Il tecnico interista, non appena conclusa la stagione con la disfatta di Colonia, ha subito spaventato la dirigenza inter e messo le cose in chiaro: "o fate come dico io, oppure io non rimango". L'inter ha deciso di non stravolgere ulteriormente per l'ennesima volta quella che è la crescita della squadra e pertanto ha accontentato il tecnico.

Quali sono stati i punti cruciali dell'incontro famoso avvenuto tra Marotta, Zhang, Conte ed Ausilio?

Il tecnico ha messo sin da subito i paletti su quello che dovrà essere il mercato dell'inter, che con l'arrivo di Eriksen si è discostato dalle sue intenzioni ed ha sancito la prima spaccatura, vediamo però perché giudico errate le volontà del tecnico:

- la società ha gennaio ha puntato su Eriksen vedendo in lui la possibilità di un affare low cost, soprattutto considerando il giocatore nel pieno della sua attività agonistica avendo solo 27 anni, Conte però è rimasto molto infastidito da questa decisione poichè preferiva e chiedeva l'arrivo di Vidal (33enne);

- più volte Conte ha richiesto Vidal e non gli si può dare certo torto, giocatore di grande fisico e con notevoli capacità di inserimento, tuttavia ci si chiede come mai non abbia deciso di valorizzare Nainggolan che ha caratteristiche molto simili ed era già sul libro paga della società nerazzurra;

- Tonali era un affare chiuso da Marotta da tempo, eppure è stato espressamente richiesto di non spendere quei soldi per il talento del Brescia al fine di favorire l'arrivo di Kantè. Non si discute sicuramente il giocatore del Chelsea, però perché anche in questo caso sprecare la possibilità di avere un giovane talento ad un prezzo decisamente conveniente?

L'inversione di marcia è stata totale, il tecnico ha sicuramente ragione nel voler puntare su giocatori che abbiano esperienza e riescano a non avere le gambe un pò molli quando si affrontano squadre come Barcellona e Borussia Dortmund dove dopo un primo tempo di qualità la squadra è venuta meno, impaurita e soprattutto poco esperta nel gestire l'evoluzione del match.

Ci si chiede però se in un'ottica di crescita si vuole davvero puntare su giocatori che hanno nelle gambe al massimo 2 stagioni rinunciando a formare quelli che sono dei giocatori che invece pian piano stavano prendendo convinzione.

Sicuramente la stagione che sta per iniziare ci darà le risposte, però al momento le richieste del tecnico pugliese risultano poco costruttive.