Riecco la rubrica più attesa da tutti gli sportivi eno-gastronomici d’Italia pronti a votare e a sfidare i propri rivali armati di posate, bicchieri e tante risate.

Da oggi la rubrica cambia leggermente la sua formula. Non ci sarà più una classifica e non si sfideranno tutte le squadre di A; a sfidarsi saranno solamente le quattro partite più importanti di ogni giornata, inoltre come in ogni ricetta che si rispetti, daremo un pizzico di pepe in più. La rubrica si arricchirà di un elemento in più che completerà il nostro viaggio per il bel paese. Dopo ogni mangiata che si rispetti per digerire c’è bisogno di una bella passeggiata, ed ecco che arriva...

Calcio,Cucina&Cultura: le tre C d’Italia.

La prima giornata di campionato è andata in archivio troppo velocemente, ha visto piatti e vini degni di una vera e propria sfida fino all’ultimo boccone e sorso. Parma, Firenze, Torino, Roma e Genova sono le città che hanno fatto da palcoscenico per la prima giornata e hanno messo in campo, o per meglio dire in tavola, piatti storici e succulenti tanto da dividere i lettori.

Anche la seconda giornata parte con una super sfida adatta a palati fini e stomaci grandi e forti, perciò fate spazio e sedetevi a tavola.

E’ un derby tutto regionale tra due città divise solamente da una cinquantina di chilometri e immerse nella verde campagna.

Bologna-Spal

Sfida Farina, acqua, uovo e torri

In Emilia-Romagna la pasta si fa rigorosamente con tre ingredienti principali: Farina, acqua e uovo.

Dici Bologna e traduci in Tortellini o turteléin. Pasta all’uovo ripiena di carne, questo primo piatto è uno dei più amati della cucina felsinea e Italiana: di origini antichissime, nel 1100 dC circa si tracciano i primi resoconti di portate con questo tipo di pasta e prende il nome dal diminutivo di tortello o torta. Serviti solitamente in brodo, rigorosamente cotto a parte e per diverse ore con verdure e carne, è un primo piatto adatto ad ogni tipo festa, Natale e Capodanno su tutti, perfetto con qualsiasi condimento o per chi vuole semplicemente mangiare qualcosa di leggero.

La leggera sfoglia, non superiore ai 10 mm, racchiude un ripieno fatto da un mix di Lombo di Maiale, Mortadella di Bologna, Prosciutto Crudo, Uova, Parmigiano Reggiano e una grattata di nome moscata. Naturalmente sale e pepe. La tradizione, noi contro non vogliamo andarci, prevede una cottura in brodo di carne o gallina. Come detto in precedenza, i Tortellini possono essere accompagnati da diversi condimenti, ma gli esperti garantiscono il massimo risultato con il brodo in quanto qualsiasi altra salsa coprirebbe il sapore del ripieno al suo interno.

Il bello del Tortellino è che si abbina con qualsiasi vino rosso poco corposo, novello o frizzantino, l’importante è che sia rigorosamente Romagnolo, per questo la mia decisione è caduta su un buon Sangiovese di Romagna dal profumo delicato ma dal sapore leggermente amarognolo.

E per digerire si va tutti sotto le due Torri. La più alta ha i nome di Torre degli Asinelli, mentre la sorella minore è la Torre della Garisenda. Situate in Piazza di porta Ravegnana, un incrocio tra le più antiche vie della città, sono due dei maggiori simboli del centro storico da quasi mille anni. E per digerire meglio e godere di una vista mozza fiato della città, la Torre degli Asinelli offre 498 scalini per un’altezza di quasi 98 metri.

Si sa, il derby è sempre il derby, perciò Ferrara vede e contrattacca. Se Bologna presenta i Tortellini in brodo, Ferrara risponde con i Cappelletti. Pasta all’uovo, la sua sfoglia viene tagliata quadrata, piegata a triangolo unendo le due estremità  attorno a un dito.

Rispetto ai cugini Tortellini si presentano più grandi, spessi e più ripieni, assomigliano molto a dei…cappelli. La loro cottura viene fatta in brodo di cappone, manzo o pollo, ma non stonano affatto con altri condimenti. I Caplèt, possono essere ripieni di carne o di formaggio, ma gli ingredienti che non devono mai mancare sono: ricotta, lonza di maiale,uova crude, parmigiano reggiano, noce moscata e prosciutto crudo. Sale e pepe…QB.

Beviamoci su un bel bicchiere di Bosco Eliceo Fontana Doc Frizzante, un rosso prodotto nelle provincie di Ferrara e Ravenna dall’odore gradevole, dal colore rubino e dal sapore leggermente tannico, che si sposa perfettamente con la grassezza del ripieno.

Il Castello Estense o di San Michele è un simbolo di Ferrara e del suo vecchio Ducato. Sorto attorno alla Torre dei Leoni , antica torre d’avvistamento, verso la fine del 1300 come strumento politico-militare della città, il castello e le sue torri, famosa la Torre di San Paolo caposaldo dell’ingresso principale del castello, ha vissuto e accompagnato la città nelle sue fasi più importanti attraverso la sua storia millenaria. Le sue innumerevoli sale: Ettore e Andromaca, Appartamento della Pazienza ,Salone dei Giochi, Cappella Ducale e la Loggia degli Aranci sono attorniate da quadri e affreschi  unici che saranno la cornice perfetta per assaporare, digerire e visitare una città dalle mille sorprese.

Juventus-Napoli

Sfida nostrana

Vedere contro queste due città alla seconda giornata è veramente una crudeltà sia calcistica che culinaria.

Se credete che Juventus-Napoli sarà una sfida da cardiopalma in campo, beh non potete proprio capire che sfida sarà in tavola.

Il Brasato al Barolo è un tipico piatto piemontese. La sua lenta cottura è l’ottimo vino in cui viene cotto ne fanno una portata da ristorante stellato e irresistibile al palato. Preparato con carni bovine, rigorosamente fassone razza piemontese ,il taglio preferito per preparare questo piatto è il cappello del prete. La carne viene leggermente insaporita con verdure e spezie e immancabilmente il vino rosso Barolo. Cotto il tutto per diverse ore, ciò permette a tutti i sapori di entrare all’interno della carne e ammorbidirla tanto da spezzarla al solo sguardo. Ristretto il sughetto, viene servita con una purea di patate. Neanche a dirlo ci si beve tutti in compagnia un bel calice di Barolo DOCG, dal colore rosso granato, il suo profumo ricorda note fruttate e floreali o note aromatiche. Al palato risulta equilibrato ed elegante il tutto lo abbina perfettamente con carni, formaggi, tartufi e brasati.

E con la pancia piena tutti a fare una passeggiata lungo il Po, dove? Ma ovviamente al Parco del Valentino. Il Parco pubblico è famoso per essere attraversato dal fiume Po, confinante con Corso Vittorio Emanuele II e essere la cornice per il bellissimo castello Valentino opera degli architetti Amedeo e Carlo Cognengo di Castellamonte. Usato come residenza estiva dei Savoia, il castello in tempi recenti ha subito una restauro e le sue sale, al primo piano, ospita gli uffici della direzione del dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Nel 1997 è stato inserito nella lista del Patrimonio dell’umanità dal UNESCO.

A Napoli quando si parla di Juventus ci si incattivisce leggermente, ed ecco che scende in tavola un prodotto che solo la Campagna riesce a creare con tale bontà e perfezione, di chi parliamo? Di sua maestà la Mozzarella di Bufala.

Se il piatto bianconero è presente in ristoranti stellati, questo latticino è presente ovunque. Il nome Mozzarella deriva dall’operazione di Mozzatura, ovvero la procedura che prevede la separazione del formaggio in singoli pezzi. Prodotta con latte fresco di Bufala di razza mediterranea italiana, il latte viene consegnato entro 48 ore dalla mungitura al caseificio per essere scaldato ad una temperatura tra i 33 e 36 gradi. Una volta cagliato il latte, la cagliata viene rotta fino ad ottenere delle piccole palline simili a biglie, viene aggiunto del siro e dopo cinque ore il prodotto viene tagliato a strisce filate in acqua e mozzate nei classici pezzi. Le palline vengono tenute in acqua fredda e salate in salamoia. Poche ore dopo il prodotto finito è semplicemente un capolavoro. Adatto a qualsiasi stagione e temperatura, si sposa benissimo con pomodori, pesti e molto molto altro. Un ottimo vino che può accompagnare l’acidità della Mozzarella, e che consiglio di abbinarci, è l’Asprino Aversa Doc delle zone del Casertano e Aversa. Dal Colore paglierino chiaro con riflessi verdi e dal profumo intenso e fruttato, questo vino eccelle per acidità, il che armonizza con la Mozzarella.

Napoli ha un'atmosfera magica. Il Vesuvio fa da cornice ad un paesaggio meraviglioso che racchuide storia e modernità . Dopo cena la passeggiata sul lungo mare è d'obbligo, e nel passeggiare non si può notare una dei monumenti più belli della città: Castel dell'Ovo. 

 Sorto I secolo ac, il castello è il più antico della città e per i napoletani è un vero e proprio simbolo dopo il Vesuvio.Voluto dai romani e quasi totalmete distrutto nel 1503 da Ferdinando II d'Aragona il castello , quasi sempre usato come primo baluardo di difesa,nel 1943 fu utilizzato come struttura di difesa dal mare fino a diventare una vera e propria prigione di Stato. L'interno del castello assommiglia ad una vera e propria cittadella e la vista che offre arrivando dal mare è da togliere il fiato.  Oggi il castello è visitabile e nelle sue sale si possono ammirare mostre , convegni e manifestazioni di ogni genere.

Grazie

ILPARLAFUS