Da tifoso Juventino sono rimasto amareggiato per questo finale di campionato con il patteggiamento, la penalizzazione e la conseguente qualificazione alla Conference League (per la quale metterei in lista UEFA la Juve Next Gen in blocco).
Condivido con molti compagni di tifo la sensazione che, come nel 2006, la Juventus sia stata punita "reati" che commettono tutti, ma per i quali guarda caso viene indagata una squadra sola.

Fatico a capire come si possa arrivare ad una condanna quando ci sono numeri e situazioni oggettive che permetterebbero di giudicare in maniera imparziale l'operato delle società. I bilanci delle squadre di calcio sono pubblici, basterebbe andare a verificare il peso delle plusvalenze in rapporto al fatturato per capire chi ne ha abusato. E' chiaro che le plusvalenze non sono tutte uguali, una società come l'Atalanta ad esempio che scopre e cresce giovani talenti per poi venderli a peso d'oro vive di plusvalenze sane, ma le plusvalenze sane sono facilmente individuabili perché derivano dalla vendita di un calciatore, quelle da considerare sono quelle che comportano uno scambio di giocatori, perchè permettono di essere più fantasiosi nell'attribuire un qualsiasi valore a un calciatore.
A nessuno è venuto in mente di dare un'occhiata ai bilanci delle società di serie A che non siano la Juventus?
Vi assicuro che troverebbero delle belle sorprese.
E' chiaro che tutta questa premessa è per arrivare a dire che le plusvalenze farlocche non le ha fatte solo la Juventus. Tanti penseranno "adesso parte la storia dei giovinastri valutati venti milioni nell'operazione Oshimen e mai nemmeno andati a Lille" e invece no.

Mi è venuta voglia di scrivere questo breve articolo leggendo la Gazzetta di oggi. La notizia dell'addio di Tare alla Lazio era accompagnata da un elenco delle migliori operazioni dell'ex direttore sportivo. Quando tra queste ho visto il trasferimento di Keita Balde al Monaco non ci volevo credere.
Per chi se lo fosse dimenticato il trasferimento di Keita Balde, in scadenza di contratto, al Monaco sotto la regia del potente agente Mendes fu dipinta come un ottimo colpo di mercato da parte della Lazio e permise, come riporta la Gazzetta oggi, di mettere a bilancio una plusvalenza di ben trenta milioni.
Mi sembra giusto celebrare Tare, ma nessuno si ricorda i contorni dell'operazione? Mendes riuscì a dare a Keita, come detto in scadenza di contratto, un valore di trenta milioni, però riuscì anche a spedire a Roma due giovani Portoghesi, Bruno Jordao e Pedro Neto (in due anni a Roma tre apparizioni in Coppa Italia fra tutti e due) per una cifra vicina ai venticinque milioni di Euro.
Questo per dire che le plusvalenze chiaramente farlocche sono per qualcuno motivo d'indagine, per qualcun altro medaglie da appuntare al petto, celebrate come capolavori addirittura dalla Gazzetta dello Sport.

PS: se ve ne vengono in mente altre...