Caro Marcello Chirico, qualche anno fa scrissi un articolo su vivoperlei dal titolo "Chirico adesso basta" dove ti invitavo a moderare i toni, a smettere di rivangare calciopoli, i passaporti falsi, i Rolex d'oro, la partita in piscina di Perugia costata uno scudetto, e ti spronavo a guardare avanti. Ti facevo presente che noi juventini per tradizione non ci soffermiamo a piangere per i torti subiti, e che proiettarsi al futuro invece che al passato avrebbe fatto bene al calcio italiano. 

Con mia grande sorpresa tu scrivesti un articolo in risposta, articolo in cui sostenevi che la polemica serviva eccome, perché in un'Italia zeppa di antijuventini era facile che ci si dimenticasse quali ingiustizie aveva subito negli anni la Juventus, per ricordare solo i favori ottenuti, veri o presunti che fossero. Scrivesti anche che questa idea che la Juventus ruba sempre e comunque avrebbe potuto portare sulle ali del "sentimento popolare" a qualche altra farsa modello calciopoli.

Ti dico in tutta sincerità, sul momento pensai che non avevi voglia di crescere. Devi ammettere che è molto più facile acchiappare click e visualizzazioni concedendosi alla polemica, piuttosto che parlare in modo interessante di calcio, e il fatto che tu scriva su un sito dove appaiono articoli di Caiazza e Padovan, maestri del genere, mi aveva forse ingannato.

Quanto mi sbagliavo... l'ho capito nel corso di questi anni, e la conferma definitiva l'ho avuta questa stagione. Ci è stata affibbiata una dir poco discutibile penalizzazione a metà campionato. Fosse stata data a qualsiasi altra squadra l'opinione pubblica si sarebbe chiesta se era un modo di agire corretto, ma trattandosi della Juventus va bene tutto "perché tanto con quello che hanno rubato in passato...".

La logica vorrebbe che le infrazioni alle regole venissero tutte analizzate e giudicate allo stesso modo, ma quando si tratta di Juventus sembra si parli di un altro pianeta.
Qualche esempio? La manovra stipendi, che molti indicano come nuovo motivo di penalizzazione, l'ha fatta anche una squadretta con maglia nerazzurra di Milano che non ha pagato quanto dovuto ai giocatori fino ha che non ha incassato i proventi della vittoria scudetto. La differenza è che la Juventus ha formalizzato il differimento degli stipendi, mentre l'Inter no. Ma quelli con lo smoking bianco non possono essere puniti, anzi si permettono anche di invocare punizioni esemplari, un po' come quando chiedevano a gran voce la retrocessione della Juve per aver osato raccomandare il buon Suarez all'esame di italiano per ottenere la cittadinanza, mentre loro se la sono cavata con una multarella ridicola dopo aver fatto giocare Recoba per due stagioni con un passaporto falso.
E cosa vogliamo dire delle plusvalenze? Basterebbe analizzare i bilanci di tutte le squadre di serie A per capire che sono l'unica cosa che tiene in piedi metà delle iscritte. Quelle della Juventus sono farlocche? Non esiste una regola per definirle, ma se vogliamo usare il buonsenso dobbiamo guardare anche le plusvalenze degli altri. In tanti si dilettano a ricordare gli oltre 20 milioni di valutazione per i quattro scugnizzi dell'operazione Oshimen, ma se si andasse in Lega ad analizzare i trasferimenti degli ultimi anni ne verrebbero fuori di molto peggio, ne cito una per tutte, il trasferimento di Keita in scadenza di contratto al Monaco per 35 milioni pagati con quattro primavera che, ammesso siano mai andati a Roma, non ha mai visto nessuno. Ma non le ha fatte la Juventus quindi tutto bene.

Le polemiche di questi ultimi giorni mi hanno anche aperto gli occhi sul fatto che accusare la Juventus fa vendere. Le trasmissioni post partita di Sky, che hanno sempre visto un Caressa piuttosto equilibrato, le ultime due domeniche hanno sforato l'orario perché hanno passato più di metà della trasmissione a discutere sui presunti falli di mano di Rabiot, con commentatori che provavano a dare addirittura spiegazioni scientifiche pur di dire che i gol andavano annullati.
Mi può andare bene che per far contenti gli antijuventini ci si concentri più su un ipotetico fallo di mano che su tutta la giornata di campionato, ma quando oggi ho aperto il Corriere della Sera, altro organo di informazione che ritenevo equilibrato, e ho visto il fermo immagine di Vlahovic con la palla nettamente davanti al braccio per dimostrare che c'era il fallo sul gol della Juventus, ho perso la calma. Qui c'è malafede allo stato puro. Chi ha visto le immagini in movimento sa che quel fotogramma non può rappresentare il momento in cui Vlahovic ha toccato la palla, ma dato che veniva comodo per poter dire che c'era un fallo di mano... così si possono far felici i caproni. Sembra di tornare ai tempi in cui taroccavano la moviola per il gol di turone.

La situazione è comunque preoccupante. Avevi ragione tu, non si può fare i signori e lasciare sempre correre qualsiasi cosa venga detta contro la Juve, perché poi passa per verità assoluta. In questo senso mi auguro che prima o poi anche la società decida di tutelarsi nelle sedi opportune per tutelare la sua immagine dai continui attacchi di personaggi alla Bonolis o alla Materazzi. Sarebbe una immensa soddisfazione svuotare un po' le tasche di questi ricchi ultras. 

Quindi Marcello scusami tanto, continua a difendere i nostri colori e ricorda a tutti che i torti li abbiamo subiti anche noi, come e più degli altri.