Nella penultima puntata della seconda stagione di "Piccole squadre che fanno miracoli", il mio viaggio mi porta nella bellissima città di Romeo e Giulietta. Siamo a Verona, un comune composto da 257 490 abitanti. La città è famosa per alcune bellezze importantissime: l'Arena, il Duomo, la basilica di San Zeno, la porta Palio e le arche scaligere. Lì c'è una società calcistica, l'Hellas Verona Football Club fondato nel 1903. Il club si prepara a disputare il campionato di Serie B 1981-1982, inoltre decise di cambiare anche la guida tecnica. Alla corte gialloblù arrivò un certo Osvaldo Bagnoli, che in passato ha giocato proprio con gli Scaligeri. In molti scopriranno che quest'uomo porterà questa squadra ad un risultato inaspettato. Siete pronti a scoprire il ciclo bagnoliano? Cominciamo. 

Siamo nella stagione 1981-82. In quell'anno arrivò per la prima volta uno sponsor ufficiale: la Canon, azienda giapponese produttrice di stampanti, fotocopiatrici e macchine fotografiche. Subentrò anche Ferdinando Chiampan, imprenditore e portatore in Italia di questo celebre marchio, che divenne il proprietario del club dalla stagione successiva acquistando il pacchetto della maggioranza. Il campionato partì bene per il Verona che nella prima parte ottiene 21 punti, con un margine di ritardo su Varese e Pisa. Nel girone di ritorno, gli Scaligeri hanno la meglio e conquistano ben 27 punti nonchè il primato in classifica. Il risultato vale di fatto la promozione in Serie A. I protagonisti della scalata gialloblù sono Domenico Penzo e Mauro Gibellini.

Arriviamo all'annata 1982-83. I tifosi gialloblù sono pronti a sostenere questi colori anche nella massima categoria. Dopo due sconfitte, il Verona disputa un grande campionato. Grazie ad una serie di 17 risultati utili consecutivi, i giallobù occuparono a sorpresa la seconda posizione ad un solo punto dalla Roma capolista sul finire del girone di andata. Purtroppo a causa di un calo di rendimento, gli Scaligeri nelle ultime dieci partite scivolano al quarto posto, che le garantisce la qualificazione alla Coppa UEFA. Il Verona sarà protagonista anche in Coppa Italia. Dopo aver superato il quinto girone, i gialloblù eliminano l'Ascoli, il Milan e il Torino e conquistano la finale. All'ultimo atto trovano la Juventus (seconda classificata in campionato). Il Verona all'andata ha la meglio (2-0), ma al ritorno, la squadra dopo aver difeso il 2-0 perde all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare. In Coppa Mitropa, gli Scaligeri si classificheranno ultimi senza mai vincere un match. Tuttavia, la società gialloblù conclude una buona stagione macchiata solo nella coppa nazionale. 

Anche nella stagione 1983-84, il Verona è autore di un buon campionato. Conquista la sesta posizione, incluso il 2-1 casalingo sulla Juventus. L'annata coincide con il debutto nelle coppe europee. Il cammino si interrompe ai sedicesimi di finale per mano dello Sturm Graz per le reti in trasferta. In Coppa Italia, gli Scaligeri per il secondo anno consecutivo raggiunsero la finale ma si arrendono per mano della Roma (campione d'Italia uscente).

Arriviamo finalmente all'annata 1984-85. Alla corte gialloblù arrivano due gioielli: il tedesco Hans-Peter Briegel e il danese Preben Elkjær Larsen. Il Verona registra un inserimento positivo dei nuovi innesti nella formazione base. Tra i pali agiva Garella, mentre sui laterali c'erano Ferroni e Marangon: i leader del pacchetto arretrato era il libero Tricella, Fontolan schierato da centrale. Di Gennaro invece era il punto di riferimento del centrocampo, mentre Bruni rappresentava il primo cambio. A completare la mediana, c'era l'ala Fanna che appoggiò le punte Elkjær Larsen e Galderisi. L'inizio in campionato è straordinario. A settembre la squadra era a punteggio pieno, uscirono imbattuti nelle sfide contro Inter e Roma e si impone sui campi di Juventus e Fiorentina. Espugnarono anche il campo del Torino, che era capace di contendere il primato in classifica agli uomini di Bagnoli. Sul finire del girone di andata, i milanesi provavano ad agganciare gli Scaligeri, ma a febbraio i gialloblù restarono soli in vetta. Nel difendere il primo posto, il Verona inciampa in casa contro il Torino e vede avvicinarsi le altre inseguitrici che erano Juventus e Sampdoria. Tuttavia, la vittoria che ipoteca il titolo sarà contro la Lazio che verrà retrocessa in Serie B. Il 12 maggio 1985 arriva il verdetto. Il Verona pareggia contro l'Atalanta e si laurea campione d'Italia per la prima volta nella sua storia. I gialloblù chiudono il campionato con 43 punti sopravanzando un Torino che fece sua la seconda posizione. Osvaldo Bagnoli viene portato in trionfo e la città esplode di gioia per questo risultato inatteso dopo tantissimo tempo. Domenico Volpati, protagonista del Verona rampante ha espresso alcune parole sullo storico scudetto:

"Oggi non ci rendiamo conto di quale impresa abbiamo realizzato, ma sarà il corso del tempo a farcelo capire."

Nella stagione 1985-1986, il Verona non riesce a difendere il titolo a causa delle cessioni di alcuni uomini-chiavi dell'anno precedente. In quell'annata c'era anche il debutto dei gialloblù nella Coppa dei Campioni. Il cammino partì ai sedicesimi di finale contro i greci del PAOK: Elkjær Larsen tra andata e ritorno è autore delle quattro delle cinque reti complessive, portando gli Scaligeri al turno successivo. Nel frattempo il 10 dicembre 1985, Ferdinando Chiampan diventa il presidente del Verona, sostituendo dopo cinque anni Celestino Guidotti. Agli ottavi i gialloblù incrociarono la Juventus. Dopo un pari senza reti nel primo incontro, gli Scaligeri due settimane più tardi vengono battuti per 2-0. Il club accusò l'arbitro francese Wurtz, "colpevole" di una conduzione di gara in favore dei bianconeri. La Juventus, oltre a vincere la Coppa dei Campioni, scucirono al Verona anche il tricolore. La squadra di Bagnoli chiude il campionato con un deludente decimo posto con soli cinque punti di vantaggio sul Pisa (retrocesso in Serie B).

Arriviamo all'annata 1986-1987. Il Verona cerca di dimenticare in fretta il decimo posto dell'anno precedente. Alla corte gialloblù arrivano Luigi De Agostini e la punta Paolo Rossi (giunto alla fine della sua prestgiosa carriera calcistica). Gli Scaligeri disputano un campionato positivo che si concluderà al quarto posto in classifica, restando così ai vertici del calcio italiano. Tale posizione consente alla squadra di qualificarsi alla Coppa UEFA. Con 8 reti il danese Preben Elkjær Larsen è risultato il miglior marcatore di stagione.

Giungiamo alla stagione 1987-1988. Per la terza volta in cinque anni, il Verona disputa le coppe europee. Con l'arrivo di Dario Bonetti, i gialloblù eliminano prima il Pogon Stettino, l'Utrecht e lo Sportul Studențesc. Il cammino si interrompe per mano del Werder Brema ai quarti di finale. Tuttavia rimane il miglior risultato di sempre nelle coppe continentali. In campionato la squadra non va oltre il decimo posto con 25 punti, soltanto due punti in più del retrocesso Avellino.

Dopo l'undicesimo posto nella stagione 1988-89, la squadra nel campionato successivo viene clamorosamente retrocessa in Serie B. Nonostante il ritorno dell'ala Pietro Fanna, il club accusò anche delle difficoltà finanziarie e il girone di andata si conclude all'ultimo posto con appena dieci punti conquistati. Nonostante un leggero miglioramento, complice del calo di rendimento dell'Ascoli, la speranza per salvarsi c'era. Doveva vincere a Cesena per restare nella massima categoria, ma subì una sconfitta di misura che costò la retrocessione degli Scaligeri. Finisce così l'era Bagnoli. I tifosi hanno vissuto il momento magico dello scudetto, soprattutto con i gioielli Briegel e Elkjær Larsen. Ricorderanno per sempre questa matricola rampante.

Un abbraccio Pasqui.