Tremate, tremate, il Barcellona sta rinascendo. Xavi Hernandez ha avviato ufficialmente il Rinascimento targato " Barça." Un lavoro iniziato dopo l'esonero di Ronald Koeman, in una stagione segnata dall'addio di Lionel Messi, ma soprattutto il frutto di un tecnico chiamato a sporcarsi le mani dopo aver vissuto nell'oro di Qatar.
Grazie ai rinforzi arrivati nel mercato invernale, l'ex centrocampista è riuscito a far rinascere dalle macerie una squadra, che è uscita in modo clamoroso dalla fase a gironi di Champions League (non accadeva da 21 anni), mentre in campionato staziona al terzo posto a soli tre lunghezze dal Siviglia. Ma come ha fatto uno dei migliori giocatori a rilanciare un club fortemente indebitato nel momento più cruciale dell'annata? Ci sono tre punti: gioco, rosa e tattica.

Il Barcellona ha annunciato il 28 ottobre 2021 l'esonero di Ronald Koeman dopo un inizio disastroso. Il destino restava nelle mani del presidente e di Dio. Joan Laporta (rieletto per la seconda volta il 7 marzo) è costretto a cercare un nuovo tecnico, capace di risollevare le sorti del club. Viene scelto Sergi, ma resterà per qualche partita, fino a quando le attenzioni andarono su Xavi. In Qatar ha vissuto il suo momento migliore nelle vesti di allenatore dell'Al-Sadd. In pochi anni, ha collezionato sette trofei e poteva essere la speranza della rinascita catalana. Laporta convinse l'ex centrocampista e incassa il colpo. Avanti con lui.
"Il prescelto" ritorna nella squadra dove divenne una vera leggenda. 
Avrà davanti a sè un compito molto difficile, nel frattempo ha dettato ben dieci regole che devono essere rispettate. Quali sono?

I giocatori devono essere presentati davanti al campo alle ore 9.30, un'ora e mezza prima della seduta per dare la possibilità di effettuare un dialogo.
Cos'è invece questo codice di condotta? Servirà ad effettuare delle sanzioni per chi commetterà dei falli duri durante l'allenamento. Verranno multati anche i ritardatari: 100 euro la prima e 200 la seconda.
Il rientro deve essere a mezzanotte, ma non oltre. I viaggi privati saranno limitati, mentre saranno vietate le attività extra pericolose. I rapporti con i tifosi devono essere buoni, per preservare anche l'immagine del club.
Lo staff e gli assistenti arriveranno al campo il più presto possibile (due ore prima della seduta). Saranno in vigore anche i pasti che devono essere rigorosi e seguire una dieta dettata dai nutrizionisti dei Blaugrana.
Il percorso sarà distinto in varie fasi: possesso palla intensivo, aggressività difensiva, giovani della Masia e più novità in fase difensiva. 
In campo era definito l'allenatore in campo. Conosceva tutti i ruoli, dettava le istruzioni a tutti. Non ha mai nascosto la sua visione del gioco davanti ai microfoni:

"Sono piccolo e lento, ma veloce di testa, un ragazzo anarchico che ha perso 20 palloni, ha fatto correre la squadra all’indietro e al 90° minuto ha segnato il gol vincente, il giorno dopo tutti diranno che ha fatto una grande partita. Per me ha avuto un incontro penoso, orrendo. L’Olanda di Cruyff non ha vinto nulla ma ha lasciato un’eredità. Il Chelsea di Di Matteo ha vinto la Champions League ma secondo me non giocava a niente."

Xavi è il portatore del verbo in campo, il figlio di Guardiola e il nipote di Johan Cruijff. Dopo tre stagioni difficili, Laporta ha fatto centro e si affida ad un allenatore bagnato nella fonte del modello di gioco catalano fin dalla tenera età. Sta preparando la squadra di domani perchè presto se ne andranno gli ultimi tre senatori, ovvero: Busquets, Jordi Alba e Piquè.
Utilizza due moduli di base, cui ha lavorato di più da giocatore e per cui la teoria stabilisce siano più adatti al gioco di posizione: 4-3-3 e 3-4-3 col centrocampo a rombo. I tre punti di riferimento sono:

  1. Il portiere Ter Stegen che partecipa molto alla manovra, dove gioca anche fuori dall'area.
  2. Busquets fisso davanti alla difesa.
  3. La prima punta fissa al centro dell'attacco.

Il primo lavoro che ha effettuato è stato quello sui concetti di base, come "terzo uomo." A seguire c'è l'ampiezza per provare a disordinare l'avversario e una volta messa la palla al centro e trovare lo spazio per il filtrante in area. Se non c'è, la palla torna sull'esterno per il cross. 
La squadra è schierata per uscire in modo paziente e pulito dalla difesa come vuole Xavi: i due centrali larghi, i terzini più alti, Busquets al centro per completare il rombo di costruzione e Frenkie de Jong che scende per dare un’opzione in più mentre l’altra mezzala Gavi si muove dietro la linea di pressione. Tutto pronto, ma ter Stegen vede il movimento in profondità di Memphis Depay e decide di lanciare lungo su di lui. Questo schema è stato utilizzato nella partita contro il Villarreal.
Per andare avanti così, ci vogliono dei giocatori adatti. Xavi vuole almeno quattro tra Busquets, Pedri, De Jong, Gavi e Nico Gonzalez, perché sono giocatori cresciuti pensando questo calcio, o che almeno hanno l’indole per praticarlo. 
In attacco, avrebbe bisogno di esterni per saltare l'uomo anche dopo la ricezione statica e di movimenti profondi in area per ricevere il passaggio. Anche qui, l'ex centrocampista ha scelto alcuni giovani della Masia e si sono visti i primi risultati con i dribblomani come Abde e Ilias e fino all'attaccante esterno Jutglà.
Alla corte Blaugrana arrivano Ferran Torres, Aubameyang e Traorè. Lo spagnolo era abituato alle richieste del gioco di posizione dopo il lavoro con Guardiola e Luis Enrique. Un inserimento immediato, con movimenti senza palla alternati tra quelli profondi in area e incontro in appoggio alla manovra, movimenti continui ed eseguiti. Ha una freddezza in area che gli ha impedito di avere un impatto immediato in termini di goal.
Traorè sta ricoprendo il ruolo di ala che punta l'uomo e crossa molto. Cresciuto nella Masia, ha avuto un impatto istantaneo con due assist nelle prime due partite. Invece Aubameyang proverà a dare ulteriore profondità alla squadra.
A volte alcune conoscenze tornano sempre. Dani Alves è corso subito al Barcellona per aiutare Xavi, che lo inserisce subito titolare. Sergiño Dest doveva prendere il suo posto, ma il terzino ha un indubbio talento offensivo, ma dalla totale assenza di letture difensive. 
Il Barcellona ha delle lacune strutturali che la pur efficace capacità in copertura di Araujo a volte non basta. La squadra funziona solo se può recuperare subito il pallone.
I giovani della rosa aiuta in tal senso e integrare questo sistema di pressing con le difficoltà dei giocatori meno adatti richiede tempo e al momento c’è più di una crepa. 
Ora sta vivendo il momento più bello di sempre. La squadra è con Xavi, i tifosi sperano di tornare a conquistare il mondo, soprattutto la Champions League.
Il Rinascimento catalano sta dando i suoi frutti e dalla prossima annata ritorneremo a vedere finalmente il vero Barcellona.
Hasta la vista Xavi.