A Napoli da qualche settimana è scoppiato il terremoto, la squadra non vince da quaranta giorni e siamo arrivati ad un tutti contro tutti. Squadra ed allenatore contro il presidente per un ritiro non meritato. La stampa sguazza fra le polemiche ed il presidente dall'alto del suo potere obbliga tutti a rispettare le sue scelte. Giocatori e squadra spaccata, nessuno rema dalla stessa parte ed il mal di lancia imperversa. Mertens Callejon ed Insigne sono i capri espiatori del fallimento. Raggiungere il quarto posto in questa situazione sarà molto difficile e l' epurazione è cominciata, tutti vogliono lasciare la società ed alcuni lo faranno già nel mercato di gennaio.

In ogni società è giustamente sempre il presidente a comandare, pero' questa volta De Laurentiis non la racconta giusta e mente spudoratamente.
Questa sceneggiata napoletana a lui piace e va benissimo. Lui vuole l'affetto e la vicinanza della citta', piacere ai tifosi e ai cittadini ma le cose stanno in maniera diversa. 
Aurelio ha salvato il Napoli dalla Serie C, l'attuale Lega Pro, acquistandolo per poche migliaia di euro riportandolo in A in pochi anni. Un merito innegabile e che nessuno può non ammettere. La massima serie comporta l'emissione di molti denari, milioni di euro sopratutto quando giochi anche in Europa.

Fino all'arrivo di Sarri, che sfiorò il titolo gli investimenti vennero fatti in maniera corretta con gli introiti europei ad aiutare il bilancio. Adesso le cose sono cambiate: serviva immettere del denaro, tanto, di tasca propria per portare il Napoli a vincere qualcosa. In questo caso le cose sono cambiate, De Laurentiis ha sempre mentito, nel calcio è entrato per farsi pubblicita' ed arricchirsi, non per rimetterci dei soldi. Da imprenditore affermato in tutto quello che fa vuole averne un guadagno. Il calcio sopratutto non è arrivato a questo livello.
Di oggi la notizia che il proprietario del Psg avrebbe fatto un'offerta da oltre mezzo miliardo di euro per acquistare la società partenopea. Il presidente non aspettava altro ed ora tutti i conti tornano, una plusvalenza per le sue tasche irrinunciabile.

Ecco che allora si può spiegare la situazione del Napoli ed un futuro che si prospetta molto grigio. La filosofia prevede acquistare giovani di valore e rivenderli appena raggiungono il massimo del loro potenziale. Fra gennaio e l'estate il Napoli cambierà aspetto, i migliori giocatori saranno ceduti ed il progetto ridimensionato. Ecco che anche il mister il Carlo pluridecorato non ci sta e potrebbe lasciare con anticipo.

De Laurentiis non dice la verita', ma vuole la sua gente accanto a volte vendendogli merce scadente. Il Bari, comprato anche quello sull'orlo del baratro, lo aspetta per riportarlo nel bel calcio che conta, sarebbe un un'altra impresa da scrivere negli archivi.
Ecco dunque che sembra arrivato il momento di mollare un giocattolo per sostituirlo con un altro, senza pietà e senza guardare in faccia nessuno.
Il commercio e il Dio denaro non possono seguire i sentimenti ed il cuore. Il futuro del Napoli è nelle mani del suo proprietario, giocatori ed allenatori sembrano aver capito l'aria che tira e non aspettano altro che fuggire a gambe levate. De Laurentiis fa finta di niente, ma con 600 milioni di buoni motivi sembra tutto molto più facile.
A Bari sognano e si fregano le mani.