Sembra paradossale, ma quando alla Juve è in atto una rifondazione spesso si attinge al Milan!
Ricordate il primo Diavolo di Allegri, vincitore sull'Inter del diciottesimo scudetto al termine di una stagione esaltante che, per parecchi versi, ricorda quella scorsa?
Era il 7 maggio 2011 quando i rossoneri, rivitalizzati anche in quell'occasione dall'arrivo di Ibra, pareggiavano con la Roma all'Olimpico e strappavano il tricolore ai cugini (che venivano da cinque scudetti consecutivi).

Quell'anno al Milan giocava Van Bommel, che aveva tolto il posto ad un certo Andrea Pirlo, reduce da una stagione sfortunata costellata da infortuni e per questo solo motivo giudicato (da Allegri) finito per il grande calcio. I bianconeri, riemersi tre anni prima dalla serie B, quell'anno finirono settimi, staccati di ben 24 punti dal Milan e fuori dall'Europa. Indovinate chi andò a prelevare dal Milan campione la Juventus del neo-allenatore Conte per rifondarla? Proprio lo svincolato Pirlo lasciato colpevolmente andare (da Allegri) e dalla dirigenza rossonera di allora per ricostruire la Zebra e farne le fortune già a partire dalla stagione successiva. 

Che la Juve viva anche oggi una situazione difficile, a prescindere dall'esito delle vicende giudiziarie e sportive, è sotto gli occhi di tutti!
Non è un caso che per sostituire Cherubini come direttore sportivo a Torino pensino a Frederic Massara, il dirigente che, a mio modo di vedere, ha costruito il Milan degli ultimi tre anni.  
Formatosi alla scuola Sabatini (prima a Palermo, poi a Roma), Massara è sbarcato a Milano nel giugno 2019 insieme a Boban, chiamato dalla nuova proprietà (Elliott) ad affiancare Paolo Maldini per ricostruire su nuove basi una squadra competitiva.
Il duo Maldini-Massara (Boban se ne andò presto) in questi anni ha coniugato la crescita della squadra con le esigenze economiche della società e la difficile congiuntura seguita al COVID.

Dove altri (Paratici) per costruire squadre vincenti hanno creato plusvalenze fittizie oppure (Ausilio) debiti insostenibili, Massara è riuscito abilmente a scovare, in Italia e all'estero, giovani talenti da far crescere a Milanello riducendo il monte ingaggi ed operando nell'ambito dei budget imposti.
Il novero delle scommesse approdate a Milanello grazie a Massara in questi anni è lungo. E' un cocktail di giocatori che già oggi formano l'ossatura della squadra (Maignan, Hernandez, Bennacer, Tonali, Kalulu, Tomori) altri che ne sono i rincalzi immediati (Saelemaekers, Krunic, Kjaer, Messias) altri ancora che saranno titolari in futuro (Adli, Lazetic, Wranck, Thiaw). Poche le scommesse non vinte (Ballo Tourè, Origi, Bakayoko) o quelle ancora da vincere (CDK).

Su tutte la stella Leao (che ha triplicato il suo valore da quando è arrivato) ed un'attenta gestione dei rinnovi contrattuali che non si è fatta irretire dalle proteste della piazza e ha lasciato partire le "stelle" (Donnarumma, Calhanoglu, Romagnoli, Kessie) che non rispondevano più ai requisiti societari o non mostravano di "credere nella causa".

In tre anni Massara ha contribuito in maniera decisiva a portare il Milan stabilmente in zona Champions e a vincere lo scorso titolo!
Calmo, pacato negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni rilasciate, non vedo altri direttori sportivi migliori di lui in circolazione. Forse Giuntoli, autore del miracolo Napoli...
Spero proprio che non lasci il Milan!