Mamma mia quanto è difficile cominciare a scrivere questo articolo senza cadere nella tentazione del Io lo avevo detto... (ecco, appunto...)

Mhhhhh... proviamo a metterla così, allora, ricorrendo ad una metafora chirurguca: il trapianto di filosofia tentato sul paziente Juve nello scorso luglio è stato defintivamente rigettato, con buona pace di chi sperava da lì a poco di potersi stropicciare gli occhi davanti al susseguirsi di azioni avvolgenti, che attraverso passaggi di prima inintercettabili portassero grappoli di gol, di successi, di trionfi e di trofei. Vabbé, che poi magari avevamo capito male noi e quando Sarri parlava di 150 tocchi di palla di Pjanic si riferiva all'intera stagione e non alla singola partita e i 40 gol augurati a Ronaldo riguardavano quelli che farà da qui sino alla fine della sua ancora longeva carriera...

Troppo, eh? Sto esagerando con il sarcasmo? Forse, mi sa...

Come ne esco? Vediamo un po'... Ah, sì...

Qualcuno può magari spiegarmi cosa intendesse Pavel Nedved con l'affermazione dello scorso maggio: "Questa squadra è molto forte e la rosa difficilmente migliorabile"? Perché se così davvero fosse, se cioè la Juventus 2019/20 annoverasse in organico 20-25 fuoriclasse, allora l'attuale allenatore sarebbe un broccolone e dovrebbe essere radiato a vita per come sta gestendo le preziose risorse a disposizione... Mhhhh... in realtà, mi sa che la furia ceca già al tempo fosse ac.. ceca... ta dal delirio di onnipotenza che sembra essersi impossessato (stile esorcista, direi) di lui e del socio di merende Fabio Paratici.

Beh, certo è che per noi juventini, mortalmente annoiati da 8 anni di vittorie di titoli nazionali spesso già garantite a febbraio (che palle!), con annesse Coppe Italia e qualche finale di Champions qua e là (ehhh capirai!), difese ermeticamente blindate (uffi!), partite brutalmente portate a casa già nella prima mezzora (epperò poi...), finalmente è giunta l'ora del riscatto, perché non si può negare che per noi sia una stuzzicante novità dover agognare un'azione da gol realmente pericolosa ed incisiva, non vedere la nostra porta a rischio, giocare senza il risultato in bilico sino al triplice fischio. Ahhh, era proprio ciò in cui speravamo, vero? Un po' di adrenalina finalmente, che non se ne poteva più di vincere sonnecchiando!

Così, mentre tifosi sciocchi (o scioccati...?) come la sottoscritta usano l'arma dell'ironia per non partire con una serie di sproloqui che farebbe arrossire persino Gigi Buffon, l'orizzonte bianconero appare sempre più tetro: l'allenatore predica ormai nel deserto il proprio mantra, mentre i giocatori pascolano nei verdi prati come le caprette di Heidi, assolutamente rapiti dall'eco della gloria che fu più che dal richiamo del pastore. Così i primi due dei quattro obiettivi stagionali sono sfumati e se è vero che trattasi di quelli cosiddetti meno importanti, altrettanto vero è che, per logica conseguenza, erano anche quelli più abbordabili.

E mentre il buon Maurizio Sarri rivendica legittimanente il riconoscimento dei suoi successi passati in territorio amico (ben 8 promozioni dalle serie inferiori, mica noccioline!) e Ronaldo deve fare i conti con il record negativo di due finali perse in una stessa stagione... (un record è comunque un record, dai campione!), tra gli appassionati serpeggia una certa inquietudine e ci si chiede: per quali combinazioni astrali sta accadendo tutto ciò? Già, perché solo di fato si può trattare, di infame destino, non essendo questa situazione assolutamente preventivabile, visto che peggio della precedente gestione tecnica era impossibile fare (sigh...) e la società, dal canto suo, ci aveva garantito di essere pienamente conscia del proprio agire ("Abbiamo le idee molto chiare" cit. Fabio Paratici giugno 2019).

Dunque cosa separa la Juventus dalla così ostentata acquisenda gloria, dal riconoscimento universale del titolo di nuova depositaria del connubio bel gioco/dominio/risultati? 

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"Ora, vi vorrei fare un nome, ma non lo faccio altrimenti qui viene giù tutto!" (cit. Max Allegri, 18 maggio 2019).

Ad majora amici bianconeri e che il buon senso sia finalmente con tutti noi.