Vincere la Champion's, vincere la Champion's, vincere la Champion's.

E' questo il ritornello che suona incessantemente nella testa dei tifosi della Juventus, e la dirgenza bianconera sta provando a far di tutto per allestire una squadra che sia pronta e che possa centrare l'obiettivo senza troppi problemi. Agnelli non vuole più assistere a finali perse o a uscite premature dalla competizione, l'obiettivo è chiaro e visibile agli occhi di tutti: la prossima stagione la juve vuole conquistare tutti i trofei in palio. Ma in una competizione che come disse Mourinho "a decidere sono i dettagli" è corretto porsi l'obbligo di vincerla tralasciando ogni altro aspetto? Il problema principale della società bianconera è come purtroppo stia danneggiando anni di egregio lavoro, per inseguire quel sogno che oramai sta diventando un'ossessione. Ogni calciatore promettente è stato venduto dalla società, da Caldara a Pjaca a Mandragora, fino a Favilli. Tutto questo perché non si può perdere tempo, si deve raggiungere l'obiettivo subito, e cosi ci si ritrova con una difesa con la media di 32 anni, un centrocampo in cui l'unico giovane è Betancur ed un attacco con l'unico superstite "young man" Dybala insieme al 33enne Ronaldo. La domanda che pertanto ci si pone è la seguete: è corretto pianificare la vittoria subito e non gestire un percorso ed un progetto che finora ha portato risultati ottimi?

Sicuramente la risposta ce la darà il campo, quel che è certo è che la Juve si sta sovraccaricando di tutta la responsabilità e del peso della vittoria obbligata, e questo non può certo aiutare i giocatori nei momenti decisivi. Dall'altro lato il peso delle partite importanti non può essere lasciato a giocatori in fase di crescita, ecco perché si è puntato sull'esperienza e la maturità di giocatori che solcano i campi europei da diverse stagioni.

D'altro canto guardandosi indietro ci si rende conto come le ragioni della Juve non siano del tutte sbagliate, l'Inter arrivò a conquistare tutto grazie all'esperienza di gente d'esperienza come Eto'o, Lucio, Sneijder, Milito e Pandev. Il Real ha costruito le sue vittorie su pilastri che hanno già superato il 30esimo anno di età come Modric, Sergio Ramos, Benzema e ovviamente Ronaldo. Vedremo se la strategia alla fine pagherà, in questi casi bisogna osare di più e correre qualche rischio così come ha fatto la Juventus, alla fine se arriveranno i trofei ogni scelta fatta per ottenerli apparirà giustificata.