E adesso siediti

su quella seggiola,

stavolta ascoltami

senza interrompere,

è tanto tempo che

volevo dirtelo.

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Questo è il testo della bellissima canzone di Riccardo Cocciante intitolata: Bella senz'anima, che si potrebbe adattare al Milan di Giampaolo, con la differenza che il Milan, al contrario, è invece brutto oltre che a non avere un'anima!

Devo dire con tutta sincerità che è stato inevitabile sentirmi ispirato dalla canzone di Cocciante, anche perché così, è stato utile scacciare i troppi colpi di sonno spesso scaturiti, assistendo alla partita Verona Milan di ieri sera; terza gara di campionato e terza delusione per tutta la tifoseria rossonera, ormai rassegnata al peggio che purtroppo ci attende tutti dietro l'angolo. La vittoria di ieri alquanto immeritata dalla truppa scoordinata, in maglia bianca per l'occasione, non deve trarre in inganno.
E' doveroso infatti far notare che il Verona ha giocato gran parte della gara in 10 uomini, per l'ingiusta espulsione subita da Stepinski, costringendo i gialloblu scaligeri a stravolgere lo schieramento in campo programmato per l'occasione. Ma con tutto ciò il Milan non solo non ha saputo approfittarne, ma addirittura ha subito pericolose ripartenze da parte di un avversario che, a modesto avviso, alla fine tutto sommato non avrebbe affatto meritato di perdere.

La gara è stata inficiata sicuramente dalle decisioni alquanto affrettate di un arbitro che si è rivelato tra i peggiori in campo, così a un Verona votato al pressing asfissiante, ha fatto da contraltare un Milan incapace di mettere ordine nel suo schieramento, ancora una volta senza idee con un gioco evanescente e per nulla incisivo sin dai primi minuti.

Stupisce notare come Giampaolo ancora non abbia trovato la maniera più giusta per far spiccare il volo alla squadra rossonera. Ormai sono trascorsi 2 mesi e i continui esperimenti ancora in atto ci inducono a credere che l'ex allenatore blucerchiato brancoli nel buio più completo.

Talvolta ha schierato Bennacer con il ruolo di regista davanti alla difesa, talvolta ha rimuginato l'idea di provare Calhanoglu per lo stesso ruolo, ora ha rispolverato Biglia per l'occasione della trasferta di Verona. Non mi pare che Biglia sia ancora un giocatore competitivo come lo fu nella Lazio. L'argentino vittima di parecchi infortuni e logorato da una carriera impegnativa ricorda il lento e inesorabile declino di Montolivo.

A centrocampo la compagine rossonera schiera giocatori come Paquetà, la cui condizione di forma attuale pone molti dubbi sul suo utilizzo e stupisce come ancora Giampaolo non stia utilizzando giocatori come Krunic e Bonaventura che, sia pure in non perfette condizioni ideali, potrebbero almeno disputare un tempo ciascuno alla grande alternandosi tra la prima e la seconda frazione di gioco. E non mi si venga a dire che per inserire i nuovi giocatori Giampaolo ha bisogno alcuni mesi, tempo indispensabile e necessario per l'assimilazione del suo schema. A parte che giocatori come Krunic e Benasser sono stati suoi giocatori già in formazioni da lui allenate come Empoli e Sampdoria, non è azzardato dover affermare che, allenandosi tutti i giorni, due mesi sono già più che necessari per assimilare uno schema che tutto sommato non esprime incomprensibili e astrusi concetti da interpretare. Stiamo parlando di giocare al pallone!!

Un dubbio mi assale improvvisamente: che Giampaolo possa essere vittima della personalità dello spogliatoio?...Mi spiego meglio, affermando in modo esplicito che Giampaolo sia vincolato dalle dure leggi acquisite di spogliatoio, circa l'impiego di alcuni senatori, come una sorta di “diritto prioritario” in un copione dettato dalle gerarchie già preesistenti? Se così fosse, ciò sarebbe molto preoccupante, perchè ci farebbe sospettare una mancanza di personalità da parte dell'allenatore, incapace quindi di imporsi a un gruppo che oltretutto funziona a correte alternata e il cui rendimento è soggetto sempre alla vena di pochi singoli.

Ancora una volta a Verona è emerso in tutta la sua drammaticità il problema del goal.

Questo aspetto pone in seri dubbi la scelta di un modulo rispetto a un altro. Piatek non si discute sotto l'aspetto tecnico, ma a me sembra che il giocatore sia più adatto ad interpretare il ruolo di centravanti in uno schema votato al contropiede. In definitiva sembra più logico che il giocatore possa rendere al massimo sfruttando le sue doti essenziali: la velocità e la forza d'urto fisica, prerogative che invece non mi sembra che possano essere sfruttate al meglio, trattandosi di interpretare sempre lo stesso ruolo da centravanti di manovra e con fraseggi stretti.

Ben fatta dunque è stata la scelta di acquisire il croato Rebic, la cui caratteristica tecnica consentirà di alleggerire la marcatura stretta nei confronti del polacco e, parimenti, aumenterà la spinta offensiva in uno schema con i due attaccanti o meglio con i tre attaccanti, una volta che a centrocampo potranno essere (finalmente) coordinati i movimenti dei centrocampisti capaci di rintuzzare e costruire le azioni di gioco in maniera più veloce e ordinata.

Come bisognerà fare per superare gli ostacoli che si opporranno davanti, strada facendo? E soprattutto con quale animo saranno pronti i rossoneri per affrontare il prosieguo di questo campionato?

Il primo durissimo ostacolo che attende i rossoneri dovrà essere affrontato già Sabato sera prossimo e la squadra da contrastare non sarà il Verona, come certamente non sarà il Brescia affrontato a S. Siro settimana scorsa.

Questa volta il prossimo ostacolo si chiama INTER e tutto lascia presagire che il Milan non troverà scampo. Infatti sarebbe un modo autolesionistico farsi illusioni, qualora qualcuno dovesse pensare di gioire per una vittoria rossonera oserei dire difficile se non proprio impossibile.

Troppe sono le differenze che caratterizzeranno l'incontro, non ultima la consapevolezza di non essere all'altezza di affrontare una squadra come l'Inter sul piano della determinazione e della continuità. Forse i rossoneri potranno essere avvantaggiati dal fatto di trovare un'Inter stressata dai numerosi impegni (domani ci sarà la gara di Champions), ma io credo che Conte saprà sempre offrire ai suoi giocatori le giuste motivazioni per affrontare gli impegni più pressanti, edulcorando la fatica fisica e psichica dei giocatori nella maniera migliore.


Concludendo, duole affermare che il Milan sia ancora lontano dalla condizione ideale per affrontare le gare con il giusto animus pugnandi, sperando che presto i rossoneri possano raggiungere la condizione ideale mantenendo la classifica almeno tra le prime sei posizioni.

 

Per ora posso solo dire: Povero diavolo, che pena mi fai...

 

E adesso siediti

su quella seggiola,

stavolta ascoltami

senza interrompere,

è tanto tempo che

volevo dirtelo.

...  

 

il censore