Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano... Giri immensi - nel senso di capriole all'indietro - ha fatto la Juventus dopo aver esonerato Massimiliano Allegri, in nome della rivoluzione filosofica, della ricerca del successo attraverso l'estetica, del ribaltamento degli equilibri non più incentrati sul gruppo ma sulla figura egoriferita di Cristiano Ronaldo. Giri immensi deve aver fatto anche la mente di Massimiliano Allegri, per trovare ogni volta motivazioni tali da indurlo a rifiutare sistematicamente le proposte di altre squadre. Si erano lasciati in un clima quasi surreale, tra le lacrime del livornese e l'imbarazzo del presidente Agnelli, che continuava a schiarisi la voce, toccarsi nervosamente la barba, fissare biecamente chi lo aveva portato a condividere una scelta esclusivamente nel rispetto del sistema di deleghe prescelto dalla governance aziendale. Sembravano due innamorati che si salutano sul binario con il treno in partenza. Max era rimasto a terra, con il fazzoletto bianco (e nero...) sventolato verso l'amata Signora, che si apprestava a partire per un nuovo viaggio a bordo di un treno ad alta velocità, con cui avrebbe dovuto raggiungere fantastiche mete.

Peccato, però, che la guida sia stata affidata a macchinisti del tutto inadeguati; così, quel Frecciarossa ben presto si è trasformato in un treno a vapore, che sbuffando e arrancando ha sì portato in bacheca tre trofei nazionali (campionato 2019/20, Supercoppa italiana e Coppa Italia 2020/21), ma senza mai riuscire a prendere l'abbrivio giusto ed anzi progressivamente disperdendo energia, così dilapidando in un lasso di tempo brevissimo la distanza competitiva abissale dagli avversari accumulata negli anni precedenti. Due stagioni deprimenti, caratterizzate da prestazioni sconcertanti, trasudanti di mancanza di consapevolezza e di unità d'intenti; formazioni disorganiche e disomogenee, buttate in campo come i dadi lanciati sul tabellome del gioco dell'oca; i giocatori usati dagli allenatori come cavie per affermare le proprie idee tattiche, nonostante fosse palese la loro inadeguatezza rispetto alle caratteristiche delle rose a disposizione; Maurizio Sarri, ormai ultrasessantenne, privo della dovuta elasticità mentale, Andrea Pirlo, neo-patentato a Coverciano, catapultato nella realtà del campo come Alice nel Paese delle meraviglie!

Max nel frattempo si era dileguato; rarissime le apparizioni in pubblico, ogni tanto i tam tam lo indicavano come prescelto di questa o quella squadra, salvo, dopo qualche giorno, annunciare un allenatore diverso, il che valeva a servire su un piatto d'argento al partito degli adanisti (gli anti-allegriani) l'ennesima dose di sarcasmo "Ahahah, non lo vuole nessuno!", ma al contempo a lasciare a quello degli allegristi come me la speranza che rimanendo libero magari sarebbe potuto tornare alla Juventus. E....... SIIIIIIIIIII, il mio sogno calcistico si è prodigiosamente avverato! Avevo avvertito una strana ed intrigante sensazione quando a fine marzo, durante la lunga intervista rilasciata nel salotto di Fabio Caressa, alla domanda "Torneresti alla Juve?" il mister aveva comincitao a balbettare, mentre il viso si infuocava di un rosso che non lasciava spazio ad equivoci: c'era qualcosa sotto! Certo, c'erano anche tanti nodi da sciogliere: la presenza in organico di Fabio Paratici, Andrea Pirlo scelto come allentaore dal presidente in persona, le sirene da Madrid sempre più insistenti, eppure, da quella sera ho cominciato a sperare, a credere veramente che presto colui che per 5 anni ci aveva inondato di vittorie, colui che era riuscito a plasmare in ogni stagione l'organico a disposizione in modo da raggiungere gli obiettivi, colui che aveva sempre messo al centro la squadra e mai se stesso, avrebbe di nuovo occupato il posto che ad avviso di chi scrive gli era stato inspiegabilmente sottratto due anni prima.

E allora bentornato a bordo Massimiliano; trasfondi di nuovo nel mondo Juve la tua incolmabile dose di serenità e sicurezza, illuminaci con il tuo pragmatismo dissacrante in un ambiente farcito di teorici ed astrattismo, regalaci ancora sorrisi con l'ironia delle tue dichiarazioni e soprattutto facci respirare nuovamente quell'irrinunciabile profumo di juventinità, che da troppo tempo ha smesso di accarezzare i nostri sensi. Ti ho aspettato due lunghi anni, seguendo la Juventus con scetticismo e malcelato distacco, conducendo nel frattempo una autentica crociata social in tua difesa e venendo per questo biasimata, ciriticata, spesso insultata, ma mai indietrggiando, perché sempre convinta della legittimtà della mia posizione nei tuoi confronti. E adesso si riparte insieme, con il fuoco nemico pronto a sparare a raffica, ma anche con tanti altri amici che come me hanno atteso trepidanti questo momento e che insieme a te sono pronti ad affrontare una nuova entusiasmante avventura, con un progetto tutt'altro che semplice, ma sicuramente molto stimolante, attraverso il quale dare nuova luce alla Juventus della linea verde, per riprendere a stupire il mondo!