Storie di calcio - stagione II - episodio IX

"Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una "bandiera", come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera, che cresce col passare degli anni e se ognuno di voi guarda con attenzione ci trova scritto anche il proprio nome."

Un giocatore che ha fatto innamorare tutta la tifoseria bianconera, ma anche la nazionale italiana. I suoi goal hanno contribuito molto alla sua crescita nel diventare una vera leggenda del calcio.
La nona puntata la dedichiamo ad Alessandro Del Piero conosciuto come Pinturicchio.

Nato a Conegliano in provincia di Treviso il 9 novembre 1974, il giovane cresce a Saccon, una frazione del vicino comune di San Vendemiano insieme a suo fratello Stefano (suo procuratore) e alla sorella adottiva. Molto legato alla sua vita sentimentale, conseguì il diploma di ragioneria e non ha mai nascosto la sua passione per il calcio.
Dotato di un notevole bagaglio tecnico nonchè di spirito sacrificio, è considerato come uno dei migliori specialisti nei calci di punizione. Considerato anche un fantasista, Del Piero interpretò anche il ruolo di ala sinistra e trequartista dietro le due punte. Era anche un ottimo rigorista. 
Muove i primi passi nel campo parrocchiale di Saccon, per poi giocare nella squadra del San Vendemiano dove mise in mostra le sue abilità calcistiche. Un giorno, il sacerdote che era il presidente di quella società, parlò del giovane con alcuni dirigenti del Padova. Nel 1992 venne acquistato dagli Euganei partendo così dalle giovanili. Il suo debutto da professionista nella serie cadetta arrivò il 15 marzo a soli 17 anni subentrando a Roberto Putelli nella gara contro il Messina e il 22 novembre mise a segno la sua unica rete con i biancoscudati (la prima della sua carriera), dove sigla il 5-0 ai danni della Ternana.
Un anno dopo la vita per Alex sta per cambiare. La Juventus grazie a Giampiero Boniperti acquista per un valore da oltre cinque miliardi di lire questo ragazzo promettente. Per lui si realizza un sogno: giocare con questi colori bianconeri. Venne così inserito nelle giovanili allenata da Antonello Cuccureddu dove partecipa con la squadra al Torneo di Viareggio e al campionato Primavera vinto dagli stessi bianconeri.
Il debutto con la prima squadra arriva quel 12 settembre 1993 subentrando a Fabrizio Ravanelli al 74' di Foggia-Juventus. Tre giorni più tardi esordisce anche nei trentaduesimi di finale della Coppa UEFA contro la Lokomotiv Mosca.
A poche settimane dall'esordio, il giovane Del Piero riesce a trovare il primissimo goal nella massima serie contro la Reggiana firmando il 4-0 finale. Nell'anno successivo, mise a segno una tripletta nel 4-0 con cui i bianconeri batterono il Parma. Con l'arrivo di Lippi in panchina, la società cambia anche i vertici. Arrivarono: Antonio Giraudo, Roberto Bettega e Luciano Moggi.

Nell'annata 1994-95, realizza il suo primo goal in Europa nell'incontro di Coppa UEFA contro il Cska Sofia. Nonostante la sconfitta, la giustizia sportiva europea annullò l'esito a causa di una posizione irregolare del giocatore bulgaro Petăr Mihtarski e la Juventus vinse per tre a zero a tavolino. Ma la rete più bella (eletta dai tifosi bianconeri nel 2017) rimase contro la Fiorentina con un pallonetto al volo con cui permise la rimonta ai danni della Viola per 3-2. Al termine della stagione vinse il campionato e la Coppa Italia.
A quel punto la Juventus si trovò in difficoltà economica e sacrificò Roberto Baggio per puntare tutto su Del Piero. La notizia della cessione del Divin Codino suscitò molte polemiche, perchè c'era il rischio di affidare al ventenne un compito molto difficile.
Per Pinturicchio sarà una stagione indimenticabile. Conquista la sua prima Champions League vinta nella notte di Roma battendo l'Ajax ai rigori e la Supercoppa italiana vinta ai danni del Parma, con Del Piero che serve l'assist per il gol-partita a Gianluca Vialli. Riuscì ad arrivare quarto al Pallone d'oro nel 1995 e nel 1996.
Contro il River Plate, Del Piero mette a segno un altro dei suoi goal più belli nella finalissima di Coppa Intercontinentale a Tokyo del 26 novembre 1996. In seguito sarà decisivo anche nella sfida contro il Paris Saint Germain nella doppia finale della Supercoppa Europea dove mette a segno una doppietta e un assist.
Giocò la finale di Champions League contro i tedeschi del Borussia Dortmund partendo per precauzione dalla panchina. Subito dopo l'ingresso in campo, Del Piero mise a segno un colpo di tacco che tuttavia non basta perchè il Borussia conquista la sua prima ed unica Coppa dei Campioni. Nonostante questa delusione, i bianconeri vinsero di nuovo il campionato.
Anche nell'annata 1997-1998 si dimostra all'altezza. Vinse subito la Supercoppa italiana, poi supera Platini per numero di goal in Champions League diventando così il capocannoniere di quella edizione, ma tuttavia la squadra perde la seconda finale consecutiva per mano del Real Madrid. A fine stagione riesce a conquistare il terzo scudetto e si rivela il miglior marcatore della rosa.

Avete presente quando dopo un periodo d'oro, si arriva a precipitare in un burrone? Tutti quanti lo abbiamo vissuto.
Del Piero diventa capitano nella stagione 1998-99 e nonostante l'infortunio patito nel finale dell'annata precedente riesce a giocare ancora qualche partita, ma ad Udine il capitano nel tentativo di battere a rete incappò in un ancora più grave infortunio al ginocchio sinistro; riporta così la rottura della lesione del legamento crociato anteriore e posteriore. La sua stagione è ufficialmente finita e Lippi si affida a Filippo Inzaghi in un campionato alquanto deludente (chiuso al settimo posto), in Champions arriva in semifinale e riesce a strappare un posto in Coppa UEFA grazie alla vittoria della Coppa Intertoto.
Ed è proprio nella Coppa Intertoto che Del Piero risulterà decisivo tra goal e assist, ma il suo rendimento non è più ai livelli di prima e le sue stagioni saranno altalenanti. Un momento toccante arrivò nel cuore dei tifosi. Pinturicchio segna un goal nella partita contro il Bari ed esultò con un pianto e con una dedica al padre scomparso pochi giorni più tardi. Dall'ora disputò un finale di stagione positivo e ritrovò fiducia nei propri mezzi.
Terminato il ciclo targato Ancelotti, alla corte bianconera ritornò Marcello Lippi. Nel frattempo, la squadra ha una nuova coppia goal: Del Piero-Trezeguet. La Juventus in quella stagione vinse il tricolore in quel famoso 5 maggio 2002. Per Pinturicchio si trattò del quarto scudetto personale con la maglia bianconera, il primo da capitano.
Si conferma al vertice anche nell'annata 2002-03 dove realizza dieci goal nelle prime sette partite. Risultò decisivo nella Supercoppa italiana e nella Champions League con la squadra che arriva in finale contro il Milan. In semifinale avevano sconfitto il Real Madrid al ritorno per 3-1 ribaltando il risultato dell'andata e fornì anche l'assist a David Trezeguet. Nonostante la vittoria del quinto scudetto, Del Piero sfuma di vincere la Champions League nella prima finale tutta italiana della storia, con la squadra che perde ai rigori contro i rossoneri.

Con l'arrivo di Capello, il suo ruolo viene messo in discussione con l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic e parte spesso dalla panchina. Del Piero mette a segno 17 reti e il 29 maggio vinse il suo sesto scudetto. Quel tricolore verrà presto sparito dai radar dell'albo d'oro della Juventus. Il 12 febbraio 2006 segna un bellissimo goal su punizione nel derby d'Italia contro l'Inter consolidando la marcia verso l'ennesimo titolo.
Perchè ho detto che quel tricolore sparirà dai radar? In seguito, lo scudetto conquistato dalla Juventus verrà revocato a causa dello scandalo Calciopoli. Verrà assegnato dalla FIGC all'Inter giunta terza in campionato. Inoltre con 17 punti di penalizzazione la squadra retrocede in Serie B.
Del Piero guadagnò anche la convocazione al mondiale tedesco 2006 e concluse l'annata con 20 goal.
Nella serie cadetta, Pinturicchio si rivela decisivo verso il ritorno nella massima categoria e vinse anche il titolo di capocannoniere con 20 marcature. Ritornato in Serie A, Del Piero contribuì alla Juventus la strada verso la terza piazza e conquistò anche la classifica marcatori della massima serie diventando così il secondo giocatore in Italia a essere riuscito per due anni consecutivi a vincere questa classifica dapprima in Serie B e poi in A.
Quanti di voi hanno gioito quella notte del 5 novembre 2008?
Penso in moltissimi. Del Piero al Santiago Bernabéu stupisce tutti con una storica doppietta. Tutto lo stadio applaude per questa prestazione eccellente e a sorpresa riceverà i complimenti da parte di Diego Armando Maradona.
Nonostante tre stagioni di alti e bassi, in panchina arrivò Antonio Conte. Il tecnico salentino rivoluzionò la squadra e con l'esordio del nuovo Juventus Stadium, Del Piero vanta il record di aver giocato e segnato in quattro degli impianti bianconeri. L'attaccante segna tre reti importantissime contro Lazio, Inter e Atalanta. A fine stagione conquista un'altro scudetto.
Quanti di voi hanno pianto il 13 maggio 2012? In tanti. Del Piero disputò l'ultima partita con la maglia bianconera in uno stadio gremito, esce al minuto 57' del secondo tempo acclamato dai tifosi in lacrime. Ricordo perfettamente quando un mio amico era andato a vedere la festa scudetto e ha assistito a questa scena molto toccante. Una bandiera che per molti tifosi bianconeri lo ricorderanno per sempre dentro e fuori dal campo.

Dopo aver lasciato l'Italia, Del Piero giocò le sue ultime stagioni in Australia a Sydney e in India con i Delhi Dynamos chiudendo di fatto la sua carriera calcistica.
Anche con la nazionale divenne una pedina fondamentale. Debuttò in prima squadra il 25 marzo 1995 nella partita contro l'Estonia, mentre il primo goal arriva il 15 novembre contro la Lituania vinta per 4-0. Disputò quattro campionati europei di calcio e tre mondiali. Nel 2000 sbagliò molte occasioni nella finale dell'europeo tra questi il possibile golden goal al 9' del primo tempo supplementare, ma nel 2006 è decisivo nella semifinale sofferta contro la Germania dove sigla il 2-0 al minuto 120 finalizzando il contropiede lanciato da Fabio Cannavaro e Alberto Gilardino. Il 9 luglio conquista il suo primo ed unico titolo con gli Azzurri battendo la Francia ai calci di rigore.

Un capitano che ha dato tanto con i colori bianconeri. Onorare questa maglia e il numero dieci non è semplice, ma i tifosi hanno visto con i loro occhi una grande leggenda del nostro calcio.
Chapeau Alex.

Un abbraccio Pasqui