Finalmente torna il campionato.
Dopo giorni e giorni d’attesa accompagnati da questo tempo pazzo e crudele, finalmente ritorna la Serie A.

Scontri diretti, Big Match, il sabato che vuol dire anticipo, domeniche di maratone sportive sperando che fuori diluvi così che da dare una spiegazione plausibile alla copertina di pile sulle gambe e rimanere a casa davanti alla televisione, posticipi serali tra una birra e una pizza per chiudere la settimana e pensare alla prossima con un po' di ottimismo, sempre che la propria squadra vinca.

Benedetto campionato, dove ti eri cacciato.
Ma quest’anno c’è una grande novità. La Serie A scenderà in…TAVOLA. Arriva Calcio&Cucina.

Ogni domenica andremo alla scoperta di un'abbinata perfetta tra partita in tv e buona cucina.
Le nostre formazioni culinarie si affronteranno a suon di piatti e bevande tipiche regionali o della città in questione.

Sì, a votare sarete proprio voi. Voi sceglierete l’abbinata piatto-bevanda che vincerà lo scontro. Seguirà una classifica e per ogni “partita” vinta saranno 3 punti, persa 0 e pareggi 1. Alla fine dell’anno le vostre decisioni incoroneranno la città con i migliori piatti d’Italia.

Prima giornata

Anticipo del Sabato ore 18:00

Parma- Juventus Scontro Aperitivo

Il Parma, per il secondo anno di fila ritrova le gioie della massima serie. Le terre Parmensi sono piene di storia e tradizione e la sua cucina ha radici antichissime. Lavorati del burro, Latte e Carne, sono gli ingredienti base di una cucina ricca di sapori e profumi. Considerata una delle capitali dell’alimentazione e della buna tavola, dal 2015 è città creativa UNESCO. Vista l’ora Aperitivo, la cucina Parmense schiera la sua formazione a base di formaggi e salumi.

Sulla tavola appare come un miraggio piacevole a tutti i sensi dell’essere umano, sua Maestà Il Prosciutto Crudo di Parma. Ingredienti? Carne di Maiale, Sale e l’aria che trasmette un sapore dolce e raffinato che solo i territori del Parmense riesce a dare.

Con una stagionatura minima di 10 mesi e un profumo inconfondibile, il dolce sapore del Culatello di Zibello fa esplodere i sensi. Insaccato DOP prodotto a partire dalla coscia di maiale e insaccata nella vescica dello stesso.

Restiamo nel mondo affettati e sempre a Parma troviamo un altro insaccato che vanta una storia fin dal  1600 e premiato con la definizione IGP. Sempre derivato dal suino e dal profumo dolce, ecco la Coppa di Parma.

E con tutti questi affettati, ecco una variante dello gnocco fritto. Signori e signore ecco a voi la Torta Fritta.

E per finire… citato addirittura dal Boccaccio nel Decamerone, ecco un formaggio che tutto il mondo ci invidia fin dal XII secolo, i Francesi imitano malamente e con pessimi risultati da secoli, un formaggio conosciuto e assaggiato tra i sette mari e da tutti. Pasta dura e prodotto da latte vaccino crudo, la sua stagionatura varia da un minimo di 12 mesi per arrivare ad un massimo di 72, può essere mangiato a scaglie o grattugiato. Fregiato del marchio DOP, sulla tavola chiude la formazione il Parmigiano Reggiano.

In panchina: Salme Felino IGP, Spalla Cotta di San Secondo e Cotechino del Priore

Ovviamente bisogna affiancare un ottimo vino. A Parma e zone limitrofe, troviamo degli ottimi vino rossi.

Un ottimo vino da condividere tra amici-partita-cibo è il Lambrusco. Leggermente aspro e dalla gradazione alcolica bassa, il che lo fa amare da signori e signore, vanta una storia lunga quasi mille anni. La sua leggera frizzantezza lo rende perfetto per aperitivi grassi e aromatici. Perfetto da gustare con il Parmiggiano Reggiano.

Ma Madama Juventus non sta a guardare e sfoggia tutta la sua eleganza anche ai fornelli. La cucina Torinese è una cucina ricca e molto elaborata. Profondamente legata al suo territorio nasce da un incontro tra tradizione contadina eleganza Sabauda, con qualche tocco di cucina Francese.

Ma torniamo in cucina. Siamo all’ora dell’Aperitivo e gli avversari hanno sfoggiato un aperitivo veramente difficile da battere, ma Torino ha un arma segreta. Come tutte le regioni dello stivale, anche i Piemontesi hanno il loro fritto misto, e ne vanno orgogliosi. Si chiama Fricia, o Frittomisto Piemontese è un piatto che vanta un’infinità di fritture tra carne di Vitello, Agnello, Cervello, Animelle,, Fegato, Piedi di Maiale,Lacetto, Salsiccia, Midollo di Bovini, Frissa, Caponet,Funghi Porcini, Salvia, Patate, Carote, Mele e per finire un tocco originale di Torino, un Amaretto nella panatura . Tutto ovviamente fritto.

C’è anche la versione con l’aggiunta di semolino dolce fritto.

E se non vi basta questa frittura, ecco che la Vecchia Signora serve degli affettati di tutto rispetto. I Cacciatorini  sono dei tipici salamini DOP caratteristici per la loro piccola dimensione, morbidi ma dal sapore dolce ed esplosivo.

Tutelati da un organismo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, viene prodotto con severe e ben precisi controlli che assicurano che la produzione avvenga nel rispetto di regole ben precise.

I nonni dicevano sempre: “la bocca non è stanca se non sa di vacca” e allora Torino ci offre un formaggio senza età e con ammiratori in tutto il mondo. Dolce,salato, cremoso e se scottato è la morte sua, sua Santità il Tomino è un formaggio Piemontese riconosciuto P.A.T (Prodotto Agroalimentari Tradizionali Italiani).

Prodotto con il Latte Vaccino di giornata, viene portato all’ebollizione per poi essere raffreddato e tagliato nella sua classica forma. Se viene fatto stagionare presenta una crosta sottile e la sua morbida pasta risulterà leggermente giallo paglierina. Il tocco di classe? Una volta cotto viene servito su piattini ricoperti di stuoie di paglia con affianco del pane, meglio se il Biòva, leggermente abbrustolito e la Bagnet Verd, una salsa (P.A.T) a base di Prezzemolo, Aglio, Aceto, Pane e acciughe dissalate.

La variante è il Tomino elettrico, ricetta che prevede Tomino accompagnato da Peperoncino.

Da bere? A Torino regna sovrano il Vermouth. Nasce a Torino nel 1700 viene usato molto nella cunina Piemontese e presenta varianti tra cui: Rosso, Bianco e Rosè. Dal sapore secco e aromatico, risalta la grassezza dei formaggi ed è ottimo per gli Aperitivi. Viene usato come ingrediente base per molti cocktail.

Fiorentina- Napoli Ore 20:45

Scontro Cena

Inutile dirlo, questo è un Big Match culinario. Due delle migliori cucine Italiane si scontrano già alla prima giornata. Accendete i forni a Legna, le Griglie e liberate gli intestini perché sarà uno scontro a base di carboidrati e proteine.

Firenze culla del Rinascimento Italiano ha rivoluzionato anche la cucina del bel paese. I Fiorentini, per questo scontro titanico, scendono in tavola con un piatto senza tempo: La Bistecca alla Fiorentina.
Tagli di carne di Vitellone o Scottona, comprende la parte del filetto e controfiletto divisi dal classico osso a T. E’ uno dei piatti più conosciuti della cucina Toscana, unisce la semplicità di cottura e preparazione ad un sapore perfetto per gli amanti della carne. Il taglio deve essere minimo di 1 kg per un altezza di 6 cm. Frollata la carne per almeno un paio di settimane al momento della cottura non deve superare temperatura ambiente. Scaldata la griglia e la brace ben viva ma senza fiamma, viene cucinata tra i 3/5 minuti per parte e in piedi per un massimo di 5 minuti. Così risulterà leggermente cotta fuori, ma rosa, morbida e succosa all’interno, la cosiddetta cottura al sangue, che fa la goccia. Un filo d’olio extra vergine, sale grosso verso la fine della cottura e limone a parte si sposa benissimo con un Chianti Classico DOCG. Il Chianti, vino Rosso rubino dal sapore aromatico e asciutto, presenta note floreali e frutti rossi.

Ma se nel mondo la Bistecca alla Fiorentina è conosciuta in lungo e in largo, a Napoli c’è un piatto conosciuto, cucinato e soprattutto imitato, che domina il mondo. Compagna di mille partite e serate con amici è il piatto gastronomico per eccellenza: La Pizza. Acqua, farina, sale, lievito, pomodoro e mozzarella sono gli ingredienti base per un vero e proprio capolavoro della cucina Campana.
Nel 2017 l’UNESCO ha dichiarato l’arte del pizzaiuolo napoletano come patrimonio dell’umanità. Pizza è anche la parola più conosciuta nel globo. Fin dai tempi antichi sia Egiziani sia Romani conoscevano l’arte di questo semplice piatto, ma la Pizza Napoletana è semplicemente la perfezione di quest’arte. Cotta rigorosamente nel forno a legna ad una temperatura di 450 gradi per un minuto, massimo un minuto e mezzo, è il giusto sposalizio tra semplicità e prodotti locali. Pomodoro fresco, Mozzarella, ottima con quella di Bufala e due foglie di Basilico, dopo la cottura, ne risaltano i magnifici sapori. Il modo più tradizionale per mangiarla è il taglio a Portafoglio.

Cosa berci sopra? Pizza e Birra non è l’abbinamento corretto, l’Aglianico, vino rosso intenso, si accompagna bene con il rosso del pomodoro e la grassezza della mozzarella. Questa vite cresce ottimamente nei terreni collinari di origine vulcanica che ne risalta i sapori.

Che dire amici sportivi, via alle votazioni , buon appetito e buon campionato

Grazie

ILPARLAFUS