Siamo sempre stati abituati a vederlo alzare almeno un trofeo nel corso degli anni.
Non parlo dei giovani millennials, parlo per la mia generazione e quelle leggermente più datate. Il Milan, il diavolo rossonero, ha sempre caratterizzato le sue annate tra scudetti, coppe nazionali e internazionali.

Milano era il centro del calcio italiano, campioni di caratura mondiale bramavano la chiamata del diavolo come un obbiettivo da raggiungere nella propria carriera calcistica: se ti chiamava il Milan, allora eri un campione.

Ma ahimè, il mondo è cambiato, il calcio è cambiato e i rossoneri, come altre realtà calcistiche, non sono stati capaci di stare al passo coi tempi.
L'era del calcio romantico, dei presidenti tifosi è finito e ha lasciato spazio ai magnati russi, arabi e le cordate americane. L'Italia si sa, è un paese vecchio fatto di vecchi e piuttosto che modernizzarci e stare al passo coi tempi, preferiamo ancora accendere il fuoco con due pietre focaie.
I potenti del calcio italiano fieri della grandezza degli anni 80 e 90 hanno fatto immobilismo e sono stati a guardare gli altri campionati crecere, raggiungerci e superarsi in tutto, dalle strutture ai diritti tv.

Maledetti diritti tv.
La Serie A ha perso il suo fascino e molte società ne hanno pagato le conseguenze: dal 2002, 146 società calcistiche sono fallite, Parma su tutti e piu recente, ma anche Catania, Venezia,Vicenza, Napoli, Fiorentina Torino e Modena hanno pagato il prezzo più alto della trasformazione del calcio moderno.
L'ex  presidente del Milan per rimodernizzare la società ed evitare un default economico, ha venduto il sogno del diavolo rossonero  ai cinesi.
Da subito la triade mister Li-Fassone-Mirabelli non ha convinto,
anche se la campagna acquisti della scorsa estate, ben 220 milioni spesi per rivoluzionare la rosa, ha fatto sperare nello scudetto. Si, non prendiamoci per i fondelli, ad agosto 2017 tutti guardando la rosa del Milan abbiamo pensato: se non è scudetto, è secondo posto.
Ennesima annata tragicomica, con il goal del portiere del Benevento, per il diavolo, messa in riga tra alti e bassi da Gattuso. Mister Li, entità enigmatica, continua a finanziare il Milan ad assegni di 10 milioni, 5 milioni ecc ecc, ma oggi, in questo calcio ci voglio capitali per 55- 80 milioni di euro per aumentare il capitale della società di Milano.

La mia paura, quella degli sportivi e dei tifosi del diavolo in tutto il mondo è che questi "fantomatici soldi" non arrivino e il debito del Milan continui a crescere fino a che non succeda il fattaccio.
La UEFA ha sparato sulla croce rossa e privare il Milan del Europa equivale a lasciare la società rossonera in balia del suo destino, in mano a uomini che falliscono gli obbiettivi e strategie stagionali e che continuano da un anno a cercare di rifinanziare un debito,appena iniziato, cresciuto da 303 milioni a quasi 400 milioni.
I tifosi sperano in Falcao, Morata, Brant, Mayer e altri fenomeni che costano piu di 50 milioni ciascuno.
Tutte bugie o verità?

Non si sa, ma tutte queste voci, soldi che arrivano ma sono visibili domani e poi non si vedono, capitali bloccati, la UEFA e la sua spada di Damocle,si riuniscono in un solo e unico inesorabile pensiero:

Paura FALLIMENTO. No, questo il Diavolo non lo merita, ma la paura c'è ed è reale.
Parma 2015 insegna a guardare con gli occhi, a pensare cosa succede realmente e a non vedere tutto con cuore del tifoso.

Spero di sbagliarmi.

Grazie

ILPARLAFUS