Un uomo vaga per la città, senza meta, smarrito.
Quasi che non fosse un abitante di quella città, egli vaga e pensa, pienamente disorientato e insicuro, vaga alla ricerca di qualcosa o qualcuno che lui stesso non sa nemmeno individuare.
Ogni tanto il suo incedere si arresta per contemplare qualche vetrina dei negozi diversi. Si para davanti a una vetrina di articoli sportivi e, suo malgrado, non riuscendo a contenersi scoppia in lacrime. Il suo stato di prostrazione è tale che deve sedersi sui gradini di una chiesa lì a fianco per non cadere. Egli resta così seduto, le mani a coprire il viso e le lacrime che sgorgano spontanee e inevitabili bagnando il suo viso segnato dal dolore e dalla sofferenza.
Un predicatore, uscendo dalla chiesa, scorge quell'uomo e nota il suo stato di disperazione.
Inevitabilmente nasce spontaneo in lui il bisogno di aiutare quell'uomo in difficoltà, cercando di rendergli conforto morale e fisico.
Gli chiede così: “Caro fratello, posso aiutarti per cercare di lenire il tuo dolore?”
L'uomo alza leggermente il capo e annuisce affermativamente.
Il predicatore allora gli domanda: “Hai fame? Posso offrirti del cibo se vuoi!”

No grazie - risponde quell'uomo - non ho problemi di questo genere“.

“Allora hai sete? Posso offrirti una bevanda se vuoi?” Insiste il predicatore.

No, ti ringrazio ancora, non è nemmeno questo il mio problema” risponde quell'uomo.

“Dimmi allora come posso aiutarti! Hai dei problemi familiari che ti affliggono?” gli domanda.

Oh, no io non ho famiglia , ma sto bene comunque da solo e non ho preoccupazioni particolari riguardo questo argomento” replica l'uomo, il quale comincia finalmente ad aprire il suo animo.

“Bene, sono felice che tu non abbia questi problemi. Non sarà perchè magari ti manca un lavoro? Se fosse cosi sarei lieto di aiutarti e offrirti subito un lavoro” replica con sicurezza il predicatore.

Quell'uomo risponde “Grazie per il tuo aiuto, ma ho già un lavoro che mi soddisfa e mi fa sentire realizzato! Riguardo a questo io non ho proprio alcun problema. Oggi è il mio giorno di riposo e ho approfittato per fare due passi, soffermandomi a guardare le vetrine dei negozi. Ma proprio in quella vetrina di articoli sportivi ho notato esposta una maglietta del Milan e solo a vederla è sopraggiunta in me una tristezza indefinibile e non ho potuto trattenere la mia disperazione”.

Il predicatore dall'alto della sua bontà e della sua sicurezza gli chiede: “allora significa che tu sei un tifoso rossonero?”

Al minimo cenno di assenso, il predicatore sente piegarsi le ginocchia, si siede allibito accanto a quell'uomo e entrambi piangono assieme disperatamente!...

 

Prendendo lo spunto da questo episodio, nasce spontanea una disamina generale sulle condizioni del Milan per giustificare lo stato d'animo dei tifosi rossoneri, i quali stanno attraversando un periodo in cui la sofferenza accumulata da 7 anni ad oggi non fa presagire un futuro sereno, soprattutto alla luce delle vicende societarie e delle continue alternanze di insediamenti di proprietà durante il periodo post-berlusconiano. Infatti la proprietà attuale non soddisfa il popolo rossonero, soprattutto se si considera che il gruppo finanziario di natura speculativa non garantisce gli investimenti necessari per creare una squadra di giocatori competitivamente valida.

A questo problema finanziario bisogna aggiungere anche quello tecnico.
Infatti già dal raduno fino ad oggi, la squadra del Milan non ci ha reso ancora la certezza di poter offrire particolari segni di competitività, tale da sembrare una compagine sicura ben assortita e guidata da un tecnico con le idee chiare.

Intendiamoci, i tifosi (specie coloro pieni di buone speranze) che non coltivino sogni di gloria!! Poiché la situazione tecnica attuale non induce a credere in una ripresa che sia foriera di certezze di buon gioco, infatti al Milan la confusione e l'incertezza tecnica sono prerogative che inducono al pessimismo!

Sviluppando l'argomento tecnico che riguarda più da vicino i rossoneri ci si chiede: quale modulo vorrà mettere in campo Giampaolo per dare tranquillità a tutto l'ambiente?

Quel 4-3-1-2 miseramente naufragato in Friuli oppure promuovendo il ritorno al tanto vituperato modulo Gattusiano del 4-3-3?

Lo smarrimento che Giampaolo ha palesato ai microfoni degli intervistatori a fine partita, a caldo, denota un clima di incertezza e di confusione che, con franchezza, non depone bene in linea generale. I guai nascono dal fatto che Suso ritenuto una pedina indispensabile da parte del tecnico non credo che sia adatto a reggere la responsabilità del ruolo di trequartista suggeritore, perché troppo incostante, lento e fin troppo prevedibile per sviluppare bel gioco nel ruolo richiesto.

Giampaolo a sua volta dopo circa due mesi di prove e di preparazione, solo ora si accorge che lo spagnolo non è assolutamente adatto per svolgere in modo redditizio quel compito assegnatogli?
Inoltre non è oltremodo pericoloso il dover considerare il gioco dei rossoneri in funzione di un giocatore il quale ora verrebbe dirottato nuovamente nell'antico ruolo sulla fascia esterna a destra dello schieramento milanista?
A me personalmente stupisce il fatto di notare l'accanimento del tecnico nel considerare lo spagnolo elemento indispensabile nell'economia del gioco rossonero.

Solo poco tempo fa Giampaolo disse: “A me Suso fa impazzire. E' un fuoriclasse per cui sono convinto che il Milan non dovrà privarsene”. Stupisce e crea notevole perplessità il pensiero di un allenatore che, per quanto bravo possa essere considerato, non ha ancora individuato le pecche del fallimento tecnico della squadra. Ma ciò che preoccupa non poco è la convinzione del tecnico di considerare che cambiando modulo si possano ottenere risultati positivi senza meditare che, forse, gli stessi giocatori non credono di poter dare l'apporto tecnico programmato e pianificato in ambito preparazione estiva.


Riepilogando dunque, ci sono alcune considerazioni tecniche che non lasciano dubbi e preoccupano in modo sostanziale:

  • la mancanza di incursioni veloci sulle fasce

  • la mancanza di un regista a centrocampo

  • la mancanza di una seconda punta valida per alimentare le finalizzazioni di Piatek

Ora la situazione è ancora nebulosa e diventa difficile effettuare la scelta giusta per affidare i compiti a giocatori non ancora in grado di affrontare gare impegnative di 90 minuti. Per completare l'analisi è giusto dire che le voci di mercato ancora aperte a campionato iniziato infondono turbative impensabili nello spogliatoio, soprattutto considerando l'impegno di giocatori che potrebbero lasciare Milanello da un giorno all'altro.

Pertanto la situazione attuale ci pone difronte al dubbio di essere in grado di affrontare con serenità l'impegno casalingo col Brescia diffondendo malcontento tra i giocatori e timore tra i tifosi i quali sono convinti che il male del Milan sarà soltanto passeggero...


Le nubi funeste si addensano nel cielo rossonero e preoccupano quei tifosi che hanno capito da subito che la disperazione e la sofferenza saranno sentimenti difficilmente tollerabili, proprio come quel tifoso che invece di essere consolato dal Predicatore piange con lui pensando al futuro dramma rossonero...

 

il censore