L'esonero di Allegri, che appariva inevitabile dopo la sconfitta di Monza, non è arrivato. Al tecnico toscano è stata concessa una nuova opportunità, forse l’ultima, per risollevare la Juventus, dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative, e per convincere la tifoseria, ormai decisamente compatta nel considerarlo non più adeguato all’incarico, di essere ancora la soluzione migliore possibile per questa squadra.
L’autore di queste modeste righe era sinceramente convinto che il tecnico, dopo la partita imbarazzante disputata allo stadio “Brianteo”, non avrebbe superato la notte in sella alla panchina bianconera. La società, forse costretta anche da un bilancio che continua a presentare perdite ingenti, ha invece scelto in maniera diversa, aprendo il campo ad una serie di riflessioni il cui valore soltanto il tempo sarà in grado di dimostrarlo.
La Juventus è oggi una società allo sbando, guidata da una dirigenza che anche in un momento fortemente negativo e che pare di difficile risoluzione, non ha il coraggio di assumersi la responsabilità di una scelta comunque forte, sia dal punto di vista ambientale che economico?
Oppure quella attuale è una società capace di vedere oltre il pessimo avvio di stagione, nel quale la squadra sembra aver già compromesso gran parte degli obiettivi (a partire dalla Champions League ormai appesa ad un filo) e soprattutto non sta creando alcuna base per costruire un nuovo percorso vincente, e ha deciso per una linea di continuità con il recente passato, convinta che la perseveranza alla fine darà i suoi frutti?
In ogni caso si va avanti con Allegri e si tratta di una scelta che sicuramente scontenta la ormai stragrande maggioranza della tifoseria, mai così compatta come in questi giorni. I fischi dello Stadium alla lettura del nome del tecnico, nel momento dell’annuncio della formazione che affronterà il Bologna, confermano un rapporto incrinato in maniera forse irreparabile.
Per la prima partita di questo nuovo inizio di stagione, secondo la definizione dello stesso Allegri in conferenza stampa, il tecnico torna ad affidare la porta a Szczesny, protetto da una linea di difesa composta da Danilo, Bonucci, Bremer e Alex Sandro. A centrocampo, spazio per McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic mentre in avanti la scelta ricade sulla coppia formata da Vlahovic e Milik.
Il Bologna, di recente affidato a Thiago Motta, risponde schierando Skorupski; De Silvestri, Bonifazi, Sosa, Lykogiannis; Dominguez, Schouten; Orsolini, Soriano, Sansone; Arnautovic. 
Guidate dall’arbitro Abisso, le due formazioni fanno il loro ingresso in campo accolte da un impianto che presenta parecchi posti vuoti.
Lo stadio fatica a riempirsi. L’entusiasmo dei tifosi è svanito dinanzi ad una pochezza tecnica e tattica capace di trasformare le partite dei bianconeri in un autentico supplizio anche per chi è sempre stato abituato ad attendere il giorno di gara con impazienza e trepidazione, che si trattasse di campionato, di competizioni europee o di semplici amichevoli. Per la prima volta, la sosta imposta dalle gare delle nazionali è stata accolta quasi come una liberazione, almeno momentanea, da un popolo che ha smesso di riconoscersi in una squadra incapace, nonostante le maglie bianconere, di essere la Juventus. 
Avanza fortissima una sensazione di freddezza e distacco da parte del pubblico verso una società che non ha mai nascosto di considerare il tifoso come un cliente.
Adesso il cliente si comporta come tale, disertando le tribune. 
E a poco serve affidare l’intrattenimento prima della partita a tale DJ Salmo. L’ennesima americanata andata in scena allo Stadium in questi anni. Iniziativa che infligge un ulteriore colpo alla passione più pura del tifo, trasformando la partita in una baracconata. Si insinua nelle menti meno fresche il ricordo di anni lontani, quando percorrendo i viali che conducevano allo stadio, a Torino, come a Roma, come a Milano, già alcune ore prima della partita si sentiva il canto delle curve. Tempi andati. La società di oggi viaggia ad altre velocità. Sembra chiedere spettacolo (nel senso più volgare del termine), possibilmente da filmare con i cellulari e pubblicare sui propri canali social. 
Pazienza se qualche nostalgico fuori epoca, storce il naso nel vedere uno stadio (oltretutto vuoto) trasformato in discoteca.
“Tirate fuori i coglioni!”
Il pubblico, dopo i fischi riservati ad Allegri, accoglie la squadra con uno dei cori classici di quando le cose non girano per il verso giusto. Ma che la situazione della Juventus non dipenda da una mancanza di volontà, lo dimostra l’avvio della squadra bianconera, determinata fin dall’inizio ad impossessarsi del controllo della partita e di portarla nella metà campo avversaria. Non si vedono trame particolarmente elaborate e tanto meno la squadra crea vere occasioni da gol. Rimane sempre la sensazione che, una volta in possesso del pallone, i bianconeri tendano ad improvvisare. Qualche buono spunto arriva dalla fascia sinistra, dove Alex Sandro, preferito a De Sciglio come la normalità dovrebbe suggerire sempre, e Kostic tentano di guadagnare il fondo sfruttando alcune buone sovrapposizioni. Da un cross dell’ala serba, McKennie dalla destra taglia verso il cuore dell’area e di testa chiama per la prima volta Skorupski ad una parata in verità non particolarmente complessa.
La regia regala frequenti inquadrature di Allegri. Sembra preoccupato il tecnico bianconero. Si consulta spesso con Landucci. Probabilmente cerca il Tevez che gli risolva la partita con una giocata. La Juventus riesce comunque a controllare la partita, sicuramente favorita anche da un avversario che sul prato dello Stadium dimostra tutti i limiti che una classifica fortemente deficitaria evidenzia, ma non trova lo spunto, la leva per scardinare la difesa emiliana.
Dove la squadra di Allegri però riesce a convincere in pieno è nella grande determinazione con la quale prova a fare sua la sfida. La Juventus mantiene un baricentro costantemente alto grazie ad un recupero palla decisamente aggressivo proposto in particolare da Rabiot e Bremer, che attacca Arnautovic fin sulla linea di metà campo, è presente e sempre vincente a contrasto, è reattiva ad arrivare per prima sui palloni che escono da situazioni di mischia. Si conta però come al solito qualche errore tecnico di troppo, soprattutto nelle scelte di passaggio. Errori che ormai i tifosi bianconeri sono abituati a vedere in ogni partita senza che il tecnico sia in grado di trovare una soluzione che non sia ripetere in conferenza stampa che bisogna passare la palla ai giocatori che indossano la stessa maglia.
Da parte bolognese non arriva alcun pericolo. Thiago Motta impone alla sua squadra un tipo di gioco forse al di sopra della capacità tecnica della maggior parte dei suoi uomini. La manovra rossoblù parte sempre da Skorupski e si perde dopo un paio di tocchi, solitamente approssimativi e fuori misura di difensori e centrocampisti. Il reparto offensivo della formazione ospite rimane di fatto emarginato dalla gara. 
E’ sull’aggressione verso questi palloni che la Juventus costruisce la sua partita e, quando il primo tempo ha ormai raggiunto la sua metà, riesce a passare in vantaggio. Milik all’interno della sua metà campo vince un contrasto con Sansone aprendo il campo al contropiede di Vlahovic. Il centravanti serbo punta l’area e, in situazione di superiorità numerica, scarica a sinistra per Kostic che controlla e in diagonale supera Skorupski portando avanti la Juventus che raccoglie quindi i frutti di un buon avvio di gara...
La rete del vantaggio accende il pubblico presente allo stadio, che dopo la diffidenza e la contestazione iniziale alza il livello del sostegno, e regala nuovi impulsi alla squadra di Allegri. La Juventus mantiene alta la linea di pressione e torna immediatamente a riproporsi nell’area avversaria. Le iniziative più interessanti arrivano sempre dalla fascia sinistra. Questa volta è Alex Sandro a liberare al tiro Milik da posizione favorevole all’interno dell’area di rigore. Sul cross del terzino brasiliano, il polacco trova una buona coordinazione ma il tiro, purtroppo centrale, viene respinto da Skorupski. Il Bologna continua a non lasciare tracce della sua presenza nella partita. Un morbido colpo di testa di De Silvestri, agevolmente controllato da Szczesny, è quanto la squadra di Motta riesce a produrre nel corso di un primo tempo sicuramente tranquillo per i tifosi bianconeri.
Senza altri particolari sussulti e senza concedere recupero, l’arbitro Abisso chiude il primo tempo. Nonostante il vantaggio e una prestazione apprezzabile non si registra però particolare entusiasmo tra gli amici che sono soliti accompagnare l’intervallo con i loro messaggi. Rimane una certa diffidenza sulla capacità della squadra di mantenere la stessa intensità e lo stesso ritmo di gioco per tutti i novanta minuti. Le troppe rimonte subite in questa fase iniziale della stagione, accendono alcune perplessità sulla costante incapacità della squadra di trovare più di una rete, anche in situazioni di evidente superiorità sul terreno di gioco come nel primo tempo appena concluso.

Il quarto d’ora di intervallo si esaurisce. Le squadre tornano in campo, senza cambiamenti negli undici iniziali, nel momento in cui il tifoso ripone il telefono e prende posto sulla scomoda sedia. Il secondo tempo ricalca fin dalle prime battute il copione andato in scena fino a quel momento. Il ritmo è appena più basso e la pressione meno intensa ma è sempre la Juventus a tenere la gara sotto controllo. Kostic offre subito a Milik un buon pallone per colpire dal limite. Il sinistro dell’attaccante si perde alto sulla traversa.mIl Bologna continua a non esistere e, soprattutto, a commettere gravi errori di passaggio che innescano pericolosi contropiedi da parte dei padroni di casa. La sfida si risolve intorno all’ora di gioco.
Kostic, questa volta sulla destra, conduce in ripartenza il pallone a ridosso dell’area avversaria. Taglia verso il centro e scarica su Locatelli, bravo ad aprire di prima intenzione per la corsa di McKennie lungo la fascia destra. L’americano, senza pensarci troppo, calibra un cross perfetto che, all’altezza del secondo palo, incontra il colpo di testa di Vlahovic. Il serbo indirizza il pallone nell’angolo lontano. La Juventus raddoppia. Solita attesa del controllo da parte del Var prima di applaudire un gol molto bello per velocità e pulizia della manovra.
​In vantaggio ora di due reti, Allegri propone le prime sostituzioni. Richiama in panchina Kostic e McKennie. Entrano in campo Paredes e Cuadrado. La Juventus mantiene lo schema ibrido che tanto ama il tecnico, facendo scivolare Rabiot, padrone in mezzo al campo fino a quel momento, dal centro alla fascia sinistra.
La gara, già ben indirizzata, trova la sua strada definitiva, pochi minuti più tardi. Da azione di calcio d’angolo, la difesa bolognese fatica ad allontanare il pallone che viene rilanciato verso l’area da un colpo di testa di Cuadrado, appena entrato. La traiettoria della palla scavalca tutta la  difesa avversaria e raggiunge Milik che si coordina e con il sinistro lascia partire un tiro potente e preciso che batte Skorupski ed inclina definitivamente l’esito della sfida verso i colori bianconeri. Anche in questo caso, piccola attesa della verifica da parte del Var prima di poter apprezzare in pieno l’eleganza e la potenza del gesto tecnico del centravanti polacco. 
La partita ormai è nelle mani della squadra di Allegri. Milik si propone anche in veste di regista offensivo lanciando Vlahovic verso la rete, perforando con un tocco filtrante una difesa ormai del tutto svanita. Giunto davanti a Skorupski, il serbo vanifica però l’opportunità con un tocco sotto che si perde a lato del palo alla sinistra del portiere.

“Vi vogliamo così!”
Lo scetticismo con il quale il pubblico aveva accolto la squadra all’ingresso sul terreno di gioco è adesso cancellato da una vittoria arrivata senza ansie e sofferenze. Perfino la solita scomoda sedia sulla quale il tifoso segue la partita appare per un momento confortevole. La Juventus potrebbe segnare ancora quando il palo ferma il colpo di testa di Bonucci, direttamente da calcio d’angolo battuto da Paredes.
Allegri propone le ultime sostituzioni in rapida successione. Escono Rabiot, Locatelli e Milik. Entrano De Sciglio, Miretti e Kean. Schierata ora con la linea di difesa a cinque, la Juventus spegne i ritmi della partita, cercando di condurre il risultato in porto senza concedere gol ad un avversario apparso fin troppo modesto e che, in tutto il secondo tempo, si presenta al tiro soltanto a risultato acquisito con Orsolini che, da buona posizione, non riesce a centrare la porta. Prima della fine, Alex Sandro, protagonista di una prestazione piena e convincente, sfiora la quarta rete con un diagonale che attraversa lo specchio della porta e si spegne sul fondo senza che Vlahovic riesca a deviare in rete. La gara scivola placida verso il novantesimo. La piccola Zoe, cucciola di quasi sei mesi, scodinzolando si unisce per qualche minuto al piccolo gruppo di ascolto davanti alla tv. Vuole verificare con i propri occhi che la Juventus stia davvero vincendo con grande tranquillità. 
Trascorsi i due minuti di recupero, l’arbitro Abisso decreta la fine della partita
La Juventus trova una vittoria importante per cercare di cominciare a mettersi alle spalle il difficile avvio di stagione e preparare al meglio le prossime sfide con Maccabi, Milan e Torino che potrebbero rivelarsi fondamentali, nel bene o nel male, per il prosieguo della stagione. Il cammino da percorrere è ancora lungo e pieno di ostacoli ben più alti di questo modesto Bologna. Le prossime gare daranno la misura del valore di questa vittoria. Se sarà stata la base di un rilancio oppure se si rivelerà soltanto un'effimera illusione sarà il campo a stabilirlo nelle prossime settimane.

PAGELLE SZCZESNY SV Il Bologna non lo impensierisce mai. Un colpo di testa morbido di De Silvestri rappresenta l’unica conclusione degli avversari nello specchio della porta. Sbriga bene il pochissimo lavoro che la partita gli procura.
DANILO 6,5 Dopo un avvio contratto, nel quale fatica a trovare l’intesa con McKennie per creare un binario sulla fascia destra, si scioglie con il passare dei minuti proponendosi anche in fase offensiva. Forte e determinato nel contrasto, costante nel portare pressione sul diretto avversario.
BONUCCI 6,5 Guida con la sicurezza di sempre la difesa. Non concede nulla ad un avversario in realtà non irresistibile. Colpisce un palo nel finale.
BREMER 6,5 Aggredisce Arnautovic fin nella metà campo avversaria, permettendo alla squadra di mantenere un baricentro molto alto. Dal Bologna non arrivano pericoli. Svolge al meglio il lavoro che la partita gli chiede.
ALEX SANDRO 7 Prestazione positiva sulla sinistra. Cancella Orsolini e soprattutto è continuo nella spinta sulla fascia. Cresce l’intesa con Kostic. Avere un riferimento davanti a sé, agevola la possibilità di presentarsi in maniera continua in avanti.
MCKENNIE 6,5 L’unico della formazione schierato in un ruolo che gli appartiene poco, fatica ad entrare in partita. Gira a vuoto per gran parte del primo tempo. Cresce dopo il vantaggio bianconero. Eccellente in occasione del cross per il raddoppio di Vlahovic. La sua gara termina lì.
(PAREDES 6 Una mezz’ora di buona qualità, nella quale propone cross interessanti in occasione dei calci d’angolo)
LOCATELLI 6,5 Una prestazione che mette forse il punto ad un periodo difficile. Insieme a Rabiot prende il sopravvento sul centrocampo avversario, aiutando la Juventus a tenere la gara in pugno. 
(Miretti SV L’ultimo quarto d’ora a partita ormai decisa)
RABIOT 6,5 Domina fisicamente in mezzo al campo, vincendo ogni contrasti. Insieme con Locatelli forma una diga in mezzo al campo che risulta invalicabile per gli avversari. 
(DE SCIGLIO SV Entra perchè il Mister non può fare a meno di lui. Offre al pubblico pagante una raffinata apertura da destra a sinistra che finisce direttamente in tribuna dopo una serpentina all’indietro)
KOSTIC 7 Sulla sinistra forma un valido binario con Alex Sandro sul quale la Juventus sviluppa quasi la totalità delle azioni offensive. Continuo nella ricerca del fondo, trova il primo gol in bianconero. Ancora non si vede però la pulizia al cross esibita per tanti anni a Francoforte. 
(Cuadrado SV Entra nel momento in cui la partita si decide, a cavallo del secondo e del terzo gol)
VLAHOVIC 6,5 Un gol e l’assist per la rete di Kostic. Tanto lavoro per la squadra difendendo palla in avanti. In coppia con Milik, rappresenta uno dei punti fermi da cui la Juventus deve ripartire.
MILIK 7 Agisce quasi da regista nella fase offensiva venendo incontro all’azione. Dopo una buona occasione mancata nel primo tempo, trova il gol che chiude definitivamente la partita con un sinistro da grande attaccante. L’intesa con Vlahovic va perfezionata ma è difficile immaginare in questo momento una Juventus senza i due attaccanti.
(KEAN SV Anche per lui, pochi minuti a partita decisa)

ALLEGRI SV Difficile contestare la formazione con cui sceglie di iniziare l’incontro. Per una volta prova a vedere come va mettendo ogni giocatore al suo posto. A risultato acquisito mette la sua firma inserendo De Sciglio e blindando la squadra sulla difesa a tre, perchè come sempre “l’importante è non prendere gol”. In attesa del rientro di Pogba, appare molto difficile rinunciare alla coppia d’attacco formata da Vlahovic e Milik. Vediamo se anche lui si dimostrerà d’accordo.