Povero Marotta, io davvero non ti serbo rancore, il tuo addio alla Juventus è figlio di interessi economici più che legittimi, credo tu ti sia presentato da Andrea Agnelli con in mano una sontuosa proposta da parte dell'Inter e che lui invece di pareggiarla ti abbia indicato la porta. Non sono un ipocrita, avevi tutte le ragioni per fare i tuoi interessi e probabilmente ti ha ferito il fatto che la Juventus, dove hai svolto un ottimo lavoro, abbia valutato il tuo apporto meno di quanto ha fatto l'Inter. 

Certo sei andato via dalla Juventus per abbracciare un progetto che sembrava in prepotente ascesa e ti ritrovi nel più classico caos interista. La Wanda questa volta ha fatto danni seri, forse perchè per la prima volta si è trovata davanti un dirigente serio che pretende rispetto per la sua società, ed evidentemente è rimasta spiazzata. Il risultato per l'Inter è però devastante, perde il giocatore più forte che aveva in rosa, e in più vede abbassarsi le cifre della possibile cessione estiva. Un disastro.

Posso capire che la perdita di Icardi in campo ed il pareggio di Firenze abbiano riportato in casa nerazzurra la paura di non qualificarsi per la Champions, ma le dichiarzioni che hai rilasciato dopo la partita urlano vendetta.
Hai cercato di far passare l'episodio del rigore di Firenze come la madre di tutti gli errori, arrivando a nominare l'ipotesi che potesse essere decisivo nella corsa alla conquista della Champions. Ma come? Hai davvero detto quello che hai detto? Lo hai detto sul serio? No, perchè se davvero dovessimo fare una classifica degli errori più decisivi (oltre che più eclatanti) nella corsa per la Champions, dove dovremmo mettere l'episodio del fallo su Zaniolo nella partita contro la diretta contendente? Non mi piace vedere ridotto così un uomo che ho sempre apprezzato e stimato.

Dimenticavo Beppe, il rigore forse non c'era, ma non sarebbe stato giusto nemmeno non darlo. Quando ho visto il replay frontale ero convintissimo che la palla avesse preso il petto, dal replay laterale ho ricavato l'impressione che la palla superi il petto e cambi giro dopo avere toccato il braccio. In più D'Ambrosio si sposta verso la palla per intercettarla... insomma sono due indizi che fanno quasi una prova. In ogni caso una decisione difficile.