Io, da interista, non sarei contento se alla Juventus fosse comminata una pena sportiva elevata (molti punti di penalizzazione o retrocessione). Mi piace il calcio ed è normale che sia più interessante quando il divario tra le diverse squadre è inferiore.
D'altra parte mi dispiace pensare che qualcuno abbia avuto dei meriti sportivi grazie al taroccamento di plusvalenze e bilanci.
Inoltre, dobbiamo essere sinceri, le squadre di calcio e l'integrità morale/sportiva/economica sono un ossimoro.

Però due riflessioni in più dobbiamo farle. La Juventus è stata coinvolta già altre volte in scandali e, almeno di un caso, la giustizia sportiva si è abbattuta pesantemente sulla squadra. Perchè sempre la Juve? Diciamolo subito: non è una congiura, ma chi vince tanto spesso è antipatico e, spesso, paga le conseguenze in funzione dell'antipatia suscitata.
Al centro degli scandali della Juventus ci sono sempre state figure considerate "ai piani alti". Giraudo, Bettega e, soprattutto, Moggi, in passato, hanno pagato il peso di errori oggettivi.
Oggi Agnelli, Cherubini, Arrivabene e Paratici hanno pagato o stanno per pagare il prezzo di errori oggettivi. Ma perchè i dirigenti juventini sono così disinvolti? Sicuramente pagano l'antipatia sopracitata, ma, forse, come squadra più seguita d'Italia, si sentono "sopra le parti" e "sopra le regole"... forse.
Questa vicenda lascerà dei feriti (solo sportivi) sul campo e rimarrà una macchia nel calcio italiano, almeno quanto altre vicende passate (Calciopoli o calcio scommesse), ma questa memoria servirà?

Tutto quanto sopra è solo per dire una cosa: se tutta questa vicenda avrà conseguenze "solo" sportive o giudiziarie, allora la giustizia sportiva e giudiziaria avrà fallito. Questa vicenda deve restituirci un calcio "pulito" (parola spesso abusata nello sport). Un calcio che abbia il piacere di emozionare i tifosi e ridare speranze che il bello e il buono dello sport possa ancora essere insegnato ai giovani (o meglio ancora ai bambini).

Vincere a tutti i costi (anche a costo di barare) non è mai una bella vittoria.
Abbiamo bisogno che questa vicenda, così come tutte le pagine oscure, diventino un monito e non un giudizio irrevocabile di colpevolezza.