Respira Lidia.... conta fno a cento prima di riprendere una tastiera in mano; uno, due, tre.... Oggi sembra una bellissima giornata; dalla terrazza della mia casetta sul mare il sole si specchia sull'acqua ferma ed invitatante, che già mi aspetta per la seconda domenica di vacanza, dopo la messa che tra un po' ascolterò in un convento francescano, la colazione a base di brioche e granita di mandorle, in compagnia di mia sorella ed altre amiche che vedo solo una volta l'anno, quando in estate torno nella mia adorata Calabria.

Uno, due, tre...

Cosa preparo per il pranzo in spiaggia? Ieri sera abbiamo cenato tutti insieme (siamo quattro fratelli che insieme hanno sfornato 11 rampolli), perché è arrivato nostro cugino dalle Marche (con altre due figlie) e quindi certamente porteremo "gli avanzi" di torte rustiche, insalate, formaggi, salumi, dolci. Taglierò della frutta fresca per chi (come me) è perennemente intenta a rimanere in linea e riempirò la sacca termica di acqua fresca, quella che sorseggiando avidamente ti ritempra quando la sabbia scotta e il sudore impernia la pelle.

Uno, due, tre...

Stasera altra cena con la mia chiassosa e variopinta famiglia, questa volta nel giardino di casa di mia sorella, che ha costruito un forno a legna; mega-pizzata, con la sottoscritta addetta alla stesura della pasta (così alleno i bicipiti...) preparata a mano dalla padrona di casa  e lasciata lievitare ad arte; farcitura assortita affidata ad una mia cognata e una delle mie nipoti e infornatura ad uno dei miei due fratelli. E sarà ancora magia, tra schiamazzi, aneddoti del passato, battute, sorrisi, suoni e colori, che a fine mese porterò con me a Milano e che mi terranno compagnia fino alla prossima occasione di evasione qui, dove tutto è cominciato.

Uno, due tre...

Juventus sconfitta dalla Lazio nella finale di Supercoppa italiana: vabbé, dai, ci può stare, in fondo è una coppetta...

Juventus sconfitta dal Napoli nella finale di Coppa Italia: vabbé, dai, allora l'anno scorso che ne abbiamo presi tre dall'Atalanta?

Juventus Campione d'Italia con 83 punti, uno di vantaggio sull'Inter (vilipendiata dal suo stesso allenatore), 43 gol al passivo, 7 sconfitte: vabbé, dai, l'importante era vincere e poi la squadra si sta risparmiando per la Champions...

JUVENTUS ELIMINATA NEGLI OTTAVI DI CHAMPIONS LEAGUE DAL LIONE: vabbè, dai.... mhhhh.... cioè... mhhhhhh.... però il rigore non c'era.... mhhhhh... comunque il girone eliminatorio lo avevamo dominato... mhhhhh... Ronaldo però è proprio un grande...

THE END.

Finito il giro di giostra, che molti (devo ancora capire per quale arcano mistero) speravano si sarebbe svolto su una ruota panoramica da cui ammirare nuovi stupefacenti orizzonti, ma che, invece, si è ben presto rivelata essere la casa degli orrori. Un anno di jattura calcistica, una Juventus in balia degli eventi, delle idee scapestrate di un allenatore sbarcato sul nostro pianeta con il brevetto di pilota sì e no di aereo di carta (no, meglio, di drone ...), certo non di astronave. Fallimento su tutta la linea, scelta assurda, irrazionale, incomprensibile e ingiustificabile, in nome del "bel gioco"... MA BEL GIOCO COSA? Come se la qualità del gioco la determinassero gli allenatori e non i calciatori in campo, quei calciatori che in molte unità sarebbero stati da epurare da tempo e che invece hanno continuato a vestire la nostra maglia. Scelta fatta in nome del popolo, di una covata di tifosi viziati e poco realisti che sbavanti e ringhiosi brandivano sui social il logo #allegriout, anziché accendere un cero in suo onore per avere tenuto in piedi negli ultimi due anni una baracca in evidente stato di progressiva decomposizione.

Tutto sbagliato, tutto da rifare e tanta paura che anche la scelta post-Sarri sia azzardata e poco logica (se non in ottica di risparmio finanziario): Andrea Pirlo non ha mai allenato prima d'ora ed è come - per rimanere in tema -,  se avessero messo in mano un jumbo jet a chi al momento ha pilotato solo modellini di aereo radio-comandati dalla terra ferma. Il rischio è elevatissimo (Ferrara docet...), però almeno in questo caso c'è il fattore incognita: magari il nostro grande ex si rivelerà un novello Zidane o Guardiola (che però avevano in dote materiale umano ben diverso con cui cominciare il viaggio...); con Sarri, invece, era tutto maldettamente chiaro sin dall'inizio e davvero non mi capacito di come una umile appassionata di calcio come me, senza né arte né parte, avesse inquadrato a monte la situazione, mentre il manager dell'anno e la sua combriccola si siano lasciati irretire da... DA COSA?

La rabbia è tanta, solo lievemente affievolita dalla presa di posizione del presidente Agnelli, che questa volta non ha fatto prevalere le ragion di Stato di Paratici, il quale pare si fosse opposto all'esonero del comandante (chissà perché, eh...?). E il biondo platinato dagli occhi piccoli ed infidi, perché non viene ai microfoni a ripetere con la stessa prosopopea dello scorso maggio che "questa rosa è difficlmente migliorabile"? "Chi vivrà vedrà", disse con un ghigno a chi gli chiedeva se Allegri sarebbe stato confermato o meno per la nuova stagione. Credo che la stessa frase adesso si addica perfettamente alla sua di situazione e a quella del compare, che spero vivamente a fine campagna acquisti (cioè tra un mese!) prendano definitivamente i cancelli della Continassa.

Non so se e come si opererà sulla rosa; le falle attuali sono tantissime, la squadra è praticamente da rifondare e la scelta di Pirlo denota - ove ancora ce ne fosse bisogno - chiari deficit economci in capo alla società; il repentino allontamento del tecnico e la scelta immediata del suo sostituto malcelano l'esigenza insopprimibile che lunedì, alla riapertutra dei mercati, il titolo Juventus non precipiti nel baratro. La verità è che di calcistico e passionale, amici miei, ci sia ben poco nelle scelte operate e da operare e gli unici fessi siamo noi tifosi, che ancora ci accapigliamo parlando di Allegri e Sarri, Ronaldo e Dybala, la difesa a tre o a quattro, il centrcampo robusto o tecnico, laddove il gioco (bello, brutto, così così...) è ormai solo la ruota di scorta del gigantesco carrozzone di interessi che si chiama calcio.

Vado a fare un tuffo. Buon bagno a tutti.