La prossima domenica 15 settembre assisteremo alle ore 20.45 a un incontro che ricorda tristi eventi ai Rossoneri Milanisti: Verona-Milan.

I due episodi più eclatanti, in cui i diavoli rossoneri hanno perso due scudetti dominati sin dall'inizio del campionato, si verificarono con un puntuale epilogo drammatico, tali da far nascere il detto della “Fatal Verona” e che si sono ripercossi successivamente sul destino avverso del Milan come una brutale nemesi, facendo spesso tremare le schiere rossonere in preda allo sconforto di quei ricordi malinconici; reminiscenze che hanno trascinato inevitabilmente le tifoserie rivali in un vortice di felicità antisportiva!

E' bene (o forse male) comunque ricordare gli accaduti che ancora oggi gridano vendetta...

Il 20 maggio del 1973 il Milan si presentò al Bentegodi di Verona dopo la battaglia vinta 3 giorni prima a Salonicco in finale contro gli inglesi del Leeds United, conquistando la Coppa delle Coppe.

Ultima giornata del campionato 72/73 con una classifica così composta:

Milan punti 44 – Lazio punti 43 – Juventus punti 43

E' giusto ricordare che la vittoria allora era premiata in classifica con l'assegnazione di 2 punti.

Lo sforzo fisico-atletico prodotto dal Milan per disputare la finale europea, aggiunto al disagio logistico causato dal viaggio di ritorno per raggiungere Milano, indussero la società meneghina a richiedere alla Lega calcio lo spostamento della gara di Verona al Lunedì successivo. Un giorno in più infatti avrebbe potuto decantare maggiormente la fatica accumulata dai giocatori onde presentarsi meno affaticati per disputare la gara decisiva dell'ultima di campionato. La Lazio non ebbe nulla in contrario ad accettare la legittima richiesta rossonera. Non altrettanto fu d'accordo tutto l'entourage juventino e così il presidente di Lega di allora, Umberto Agnelli, non acconsentì di procrastinare l'incontro decisivo per l'assegnazione dello scudetto...

Il Milan dunque scese in campo in condizioni fisiche e mentali non consone per trovare la giusta concentrazione psicologica, dopo circa mezz'ora dal fischio d'inizio della gara, infatti, i rossoneri erano già sotto di 3 reti, subite assistendo a uno spettacolo mortificante che denotava un evidente disagio da parte dei giocatori del Milan soprattutto dei due più forti: Rivera e Chiarugi.
La gara terminò col punteggio di 5-3 a favore del Verona, gettando nello sconforto i sostenitori rossoneri i quali, durante lo svolgimento della gara nel secondo tempo, sperarono ancora a pochi minuti dal termine in un possibile spareggio per l'assegnazione dello scudetto. L'andamento di quell'ultima giornata di campionato assunse i contorni più grotteschi ricordando che la Lazio subì il goal di Damiani nella traferta dei biancoazzurri a Napoli, mentre la Juventus ancora sullo zero a zero a Roma contro i giallorossi, trovò a pochi minuti dalla fine uno strano goal... con Cuccureddu, il quale regalò la vittoria ai bianconeri, assieme a uno scudetto insperato ma costruito con abile astuzia...

Classifica finale dunque: Juventus 45 – Milan 44 – Lazio 43. Un clamoroso epilogo!

 

Il secondo “fattaccio clamoroso”riguardante la “Fatal Verona” si verificò il 22 aprile del 1990.

Questa volta la gara tra Verona e Milan si disputò alla penultima giornata di campionato. I rossoneri si presentarono in campo con gli assi Olandesi del mitico plotone di Sacchi, pronti a conquistare un altro scudetto in casa di una ormai certa retrocessa Verona, ma questa volta gli uomini di Sacchi fecero i conti senza l'oste, il quale per l'occasione indossò una divisa nera. Si trattava di un oste particolare: l'arbitro Rosario Lo Bello, celebre tifoso antimilanista come lo fu il padre Concetto, per altro di una levatura tecnica più esuberante rispetto al figlio, ma come il padre anche celebre tifoso juventino, rispettando la tradizione della tifoseria siciliana che ha sempre vantato la supremazia dei sostenitori bianconeri nella misura del 79% delle preferenze maggioritarie, presenti nella regione rispetto alle esigue minoranze delle tifoserie delle altre squadre di serie A.

Torniamo però allo storico incontro della penultima giornata di campionato in cui la classifica vide il Milan in testa con il vantaggio di un punto sul Napoli impegnato a sua volta sul terreno di Bologna. Bisogna sottolineare il dominio del Milan che, dopo un gran primo tempo disputato alla grande e chiuso con il vantaggio per 1 – 0 sul Verona, nel secondo tempo subì prepotentemente la figura dell'arbitro Lo Bello, il quale diventò il protagonista assoluto a seguito delle sue scandalose decisioni intraprese. Il direttore di gara Siciliano decretò ben 3 espulsioni comminate a danno dei rossoneri innervositi perché, purtroppo, subendo troppi falli di gioco mai rilevati dall'arbitro, protestarono reiteratamente guadagnando il cartellino rosso estratto con troppa facilità e aggiungo io in modo vergognoso dall'arbitro siciliano, reo di aver incoraggiato l'indirizzo della contesa sul piano dell'intimidazione fisica da parte dei veronesi, scaturendo la reazione delle sacrosante proteste invocate inutilmente dai giocatori rossoneri.
La prima vittima di quelle demenziali decisioni arbitrali fu Rijkaard, poi poco dopo il cartellino rosso toccò a Van Basten, messo continuativamente giù dai difensori scaligeri con falli punibili almeno col cartellino giallo, ma sempre ignorati da Lo Bello. Il cigno di Utrecht, esasperato, gettò la maglia a terra per protesta facendosi espellere. La terza espulsione ai danni del Milan fu decretata a seguito del goal della vittoria scaligera per 2 – 1 a pochi minuti dal termine della gara. Vittima di turno Costacurta il quale precedette pure Sacchi, allontanato dal campo per ovvie proteste. Vinse il Verona che, malgrado l'impresa, non riuscì ad evitare comunque la retrocessione in serie B, ma riuscì inopportunamente, suo malgrado, a consegnare lo scudetto sulle maglie dei giocatori del Napoli nel frattempo vittoriosi a Bologna con il risultato finale di 4-2.

 

Ci furono altri episodi che hanno richiamato il concetto di anatema nei confronti dei rossoneri riguardo la “fatal Verona”, tali da essere considerati come episodi di “persecuzione del destino” richiamando alla mente i “Corsi e Ricorsi storici” del filosofo Gianbattista Vico. Infatti in tempi più recenti, tutti i tifosi rossoneri ricorderanno un Verona Milan alla prima giornata del campionato 2013/14.

Il Verona appena promosso in serie A dopo 11 anni di assenza, si presentò ai nastri di partenza guidato da Mandorlini, allenatore che rigenerò Luca Toni e affidando il ruolo di seconda punta all'argentino Iturbe con la speranza di far male a un Milan reduce dal terzo posto nel campionato precedente. I rossoneri partirono bene andando pure in vantaggio, ma fu una gioia effimera poiché il talento e la caparbietà di Toni, autore di una tripletta da sogno, fecero crollare le rosee illusioni rossonere, rispettando ancora una volta la tradizione avversa nei confronti del Milan in occasione di una gara da disputare al Bentegodi.

Poi nel campionato disputato due stagioni successive, ricordiamo il Milan guidato da Brocchi in panchina, che si presentò al Bentegodi a tre giornate dal termine di un campionato molto combattuto. Le speranze dei rossoneri per aggiudicarsi un posto in Europa erano ancora possibili, pertanto una vittoria avrebbe incrementato maggiormente la sua posizione di classifica. Anche stavolta il Milan passò in vantaggio con Menez, ma conducendo una partita eccessivamente prudente allo scopo di conservare il vantaggio fino alla fine. Ma come succede sempre in questi casi, ci fu la reazione della squadra avversaria che tentò il recupero impossibile. La continua pressione dei veronesi fruttò un calcio di rigore che l'ex Pazzini realizzò pareggiando il risultato che poco dopo scaturì nella svolta decisiva ormai a tempo scaduto, quando un contropiede improvviso degli scaligeri offrì l'opportunità a Siligardi di trovare il goal decisivo per vincere una partita gestita troppo alla leggera da parte dei rossoneri.

L'ultima batosta subita dal Milan porta la data del 17 dicembre 2017, l'ultimo stop in ordine di tempo in cui i rossoneri subirono l'ennesima battuta d'arresto contro i gialloblu scaligeri.

Questa volta la formazione rossonera, allenata da Gattuso, subì un tracollo per 3 – 0.

Eppure i rossoneri partirono bene con le sfuriate di Suso e i tentativi intraprendenti di Kalinic in area avversaria. Il centrocampo ben disposto con Montolivo e Kessié a coprire la solita difesa non entusiasmante resse bene fino a quando, a seguito di un calcio d'angolo, il Verona andò in rete facilmente segnando il primo goal con Caracciolo. Nella ripresa i rossoneri crollarono subendo le altre due reti prima con Kean e dopo con Bessa e mai capaci di reagire per tentare una possibile rimonta. Ricordiamo particolarmente quella partita con grande dispiacere poiché registrò la prima sconfitta di Gattuso nella panchina rossonera. Il preludio di futuri insuccessi determinati dalle vicende maldestre dei cambi di proprietà, che si alternarono nel destino rossonero per infondere speranze, ma rivelando delusioni che ancora oggi tengono in apprensione tutto il mondo rossonero.


La “fatal Verona” dunque si è abbattuta più volte come un uragano nei cieli rossoneri, ma che a sprazzi non ha disdegnato momenti di esaltanti soddisfazioni, fra le quali ricordiamo con orgoglio quella vissuta nel lontano 8 settembre del 1996 durante la partita Milan-Verona, quando George Weah numero 9 del Milan, intercettò il pallone all'interno della propria area involandosi verso la porta avversaria. Fu una indimenticabile cavalcata di oltre 90 metri di campo, dove il liberiano resistette ai tentativi dei giocatori avversari di interrompere l'azione che, fortunatamente per i colori rossoneri, si concluse con un gran tiro in diagonale sferrato dal centravanti del Milan entrato in area avversaria e insaccando il pallone nell'angolo basso della porta scaligera.


Possa il ricordo di questo goal sfatare la nemesi della “fatal Verona” per fungere da stimolo ai giocatori rossoneri impegnati domenica prossima ad affrontare il Verona e far dimenticare ai tifosi la deludente prestazione fornita in apertura di campionato perdendo a Udine!

 

Il censore