Passati due mesi dall'inizio ufficiale della stagione e dopo sole nove partite tra campionato ed Europa League fare già dei bilanci è forse prematuro, ma di sicuro questo inizio stagionale ha dato delle indicazioni importanti sulle potenzialità tecniche di questo Milan e sulle ambizioni e i progetti societari del nuovo proprietario Elliott e del tandem dirigenziale Leonardo - Maldini.

Proprio dai vertici societari voglio iniziare questa analisi, partendo dal nuovo proprietario il fondo Elliott che in pochi mesi è riuscito ad apportare solo cose positive rimediando in gran parte ai disastri cinesi e del duo di dilettanti allo sbaraglio Fassone e Mirabelli. La stabilità economica finanziaria del fondo americano ha ribaltato la sentenza Uefa facendo riammettere i rossoneri nelle coppe europee, con competenza ha messo in mano la società a un Top Manager come Leonardo, con credibilità ha riportato alla base la bandiera Paolo Maldini e con senso degli affari ha già concluso l'ingaggio di Gazidis in arrivo a inizio dicembre. Elliott sembra aver messo le pedine giuste al posto giusto e ora spera di raccogliere i risultati sportivi ed economici nel breve - medio periodo. Ancora rimandato il giudizio invece sull'operato della società in sede di mercato, che ha portato alla squadra il fuoriclasse Higuain ma anche tanti oggetti ancora misteriosi come Caldara, Castillejo e Bakayoko per non parlare dell'ultimo costoso acquisto del brasiliano Paquetà. Operare con la mannaia dell'Uefa sul collo non era certo facile, ma il dubbio che si potesse fare qualcosina di più e meglio rimane.

Dalle scrivanie passiamo alle cose di campo, dove dopo un inizio balbettante dal punto di vista dei risultati, i ragazzi di Gattuso sembrano essersi rimessi in carreggiata nelle ultime settimane con due successi consecutivi che hanno reso la classifica meno preoccupante. In realtà le critiche iniziali erano state esagerate e a volte ingiustificate perchè il Milan sin dalla prima giornata ha proposto quasi sempre un buon calcio e tante volte solo per ingenuità e sfortuna i tre punti non sono arrivati. Analizzando con occhio critico tutte le sette partite di campionato, ai rossoneri forse mancano in classifica solo i due punti di Empoli, che aggiunti ai possibili tre punti del recupero contro il Genoa avrebbero portato la squadra a un terzo posto solitario alla faccia di tutti i processi mediatici iniziali e in linea con i programmi societari ovvero la qualificazione alla prossima Champions League.  In Europa League invece la qualificazione sembra ormai una pura formalità dopo le due vittorie nei primi due match che hanno portato i rossoneri a guidare il proprio gruppo senza troppi patemi.

In buona sostanza in società si sta lavorando per un futuro da Top Club, mentre sul campo Gattuso ha in mano la stessa squadra dello scorso anno con un Bonucci in meno ma con un bomber di razza come Higuain che è quello che mancava lo scorso anno. Rispetto alla scorsa stagione la squadra gioca molto meglio, ma soprattutto essendo una squadra giovane ha un anno d'esperienza in più e questo potrebbe fare la differenza nelle partite che contano. L'obbiettivo di quest'anno è chiaro e lampante, il quarto posto, che con una registrata alla fase difensiva, con grinta, voglia di vincere e con i gol del Pipita potrebbe non essere una chimera a patto che si remi tutti dalla stessa parte tifosi compresi, senza creare processi inutili al primo stop od osannare la squadra dopo un successo, serve equilibrio ed entusiasmo da parte di tutti per portare il bilancio a fine stagione nettamente positivo e tornare a sentire quella musichetta che tanto ci piace la prossima stagione.

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