bene anche Dybala, male Tchouamèni. Ottimo anche Paredes, Kolo Muani tiene in vita la Francia.
Siamo all'ultimo rigore, sono le ore 18.56 (in Italia). Dal dischetto Montiel non sbaglia e consegna all'Argentina il terzo mondiale. Buenos Aires è in festa, il miracolo è arrivato. Un grazie va a Diego Armando Maradona che dal cielo ha guidato questa squadra verso il trionfo. 

Quando le telecamere hanno inquadrato Mbappè, io gli ho fatto un inchino perché è stato straordinario. Ancora una volta, ha dimostrato di essere una vera perla, il centrocampista si consola con la vittoria del premio come miglior capocannoniere con otto goal. La Francia ha fatto un ottimo torneo e torna a casa con la testa altissima, ma onestamente, se ero Deschamps non avrei mai sostituito Giroud e alla fine hanno ottenuto una banale beffa.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron era deluso, durante i tre goal sembrava un tifoso sfegatato e nella cerimonia di premiazione era come se non avesse accettato la sconfitta, ma deve essere orgoglioso che il suo paese sia arrivato per due anni consecutivi in una finalissima di una rassegna mondiale.
Ma per me la scena è tutta per Messi. Sono felicissimo per lui. Si è presa una grossa rivincita e finalmente ha conquistato questa coppa come Maradona nel 1986.
Il vero GOAT (Greatest Of All Time) è Leo Messi. Su questo non ci sono dubbi, perchè con il Barcellona è diventato leggendario, ma adesso l'Argentina acclama a casa sua il Re che voleva a tutti i costi questo momento d'oro.
Tutte le star dello sport hanno fatto i complimenti alla Pulce per aver trionfato in Qatar, perchè (come avevo detto pochi istanti) c'era Maradona in mezzo a loro e molti hanno invocato il suo nome. L'Equipe descrive questa partita dalle mille emozioni, forse la più bella di tutti i tempi.
Ovviamente i complimenti vanno a Lionel Scaloni che nel nostro campionato ha vestito le maglie di Lazio e Atalanta e ha costruito una rosa capace di avere fiducia, coraggio e soprattutto credere nei sogni.

Si conclude così una domenica spericolata, un regalo di natale agrodolce per tutti gli appassionati di calcio che in queste serate fredde hanno avuto modo di divertirsi. 
Vi auguro buone feste 
Pasqui