Leggo delle dichiarazioni del presidente del CONI, Dott. Giovanni Malagò, dal sito della "Gazzetta dello sport" che avrebbe asserito: "Sbaglia chi fa buuu a un giocatore di colore, ma sbaglia ancora di più uno che guadagna 3 milioni di euro e si lascia cadere in area, magari anche contento di prendere il rigore se l'arbitro non va a vedere al Var che non c'era".

Sarà un parere tutto mio, ma trovo questa frase offensiva per tutti coloro che sono bersagliati o che stanno combattendo il razzismo.

Mi spiego meglio: tutti i comportamenti illeciti sono deprecabili, per cui chi, con spirito anti-sportivo, crea una situazione a vantaggio della propria squadra e/o a svantaggio della squadra avversaria è sicuramente da riconoscere, da redarguire e, se le condizioni sono tali da poterlo permettere, da punire secondo le norme sportive. Appare evidente che chi è a capo dell'organismo nazionale in tema di spirito decoubertiano ha l'obbligo di sottolineare l'importanza della sportività in ogni situazione di gioco. Ma come è possibile pensare che gli atteggiamenti razzisti (o di incitamento all'odio razzista) possano essere sminuiti al di sotto del comportamento anti-sportivo?

La nostra società ha enorme bisogno di recuperare il rispetto verso l'altro e "le furbate" sportive sono segno di una mancanza di rispetto nei confronti dell'avversario, dei tifosi propri ed altrui (che comunque pagano per assistere a spettacoli a volte francamente ridicoli) e, in ultima istanza, anche di se stessi riducendosi a marionette che gigioneggiano di fronte ad una ventina di telecamere puntate. Però, siamo sinceri, siamo arrivato dove siamo arrivati perchè, a monte, non ci sono più i valori sinceri del rispetto nei confronti dell'altro. Anzi, non si vede l'ora di trovare un altro "più altro" per riversare tutta la nostra carica di maleducazione.

Del resto è evidente che, chi potrebbe combattere il problema dell'antisportività, prende esempio da chi dovrebbe preoccuparsi del problema del razzismo (o dell'estremismo politico nelle curve) che è fonte di odio e, troppo spesso, di violenza gratuita. Oggi lasciamo passare tutto e tutto ci sembra normale. Nella stessa testata web che citavo, oggi stesso il direttore ha scritto un editoriale riverito alla necessità di "VAR contro il razzismo". Ebbene nei commenti (che ora non trovo più in linea) ho trovato gente che sottolineava "basta una sciarpa per eludere la VAR" o insultava proprio. Ma gli altri tifosi, quelli che si dicono civili, è possibile che debbano girarsi tutte le volte dall'altra parte? Così facendo ci si tappa gli occhi di fronte ad un declino sempre maggiore della società.

Poi non c'è da stupirsi che in campo si usino "mezzucci" per un eventuale vantaggio, del resto se non si sanzionano i comportamenti discriminatori che cosa sarà mai, a confronto, una simulazione.

Forse sono un sognatore o solo un utopico, ma mi aspetto di più e di meglio da questa nostra società... e mi aspetto, soprattutto, che chi ha ruoli di responsabilità eserciti con raziocinio i proprio compiti.

Una settimana fa un commentatore di una rete privata si è permesso di fare un commento su Lukaku assolutamente non adeguato. La rete privata si è dissociata subito (in diretta) dalla dichiarazione fatta dal commentatore e il giorno seguente il direttore del programma ha annunciato che non inviteranno più l'opinionista. Ora voglio vedere quali dichiarazioni susciterà il presidente del CONI, se qualcuno avrà il coraggio di dire qualcosa o queste dichiarazioni passeranno in sordina.

Mi auguro il meglio per il calcio ma, soprattutto, per la società italiana... non so se faccio bene.