A 48 ore dal termine delle contrattazioni di calciomercato la bomba clamorosa arriva come un fulmine a ciel sereno.

Che fosse un cielo sereno nell'orizzonte nerazzurro non ci credeva nessuno, ma che la bomba innescata da Icardi (sia pure larvatamente prevedibile) trovasse dimensione di realtà, questo indispettisce e a maggior ragione a due giorni dalla conclusione del mercato!

Ma crede proprio Icardi di continuare a tenere aperta una sfida perdente in partenza contro la Società Inter la quale fino ad ora ha avuto già troppa pazienza nei suoi confronti?

Crede proprio l'argentino di spuntarla con la sua assurda richiesta?

Ma soprattutto dimentica l'assistito di Wanda Nara che per mesi si è rifiutato di giocare e che ha tenuto in scacco tutto lo spogliatoio nerazzurro?

Forse l'imprudente giocatore non ha capito ancora che a metterla sul piano giuridico sarà come giocare una partita persa in partenza! Icardi ha sostenuto la parte dell'infortunato quando invece lo staff medico ha più di una volta appurato che nessun infortunio e nessun acciacco confermava la precarietà delle sue condizioni fisiche.
Ora, giunti a questo punto, bisognerà pure soppesare le dichiarazioni incautamente proferite dalla sua procuratrice. Dichiarazioni pubbliche infamanti e false, passibili di denuncia in quanto offensive e lesive nei confronti della Società Inter, lesive nei confronti dei compagni di squadra del giocatore e anche nei confronti del suo allenatore allora in auge.
La situazione si inasprirà sicuramente, soprattutto alla luce delle assurde richieste intentate che saranno ormai inevitabilmente giudicate in aula di tribunale.
La ridicola richiesta di risarcimento danni di 1,5 milioni di euro e l'assurda richiesta di risoluzione anticipata del contratto corrispondono a una mera dichiarazione di guerra e l'Inter non potrà non controbattere l'attacco proditoriamente ordito dal giocatore.
Tutto ciò sembrerebbe un programma pianificato da tempo e che sarebbe stato messo in atto agli sgoccioli di una campagna calcistica in cui Icardi ha rifiutato categoricamente ogni possibile proposta di trasferimento risolutivo. L'intenzione da parte del giocatore è stata sempre indirizzata a distruggere i piani di mercato nerazzurro, procrastinando e ostacolando con innumerevoli artifici le trattative che si sono succedute in tutta la durata del periodo di mercato.
Soltanto una destinazione è stata sempre annunciata chiaramente dal giocatore, quella che porta alla Juventus, società che mai ha disdegnato il progetto di acquisto del giocatore senza per altro volere affrettare la trattativa, quasi ad approfittare di una eventuale risoluzione dell'ultima ora, con la speranza di sancire l'affare a proprio comodo e alla cifra di acquisto più bassa possibile. Oppure aspettando l'insorgenza di eventi imprevedibili dell'ultima ora, quasi (come potrebbe sembrare) che ne fosse già a conoscenza...

Sicuramente ad essere nei panni dell'argentino non c'è da esserne troppo tranquilli, soprattutto perché nell'ambito sportivo non sono previste le stesse regolamentazioni legali in merito a cause di mobbing che invece sono previste nell'ambito del lavoro ordinario.

Regolamentazioni che, nel calcio, prevedono per altro la richiesta entro quindici giorni a partire dall'ultima partita giocata, per chiedere la risoluzione del contratto anticipato.
E questo non è possibile! Come non sarà nemmeno possibile per Icardi chiedere una risoluzione anticipata del contratto nel caso in cui l'Inter, proprietaria del cartellino del giocatore, non permetterà all'argentino di giocare per tutta la durata del prossimo campionato. Vorrei ricordare infatti che quest'ultima sarebbe una eventualità soltanto remota poiché le leggi federali calcistiche non prevedono la rescissione del contratto qualora la società impiegherà il giocatore almeno per il 10% delle partite ufficiali. Pertanto facendo un rapido calcolo, in considerazione dello svolgimento del Campionato, della Coppa Italia e della Champions League, saranno disputate una sessantina di partite in tutta la stagione, quindi basteranno 6/7 partite per scongiurare questo evento. Ammesso poi che Icardi non vorrà rifiutarsi di giocare (cosa alquanto probabile), altrimenti la situazione volgerà decisamente in modo negativo nei confronti di un giocatore che fino a ieri era considerato l'idolo della tifoseria, mentre oggi è considerato un vile traditore e un uomo che vale meno di zero!

Vedremo come andrà a finire la vicenda, ma una cosa è certa: non finirà a tarallucci e vino, come solitamente avviene nelle diatribe sportive fra giocatori e società di calcio!

ALEA IACTA EST!”

Che Icardi, ora, si assuma tutte le responsabilità e le conseguenze che ne deriveranno!!

 

il censore