Una partita di Champions, quella di ieri sera ammirata al S.Paolo di Napoli, che riconcilia col calcio anche i più esigenti appassionati di questo sport e non c'era il minimo dubbio che Napoli e Liverpool avrebbero dato spettacolo. Le due compagini non potevano per nulla tradire le attese, e d'altronde come sarebbe stato possibile altrimenti... e mi sia consentito affermare che, con due professori come Ancelotti e Klopp, lo spettacolo non poteva non essere garantito e infatti così è stato!
Bella partita dunque e grande esibizione del collettivo espresso in ambedue i fronti.

Da una parte il pragmatismo e gli schemi semplici ma efficaci di un Liverpool la cui statura europea avrebbe potuto incutere timore a chiunque, la cui espressione tecnica della dottrina di Klopp, tradotta nelle classiche prerogative di natura britannica e nella realtà delle sue caratteristiche di agonismo atletico e veloce, davvero straripanti e sempre destinate a trionfare splendidamente, avrebbero fatto tremare le vene pulsanti dei giocatori di qualsiasi squadra chiamata per affrontarli.

Dall'altra parte si opponeva lo spumeggiante gioco e la tipica tecnica elegante, fatta di fraseggi con triangolazioni a uno e due tocchi che Ancelotti ha saputo inculcare ai suoi giocatori. E in questo, Carletto c'è riuscito proprio bene. I suoi allievi si sono esibiti in campo meritando tutte le lodi possibili, combattendo senza macchia e senza paura!

Ma per battere questo Liverpool, capace di segnare goal a grappoli in Premier League, bisognava escogitare qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe dato un valore aggiunto alla prestazione dei partenopei. E dunque il nostro Carletto nazionale ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, salendo in cattedra e impartendo una lezione di tattica che solo un professore come lui poteva applicare con la grande sicurezza che ha mostrato tutta la squadra, compatta e motivata per l'occasione fino al fischio finale.

Una lezione di tattica di gioco, suffragata dal patrimonio tecnico naturale in possesso dei giocatori partenopei. Chi avrebbe avuto il coraggio di schierare 4 punte contro il Liverpool? Sì signori, proprio 4 punte in linea per frenare le iniziative delle fasce laterali inglesi. Infatti Callejon, impiegato a dare una mano ai due centrali Allan e Fabian Ruiz, molto spesso operava sulla fascia alta del terreno di gioco per completare la falange d'attacco composta da Mertens, Lozano e Insigne. Tutti giocatori che dall'alto della loro classe, hanno tenuto in scacco le iniziative dei difensori inglesi come Alexander Arnold e Robertson abituati ad operare larghi sulle fasce.

Anche il centrocampo dei Reds si è prodigato alquanto per dare una mano ai compagni della difesa, frenando le iniziative di uno scatenato Mertens, tra i migliori in campo in senso assoluto, le giravolte del messicano Lozano, una vera spina nel fianco nella zona centrale in prossimità dell'area inglese e le giocate magiche di Insigne con i suoi suggerimenti per i compagni di reparto. Pertanto gli inserimenti di Callejon, certamente il più tattico dei giocatori in maglia azzurra, hanno evidenziato il gran lavoro di spola sulla fascia, aiutando i compagni di centrocampo, fungendo da terzo centrocampista in fase di contrattura e da quarta punta in fase di spinta sul settore destro, crossando ottimi palloni per le altre punte napoletane. Proprio Callejon causava il rigore che sbloccava la partita, in una delle sue determinanti incursioni. Lo spagnolo entrava in area inglese e costringeva il difensore avversario ad atterrarlo. L'arbitro tedesco Brych senza esitazione ha decretato il calcio di rigore (confermato poi dal VAR) che Mertens poi trasformava in rete portando in vantaggio il Napoli. Dagli spalti partiva un boato di gioia, un'esplosione di adrenalina che investiva la massa degli spettatori caricando la squadra di Ancelotti.

I protagonisti in campo, stremati dalla fatica, profondevano ulteriori sforzi per portare a termine un incontro disputato all'insegna del coraggio e della fatica. Gli inglesi reagivano rabbiosamente accelerando le operazioni di attacco in modo ordinato e cercando di raggiungere il pareggio in un paio di occasioni, ma due miracolosi interventi di uno strepitoso Meret scongiuravano il pareggio del Liverpool che esponendosi troppo in avanti concedeva spazi ai giocatori in maglia azzurra. Llorente subentrato a uno stanchissimo Lozano, approfittava di una indecisione difensiva avversaria, incuneandosi fra i due giocatori dei reds in area e colpendo il pallone appena in tempo per insaccarlo nell'angolo destro della porta difesa dal portiere Adrian. Napoli Liverpool 2 – 0.

I ragazzi di Ancelotti hanno saputo quindi mantenere la calma necessaria per portare a termine il risultato, mantenedo il possesso palla con grande autorità.

Certamente la squadra di Ancelotti ha mostrato ieri il meglio di sé e se ci fossero stati dei dubbi circa la loro credibilità, bisogna affermare che la gara contro gli inglesi ha fugato ogni perplessità.

L'aspetto tecnico tattico della partita pone un'attenta analisi da approfondire sui singoli giocatori, apparsi in uno stato psicofisico più che soddisfacente.

Meret ha dimostrato ancora una volta di affermarsi un giovane portiere in crescita i cui interventi hanno dato una svolta positiva all'incontro disputato egregiamente senza titubanze di sorta. Ha ancora larghi margini di crescita e offre garanzie sicure a tutti i suoi compagni.

Di Lorenzo si sta rivelando un grande acquisto migliorando di partita in partita le sue prestazioni. Acquistato per sostituire Hysaj nello scacchiere difensivo, ieri è stato preferito a Maksimovic per le sue particolari doti di giocatore di fascia.

Manolas. Il greco pur mostrando tutto il suo valore e tutta la sua esperienza, specie in queste gare di Champions, ha avuto soltanto due sbavature dovute forse alla troppa sicurezza dei suoi mezzi. Ma in complesso è stato utilissimo alla sua squadra fermando sempre Salah tranne in un'occasione in cui Meret ha potuto rimediare alla grande.

Koulibaly un gigante nell'area dei partenopei. Un difensore che ancora una volta ha giocato una grande partita annullando Firmino e risolvendo situazioni intricate su Salah. Il ventottenne senegalese è il regista della difesa del Napoli e la sua ottima statura tecnica ormai assodata è una garanzia assoluta per tutto l'impianto difensivo del Napoli.

Mario Rui, generoso, intraprendente e instancabile nel suo ruolo. Il Napoli ha fatto bene a non voler cederlo durante il mercato estivo. Il portoghese ormai è ben integrato negli schemi di Ancelotti e tiene bene la sua fascia, portando dei cross utili per i suoi compagni di squadra.

Callejon, astuto e impareggiabile interprete degli schemi Ancelottiani. Si è immolato in un lungo lavoro oscuro svolgendo il compito affidatogli in maniera più che positiva, soprattutto in fase di contrazione quando bisognava smorzare le iniziative avversarie. Nelle sue scorribande sulla fascia destra è stato decisivo, specie quando nell'ultima parte dell'incontro ha causato il rigore a favore del Napoli.

Allan ha dato tutto fino all'ultima goccia di sudore. E' un centrocampista di cui la squadra non può farne a meno, in particolare nei momenti in cui è richiesto il suo apporto per interrompere le trame avversarie obbligando gli avversari a operare nei suoi confronti un pressing asfissiante e interventi al limite del regolamento. A un quarto d'ora dal termine, stremato, è stato sostituito dal ventenne macedone Elmas, giocatore dall'esplosività agonistica esuberante e molto utile al centrocampo nei momenti in cui si richiedono i turn-over necessari in occasione di partite ravvicinate tra campionato e Coppa.

Fabian Ruiz, giocatore preziosissimo per le fasi di costruzione delle azioni offensive. Ieri è stato meno efficace del solito poiché ha dovuto affrontare la superiorità numerica degli avversari ed è riuscito ugualmente a dare l'impulso alla manovra distribuendo i suoi suggerimenti in maniera più che intelligente. Peccato per l'occasione sprecata sul cross indirizzatogli con precisione dal connazionale Callejon. Ma indefinitiva la sua prova può essere considerata discretamente buona.

Insigne meno brillante del solito ma comunque efficace nei sui interventi e nei suoi suggerimenti per i compagni. In questa occasione Ancelotti gli ha affidato compiti di copertura per interrompere le trame avversarie e sia pure in parte l'idolo napoletano è riuscito a portare bene a termine il suo compito. Poi quando la partita ha richiesto una fisicità maggiore è stato sostituito da Zielinski più abile in fase di contrasto, ma non ancora nel pieno delle sue potenzialità tecniche.

Lozano. Il giovane messicano è un giocatore moto interessante che sarà utilissimo per interpretare bene ogni ruolo dell'attacco. Svezzato e collaudato al Psv Eindhoven, Lozano è un abile interpetre degli schemi di Ancelotti. Già nella partita contro la juventus ha mostrato tutto il suo valore e la sua tecnica avrà ancora margini di miglioramento quando avrà saputo immergersi al 100% negli schemi di attacco del Napoli. A venti minuti dalla fine per aumentare le possibilità del gioco aereo, Ancelotti lo ha sostituito con Llorente. Scelta indovinata che ha fruttato il secondo goal, quello della sicurezza.

Mertens. Come sempre è stato, giocando per i compagni più che per sé stesso riesce a rendere al massimo e soprattutto giovare alla squadra in tutti i sensi. Grande occasione nel secondo tempo, quando si èavventato su un pallone colpendolo in acrobazia a distanza molto ravvicinata. Adrian con un intervento miracoloso gli ha negato il goal, ma nulla di più ha potuto fare in occasione del calcio di rigore calciato dal belga molto angolato e forte.


Un commento a parte merita il Professor Carlo Ancelotti, l'allenatore più forte che abbiamo in Italia. L'allenatore che vanta ben 3 champions. Due vinte col Milan e una con il Real Madrid. Senza contare poi le coppe europee minori e i campionati nazionali che ha conquistato negli anni della sua invidiabile carriera. La sua esperienza unita al suo acume tattico ne fanno di lui l'allenatore che il Napoli aveva bisogno per cominciare a vincere qualcosa.
Sono sicuro che già in questa stagione il Napoli potrà vincere qualcosa, ora che la rosa dei giocatori vanta un tasso tecnico tra i migliori d'Europa. Infatti tutti gli acquisti effettuati nella sessione estiva del mercato, voluti da Ancelotti, confermano a pieno diritto la certezza che, per i partenopei, siano ormai maturi i tempi per conquistare qualcosa di importante. Non mi stupirei se la corsa alla Champions portasse il Napoli molto lontano, come non ci sarà da stupirsi se il campionato decretasse il trasferimento dello scudetto dalle maglie bianconere a quelle azzurre all'ombra del Vesuvio!

Così anche a Napoli, Ancelotti potrà lanciare un suo proclama da conquistatore: VENI VIDI VICI!

 

Il censore