Sono sempre meno i Milanisti milanologi aziendalisti, che ruminano in continuazione argomenti triti e ritriti a difesa dell'attuale proprietà, ossia il Fondo statunitense.
Forti di un qualche non meglio definito legame con il club, intervengono come opinionisti negli studi televisivi per esporre le loro tesi difensive, che sanno di opportunismo e retorica. Sono i soliti noti, inutile farne i nomi: certo condividono la fede rossonera, ma il loro buonismo a tutti i costi finisce per indispettire ancora di più chi ha già superato ogni limite di pazienza come accade al vero tifoso del Milan.
Costoro sostengono che la proprietà si è insediata suo malgrado-solo per un'opera di salvataggio della Società e da troppo poco tempo per valutarla, che ha speso un sacco di soldi per dare ad altri il compito di investirli al meglio, che ha un interesse diretto per fare il meglio possibile e valorizzare il brand.
Alcuni di queste tesi vanno fermamente respinte e altre seppur veritiere non rispondono alle accuse che i tifosi appassionati e più attenti rivolgono alla Proprietà.
Va fermamente respinta l'idea che Elliot si sia ritrovata proprietaria del Milan senza volerlo; in realtà ha fermamente voluto acquisire il club fiutando l'ennesimo colossale "business", facendo male i suoi conti, perchè una Società calcistica, sfugge ad ogni più comune Logica finanziaria, non potendosi dissociarne la valorizzazione dal risultato sportivo.
Questo il peccato originale dei Singer, padre e figlio, che hanno fatto i conti senza l'oste (il campo); avessero avuto un briciolo di competenza calcistica avrebbero compreso il rischio che correva il loro investimento e certamente vi avrebbero rinunziato o al limite favorito il passaggio ad altri mani, limitandosi a percepire una equa commissione per l'intermediazione.
Non è andata così e se da un lato hanno immesso liquidità, dall'altra l'hanno dissipata affidandosi ad un trittico di ex bandiere rossonere, che per un verso o per l'altro hanno fallito.
Non si deve però neppure sottacere che tale negativo andamento, che ha portato all'allontanamento di Leonardo e Boban e a quello probabile di Maldini, deriva anche dai dettami imposti da Elliot, che ha frenato le idee dei suoi dirigenti, imponendo il focus degli investimenti sui giovani.
Ma anche su questo si sono verificati errori e contraddizioni, dimenticando che le costruzioni si fanno aggiungendo mattoni ogni stagione e mai ricominciando ogni volta dalle fondamenta....
In chiusura della stagione scorsa, dove la squadra dilapidò nel finale il prestigioso terzo posto, conquistato dopo una brillante rimonta sull'Inter, l'allenatore Gattuso (quarta bandiera bruciata da Elliot...) si era espresso per la conferma della squadra da integrare con tre acquisti di buon livello uno per reparto. Questo suo progetto gli è costato la panchina e oggi il Milan naviga ben lontano dalle posizioni utili a qualificarsi in Champions League, che a maggio 2019 era invece a un solo punto....
Questo la dice lunga su come il club, che pur ha centrato la valorizzazione di Hernandez, Bennacer, Rebic, abbia fallito l'obiettivo più importante: la partecipazione alla CL.

E ora largo ai nuovi acquisti: Tonali no italiani, Thiago Silva no ai vecchi, Icardi  no a... Wanda Nara, Modric no all'ingaggio alto; quest'anno giovani sconosciuti e a parametro zero.
E vogliamo andare in Champions guidati da Elliot? Ma per favore...