Ribadisco per l'ennesima volta che non mi permetto di giudicare Sarri per le scelte tecnico-tattiche, le vittorie, le sconfitte, il tiki taka, la difesa a zona... Questi sono argomenti per intenditori e io invece sono solo una umile e appassionata tifosa...
Ecco, appunto, quando il discorso si sposta sulla passione, sull'amore per la propria squadra, sulla fedeltà, sul sudore e le lacrime versate per le mille battaglie seguite, allora sì, questo è il mio campo e ritengo di avere tutto il diritto di dire la mia!

La personale avversità al connubio Juventus-Sarri è stata manifestata da subito, senza remore né giri di parole; già molto dispiaciuta per la mancata conferma di Max Allegri sulla nostra panchina, avevo sperato che a sostituirlo fosse comunque qualcuno alla sua altezza professionale e d'immagine.
Non ambivo ad un esponente altrettanto affascinante e carismatico, ma quanto meno mi auguravo non sopraggiungesse la massima espressione della sua antitesi.
Invece è arrivato lui, il più ostentato esempio di anti-juventinità, il novello Masaniello che ha brandito per anni tutto il suo disprezzo per i nostri colori,  nulla avendo a che fare con la rivalità sportiva. Lui ci ha offeso, insultato, apostrofato, schernito, lui ha sollevato il dito medio verso di noi, vigliaccamente nascosto dietro il finestrino di un pullman.

E la cosa triste è che continua a farlo, pur essendo passato dall'altra parte della barricata; lo si evince dal modo in cui veste, parla, si presenta in conferenza stampa (quella barba incolta e quei capelli unti sono un pugno nell'occhio), ignorando l'importanza del NOSTRO stile, il rispetto delle NOSTRE regole, sostanzialmente sfidandoci. E lo immagino al bar del paesello, circondato dai suoi amici, vecchietti come lui, a ridere di questo, a farsi beffa di come sia lui ad avere ammaestrato la Juventus e non viceversa.

DIO CHE NERVI!!!!

Colpa di chi glielo sta consentendo ovviamente, ma guai ad indignarsi perché si viene tacciati di essere retrogradi, formali, ancorati a retaggi ormai superati.

Poi succede di perdere malamente in casa del Napoli (ci può stare, per carità) e di attendere pazientemente le parole del tecnico che spieghi i motivi dell'accaduto; e lui candidamente dichiara che tutto sommato è contento che a vincere siano stati i "suoi" ragazzi, cui sarà legato per sempre.

Ecco qui, fine delle trasmissioni, chiosa cristallina del Sarri-pensiero: a lui della Juventus non frega assolutamente nulla! Molto più rispettabile Antonio Conte, che da quando è seduto sulla panchina dell'Inter sputa sangue per l'odiata nemica di sempre. Eh sì, certo, è fuori luogo, isterico, piangina, ma cavolo, ne ha pienamente sposato la causa!!

Lui no, perché proprio non può, non ce la fa; rifiutare l'offerta della Juventus sarebbe stato scriteriato sotto il profilo professionale ed economico, ma il distacco tra lui e la nostra filosofia è tangibile; non c'è alcuna linea di contatto con i giocatori, la società e noi tifosi. E' giunto convinto di essere il guru del calcio che sarà e di poterlo infondere senza alcun compromesso ideologico, fatto di dialogo con la squadra, di gestione e non di imposizione, di elasticità e almeno un pizzico di signorilità, elemento indispensabile per acquisire un po' di autorevolezza agli occhi di giocatori che in quanto a come si vince non hanno bisogno di insegnamento alcuno (leggere le dichiarazioni del post-partita di Bonucci per credere...).
A molti tifosi questo non interessa, perché l'importante è vedere ogni morte di papa una triangolazione veloce o un colpo balistico per dire "Ohhhhh, finalmente, lui sì che è il NOSTRO allenatore!".

Concludo affermando che quando ho sentito quella dichiarazione ieri sera ho sorriso amaro, mi sono sentita come Cenerentola in mano alla sua matrigna.
Ciò che temo però è che questa volta la zucca non si trasformerà in carrozza!!!!