Si chiude il campionato di Serie A e si aprono gli Europei, e lo faranno in una versione del tutto inedita, a partire da questa data dispari. Come inedita sarà anche la situazione stadi, che non li vedremo colmi come ci hanno sempre abituato nelle manifestazioni internazionali. Ma a noi va bene così. Anzi, forse, di inedito, è proprio la presenza delle persone: abituati per tutto questo tempo a vedere tutti quei seggiolini vuoti, adesso, ci accontentiamo anche se la capienza è del 25%.
Ma come iniziano gli Europei, iniziano anche gli incastri di calciomercato. Alcuni già si sono definiti, altri sono in fase di studio. Quel che sappiamo è che, tra i protagonisti, non ci saranno soltanto i calciatori, ma questo sarà il mercato degli allenatori.
Tanti sono stati gli addii. Alcuni voluti, altri forzati, e altri ancora inevitabili.
Proviamo a capire quali potrebbero essere gli scenari del futuro.

Atalanta, altro che sorpresa!
L’Atalanta non è più una sorpresa. È una realtà e anche ben consolidata ormai. Anzi, la sorpresa sarebbe non trovarla più lassù. Per il terzo anno di fila ha centrato la qualificazione in Champions. Peccato solo per la finale di Coppa Italia, un trofeo in bacheca avrebbe reso ancora più glorioso il percorso costruito.
Ma se la certezza avesse un nome, di certo, si chiamerebbe Gasperini. Ha dato anima e identità ad una squadra che possedeva tutt’altre ambizioni. Le ha regalato l’abito delle grandi serate e dobbiamo dire che le sta divinamente. Da vera Dea.
La certezza è stata ed è Gasp, e lo sarà anche la prossima stagione.

Miha male questo Bologna
La decisione spetterà sempre a lui. A Bologna ci sarà solo un “sì” a Sinisa. Per quello che ha costruito e per quello che sta costruendo. Per la forza d’animo, per l’uomo, per la bontà di un professionista come lui. Ha insegnato tanto ai giocatori, non solo a livello professionale ma soprattutto a livello umano.
La sincerità, la schiettezza e l’umiltà sono tutti valori che gli appartengono. Sabatini disse che <<resterà al 100%>>. L’unico motivo per andarsene sarebbe una big, che insomma, se la meriterebbe tutta.
Per adesso il futuro è qui a Bologna, ma occhio a quella big che oggi è rimasta vedova e che lui conosce molto bene.

Cagliari, tutto “Semplici” con Leonardo
Perché Leonardo Semplici sarà l’allenatore del Cagliari il prossimo anno.
La stagione è stata un disastro. Un Cagliari che, all’inizio, aveva dato la percezione che potesse costruire qualcosa di più grande. Ma con Di Francesco si era entrato in un limbo che sembrava non avere via d’uscita. L’unica opzione era cambiare.
La scelta è stata semplice con Semplici. Ha condotto i sardi alla salvezza. Sofferta, ma per come si era messa sembrava impossibile. Invece ci è riuscito, dando anche quella prova di valore a San Siro fermando un Milan che si stava giovando la Champions.
L’altro ieri l’incontro con l’allenatore. L’altro ieri la conferma per la prossima stagione.

La Fiorentina riparte da Gattuso
Nel pomeriggio del 25 di maggio, la Fiorentina ha ufficializzato Rino Gattuso.
Una Fiorentina che, in questi anni, sembra esser andata completamente fuori strada. Come se avesse sbandato e non fosse più in grado di rimettersi in carreggiata. Un mercato convincente in parte, soprattutto per i nomi, ma completamente lontano da un progetto con una fisionomia definita. I gigliati si sono persi in queste stagioni, come se si fossero lasciati completamente al destino.
Ma adesso si cambia. Rino è stato da sempre la prima scelta. Commisso si era “riparato” facendo un sondaggio per Fonseca, ma la priorità è stata sempre Rino.
Una scelta che sa di progettualità. Una scelta che, con Rino, potrebbe riportare la Fiorentina in carreggiata.

Genoa, evitiamo un Ballardini V
Fermiamoci al quarto e confermiamolo, che va più che bene.
Specie dopo questa stagione che sembrava potesse naufragare. Poi uno squillo al Balla, tanto lui risponde sempre. E, oltre ad alzare la cornetta, dice anche di sì. Al suo Genoa dirà sempre di sì. Ha ripreso il Genoa e lo ha condotto fino all’undicesima posizione, appena tre punti dietro il Verona.
Gli hanno chiesto se rimane. Lui ha risposto in questo modo: <<chiedete a Preziosi, ma penso di sì>>.
Credo sia il minimo.

Inter, Conte non è più “con-te”
Ci hanno provato in tutti i modi. Addirittura con striscioni fuori la sede: <<Ridimensionare i campioni è solo da coglioni. Mister, staff e giocatori non si toccano>>. Ma si sa, Conte non si fa certo ingannare dal sentimentalismo, altrimenti non avrebbe mai scelto l’Inter.
Conte è stato coerente sin dall’inizio. Se c’è continuità con un progetto rimane, ma se bisogna attuare un ridimensionamento saluta. Ed è quello che ha appena fatto. Due anni e uno scudetto.
Il prossimo allenatore verrà scelto in settimana. Entro il weekend al massimo. In lizza c’è Allegri, già contattato lo scorso 25 agosto da Marotta nel caso Conte non sarebbe rimasto. Il buon Max dà soltanto priorità al Real, specie adesso che Zidane ha comunicato l’addio alla squadra. E poi ci sarebbe anche la Juve in forte pressing su di lui, alla quale Allegri ha un debole. Vince chi metterà il “musetto davanti”.
L’altra opzione sarebbe Sarri, visto che anche Inzaghi, nella serata di ieri, ha rinnovato con la Lazio. I piani potrebbe essere Mihajlovic e Fonseca e poi ci sarebbero le opzioni estere Galtier e Garcia, ma non credo possano far caso al profilo dei nerazzurri. Si respira un’aria bollente e ancora deve arrivare l’estate…

Juventus, che fare della panchina?
Una Supercoppa italiana, una Coppa Italia e un quarto posto, a -1 dal secondo ma a -13 dal primo. Agnelli vuole sfruttare adesso la possibilità di cambiare in panchina. Specie adesso che ha la sicurezza della Champions (anche se, fossi in lui, così sicuro non sarei visto il muoversi dell’UEFA a causa della Superlega).
Via Paratici e forse, l’ex centrocampista, sarà il prossimo a salutare. Anche se, di così sicuro, non c’è assolutamente nulla.
In pole c’è Massimiliano Allegri, complice anche il buon rapporto che Agnelli riserva con lui. Solo che Max, come scritto poc’anzi, ha dato la priorità al Real e adesso Zidane ha lasciato. Si potrebbe ipotizzare uno scenario tra Zidane alla Juve e Max a Madrid. Ma forse sarebbe troppo semplice.
E se tornasse Conte, proprio da dove tutto ha avuto inizio? Scelta romantica, ma non da Antonio. Specie dando un’occhiata al contratto: la buonuscita dell’Inter è di 7 milioni e ci sarebbe una clausola in cui Conte non potrebbe allenare un’altra squadra in Serie A nella prossima stagione. La penale sarebbe non pagare la buonuscita. Scelta legittima, perché se Antonio dovesse scegliere un’altra squadra di A e condurla alla vittoria dello scudetto, lo avrebbe fatto attraverso lo stipendio dell’Inter.

E se alla fine rimanesse proprio Pirlo? Con Conte al Real e Allegri all’Inter?

Lazio, solo perché sei tu
16 mesi senza una risposta sono infiniti. Restare ancora lì è davvero un atto d’amore. Ed è quello che ha detto Inzaghi <<solo perché è la Lazio>>. Come biasimarlo. Ha atteso tutto questo tempo senza sapere nulla.
Nelle ultime ore ha avuto delle forti lusinghe da parte dell’Inter, complice l’addio di Conte. Ma lui ha dato sempre priorità alla Lazio. Alla sua Lazio. Contratto fino al 2024 per 2.2 milioni a stagione.
Ha vinto l’amore, in una landa costantemente dominata dai soldi e dall’egoismo.

Il Milan si merita Pioli o è Pioli che si merita il Milan?
Non sempre serve possedere un gran cognome. E Stefano Pioli lo ha dimostrato. Perché non si chiamerà Guardiola, Klopp, Conte, ma il suo lavoro è stato encomiabile.
Aveva una squadra che non era al pari di Inter, Juve, Napoli e Atalanta. Forse un pelino sopra alla Roma e alla Lazio, anche se ne dubito. Era dato per certo che potesse qualificarsi soltanto per un posto in EL, e invece ha fatto sognare i tifosi, dimostrandogli lo scudetto potesse essere roba anche per loro.
Poi ha vinto l’Inter, ma dietro di lei, c’è arrivato lui, Stefano Pioli. Continuerà ad essere, con merito, l’allenatore del Milan anche nella prossima stagione.

Napoli, sullo sfondo c'è Spalletti
Il Corriere dello Sport aveva dato l’esclusiva su Conceiçao, affermando che ci sarebbe stata la conferenza stampa mercoledì (ieri) massimo oggi. E poi, dopo qualche ora, esordisce dicendo che a causa di <<improvvise divergenze sul contratto lo scenario è cambiato drasticamente nella notte>>.
Allora è ritornato di moda Allegri, ma forse era soltanto una voce di corridoio. Tra i successori di Gattuso si era fatto anche il nome di Galtier, vittorioso con il Lille in Francia. Ma quello più vicino di tutti era ed è Luciano Spalletti.
Ormai sembra cosa imminente, anche se questi ultimi giorni ci hanno testimoniato che nulla è certo nel mondo del calcio e del calciomercato. Spalletti avrebbe avuto anche un incontro a Roma con De Laurentiis nei giorni scorsi, prima della notizia Conceiçao. Forse, Luciano, era stato da sempre l’opzione numero 1.

La Roma e il suo annuncio Special
La Roma si è tutelata anzitempo.
Più precisamente il 4 di maggio alle ore 15. Un orario in cui i tifosi non hanno avuto nemmeno il tempo di digerire l’addio di Fonseca (immagino a quanti sia andato di traverso il pranzo) che, qualche ora dopo, José Mourinho è stato annunciato con Tweet.
A questo punto, definirei i Friedkin anche veggenti vista la faida che si sta mettendo in atto per le panchine. La Roma si è coperta da tempo e sta gustando il secondo atto di questa Serie A con i popcorn in mano.

La Sampdoria saluta Ranieri e potrebbe riabbracciare Giampaolo
Non solo la Samp, ma con ogni probabilità, anche il nostro campionato saluta un grande allenatore come Claudio Ranieri.
Un esempio di signorilità e di eleganza che, vederlo altrove, fa sempre male. Ma ancora non è detta l’ultima. Di certo è che non allenerà più la Samp perché <<non c’erano più i presupposti per continuare insieme>>. Saluterà la Serie A perché, stando alle sue parole, avrà in programma già un incontro con qualche Nazionale.
Per sostituirlo, in pole, c’è il nome di Giampaolo. È la prima scelta di Ferrero e si sono avviati i contatti. Gli altri nomi sono quelli di Vincenzo Italiano, che però non ha ancora deciso se rimanere allo Spezia o meno; Paolo Zanetti, impegnato nei playoff con il Venezia e accostato all’Udinese; e infine D’Aversa, che non guiderà più il Parma nella prossima stagione (squadra retrocessa).

Sassuolo, De Zerbi avrebbe meritato un posto in Europa
Sarebbe stato un giusto saluto. Meritato più che altro. Roberto è volato in Ucraina <<per vincere>>, ma ha lasciato un ricordo indelebile lì a Reggio-Emilia: record di punti (62) e un settimo posto sfumato solo per differenza reti. La Serie A perde un allenatore davvero promettente.
Ora il rebus parte dalla panchina. Vincenzo Italiano è l’unico vero nome. È circolato anche quello di Dionisi, fresco di promozione, ma stando alle parole di Corsi, sembra che voglia rimanere in A con l’Empoli.
Fonseca era la seconda scelta di Commisso. Poi è arrivato il sì di Gattuso e tutto è sfumato. Magari andrà all’estero, ma c’è l’impressione che la moglie spinga per rimanere in Italia. Reggio-Emilia potrebbe essere una destinazione interessante.

Spezia, la grande rivelazione di questa Serie A
Quindicesima. Una squadra spavalda che ha messo a ferro e fuoco una Roma che avrebbe dovuto essere schiacciasassi per giocarsi la qualificazione in Conference. E invece sembrava che dovesse andarci la squadra di Italiano.
Ed è proprio Italiano che è sul taccuino di tanti. Ancora è l’allenatore dello Spezia ed è indeciso se restare. Perché ha costruito un qualcosa di immenso in due anni. Prima la qualificazione in Serie A e poi la permanenza. C’è l’impressione che di più non si possa fare.
Il Sassuolo sta pensando a lui, e lui, sta pensando se fare il salto in grande.

Il Torino ringrazia Nicola
Perché senza di lui sarebbe stata impossibile la salvezza. Con Giampaolo, il progetto, è naufragato in poco tempo (non per colpe sue). Nicola ha salvato il Torino dalla serie cadetta, in quella partita che non si sapeva se avesse avuto data. Alla fine l’ha avuta, così come la permanenza in Serie A.
Ma a quanto pare non è bastato per confermarlo. Juric è prossimo a guidare i granata nella prossima stagione e si attende soltanto l’ufficialità. Sulla base, un contratto di 3 anni a 2 milioni a stagione. Un contratto importante che ha convinto l’allenatore ha scegliere la sua futura sposa.

L’Udinese non avrà Gotti nel futuro
Poteva concludere leggermente meglio, ma alla fine la solita salvezza e i 40 punti pieni sono arrivati.
Nonostante ciò, Gotti e l’Udinese si separeranno. Il favorito per la panchina, come scritto poc’anzi, è Paolo Zanetti, anche se adesso rimane concentrato con il suo Venezia.
Nei prossimi giorni le parti si incontreranno anche per arrivare a un punto d’incontro con la sua attuale società in caso di promozione. Per quanto riguarda Gotti, con ogni probabilità, rimarrà in Serie A.

Verona, un’altra stagione da incorniciare
Sembrava potesse capitolare dopo la svendita dei migliori giocatori. E invece no. Juric ha fatto quasi come la passata stagione. Decima posizione anziché nona e 45 punti anziché 49. Rimane comunque una grande annata.
Un Verona che ha messo bastoni fra le ruote a diverse big, e il Napoli, ne è l’esempio lampante.
Juric, però, non sarà l’allenatore degli scaligeri nella prossima stagione. Rimarrà in Serie A ed è a un passo nel firmare un contratto con il Torino e allora in pole si è fatto il nome di d’Aversa. Tra gli altri nomi c’è quello di Italiano che però è legato da una clausola rescissoria di un milione allo Spezia e quello che potesse sembrare il nome di Stroppa, adesso, è vicino al Monza. Nelle ultime ore è spuntata anche l’idea Tudor.