Giampiero Ventura meno di un mese fa' ha assunto l' incarico di allenatore del Chievo Verona. Doveva essere il suo grande rilancio dopo la sconfitta mondiale invece incredibilmente siamo gia' arrivati alke dimissioni.

Nessuna vittoria, poche idee e confuse. La squadra è allo sbando e il giocatore simbolo Meggiorini lo attacca senza mezzi termini. Mister Ventura dall' alto delle sue settanta primavere  ne ha viste tante e questo rende ancora più strana non tanto la scelta di dimettersi ma il perché accettare.

Sapeva la situazione e  che un eventuale fallimento avrebbe pregiudicato l' intera carriera, tutto quello di buono fatto in precedenza non sarebbe più valso niente.

Apprezzabile la voglia di rimettersi in gioco in una realtà in cui non è mai riuscito ad imporsi. Si può affermare addirittura che  il cambio tecnico ha peggiorato la situazione.

Le dimissioni sono un atto doveroso che rinnegando la scelta è mettono on evidenza un disagio. Troppa la voglia di rivalsa da accecarne la vista. Meglio una pensione d' orata.

La società ha congelato le dimissioni inaspettate e dolorose. Difficile uscire da una situazione quasi compromessa. Serve umiltà e riconoscenza da parte di tutti, gli stessi giocatori per l' amore nei confronti di una maglia storica hanno il dovere di provarci. Con Ventura che deve lasciare da parte l' orgoglio e cercare di rimettere in piedi i cocci di una squadra, una carriera onesta e decorosa che sta diventando una barzelletta.

Fra persone di calcio ed intelligenti deve prevalere il buon senso. La sosta arriva a puntino per tornare tutti nei propri passi e remare bella stessa direzione.

Ventura merita una conclusione di carriera decorosa e di poter dimostrare che il suo lavoro lo sa fare.

La mancata partecipazione a Russia 2018 è stata in parte colpa sua ma non solo essere il capo espiatorio non piace a nessuno, per questo si possono fare scelte affrettate.