Le strade di Josè Mourinho e del Manchester United stanno per dividersi. La stazione di Old Trafford di questa sera, contro il nemico Benitez, sembra essere l'ultima tappa prima dell'arrivo a destinazione dello Special One.
Un rapporto travagliato quello tra il tecnico portoghese ed i Red Devils, con l'unica gioia rappresentata dalla conquista dell'Europa League un anno e mezzo fa. Un sodalizio mai saldato davvero, soprattutto per le note divergenze di mercato tra Josè e la società, uno su tutti l'acquisto di Paul Pogba. Un matrimonio che "non sa' da fare", avrebbe commentato Alessandro Manzoni, tanto per scomodare addirittura la letteratura per descrivere quello che, più che un romanzo, è stata una tragedia.

E così Mourinho sta per andare via, o meglio, sta per essere sollevato dall'incarico, il che è ben diverso visto che, così facendo, l'allenatore non rinuncerà alla ricca buonuscita, come da contratto.
A questo punto, si rincorrono ipotesi e suggestioni sul suo futuro. Ma cosa farà veramente Mourinho?
Sicuramente non prenderà nessuna nuova panchina nell'immediato, visto che in questo periodo tutte le grandi squadre d'Europa hanno saldamente un uomo al comando. E' molto probabile, quasi certo, che il tecnico di Setubal dovrà aspettare giugno prossimo per accasarsi nuovamente in un grande club. Sì, ma dove?

Risulta difficile vederlo ancora in Premier League; le esperienze al Chelsea e al Manchester United dovrebbero essergli bastate. In Spagna nemmeno lo vedremo, perchè se arrivi ad allenare il Real Madrid, le tue ambizioni lì sono praticamente finite. In Francia l'unica ipotesi sarebbe il PSG, soprattutto se non dovesse conquistare neanche quest'anno la Champions League. Potrebbe essere uno stimolo per lo Special One, un' occasione di riscatto portare la Coppa a Parigi. Ma il campionato poco competitivo, poco mediatico, ergo poco "alla Mourinho" lo alletterebbe? Lo stesso dicasi per la Germania, dove l'unico club di riferimento sarebbe il Bayern Monaco, a cui tra l'altro Mou strappò la Champions nel 2010.

E allora torna nella mente la suggestione: il ritorno a casa, all'Inter. Se si pensa possono esserci peculiarità tra le condizioni del primo arrivo di Mourinho e il nuovo possibile approdo in nerazzurro. Mancini prima e Spalletti ora sono molto più vicini di quanto si possa credere. Il Mancio costruì le basi dell'Inter che poi con Josè vinse tutto. E lo Spallettone di ora sta in fondo lavorando nella stessa direzione; sembra quasi che anche lui stia preparando le fondamenta per la costruzione di un grattacielo... e Mou sarebbe nuovamente l'architetto di ciò.

"Un giorno tornerò!" disse lo Special One. Forse quel giorno oggi è più vicino.