Juve-Inter è una sfida infinita, riaccesasi con gli arrivi in nerazzurro di due protagonisti del passato recente bianconero: Beppe Marotta prima e Antonio Conte poi. 

Come da copione, stiamo assistendo ad un'estate calcistica rovente sull'asse Milano-Torino, tra sorpassi e controsorpassi che animano gli appassionati e soprattutto le due tifoserie, come neanche il miglior film d'azione saprebbe fare meglio. 

L'oggetto del contendere numero uno è stato Romelu Lukaku. Bisogna usare il passato da qualche ora, visto che l'Inter sta per ufficializzare, al termine delle visite mediche di rito, l'acquisto più costoso della sua storia da circa 78 milioni di euro. L'attaccante belga era in cima alla lista dei desideri di Conte. E' lui l'uomo giusto, per il tecnico salentino, per riportare il club meneghino ai fasti di un tempo. Accolto con un entusiasmo che non si vedeva dall'anno d'oro del Triplete, il "gigante di Anversa" è già l'idolo della piazza interista.

Eppure non è stato affatto facile portarlo in nerazzurro. Sono servite settimane di trattative, a volte estenuanti. Ci è voluta tutta l'abilità professionale di fini "diplomatici del pallone", quali si sono dimostrati Marotta ed Ausilio. Il primo ha avviato e sbloccato poi la trattativa, sapendo sferrare l'affondo nel momento più opportuno. Il secondo è stato il protagonista del primo viaggio ufficiale negli uffici dello United, per far capire agli inglesi che l'Inter voleva davvero prendere Lukaku.  E' stata insomma necessaria tanta pazienza, tanta tattica per arrivare all'obiettivo. In più, capolavoro dirigenziale nerazzurro, la base fissa per l'acquisto del centravanti belga è 65 milioni, poco più di quanto offerto inizialmente (60 milioni)

In tutta questa faccenda, la Juventus, che non è abituata a lasciarsi sfuggire i "titoloni" in prima pagina, ha provato ad inserirsi piuttosto pesantemente. Fabio Paratici, per battere il mentore Marotta, ha avuto un'idea brillante e, nelle sue intenzioni risolutiva: proporre allo United uno scambio Lukaku-Dybala. La trattativa sembrava in fase conclusiva, con l'Inter definitivamente fuori dai giochi.

C'è stata però una variabile impazzita, con un nome ed un cognome: Paulo Dybala. L'argentino ha preteso un ingaggio troppo elevato, chiaro pretesto per far saltare il banco. Qualcuno dietro alla vicenda ci ha visto la mano di Marotta stesso, il quale avrebbe convinto Dybala a rifiutare gli inglesi, invitandolo contemporaneamente a sposare il nuovo ambizioso progetto Inter. Ipotesi che resta sempre alquanto improbabile, anche se cominciano a manifestarsi indizi che alla lunga costituiscono prima delle prove, e poi una certezza.

E' notizia fresca di giornata, anzi delle ultime ore, quella che racconta di una trattativa saltata tra il Tottenham e la Juventus proprio per l'acquisto della Joya. Non è chiaro ancora cosa abbia esattamente fatto saltare una trattativa che sembrava molto ben avviata, pronta alla definizione addirittura. 

Fatto sta che Lukaku, voluto fortemente anche dalla Juventus, è andato all'Inter, che ha vinto così la prima battaglia di mercato contro i rivali. Mentre Dybala è ancora a Torino, da quasi separato in casa, dato che non è ancora avvenuto un colloquio diretto con Sarri.

Per lui due restano le strade in caso di cessione: il Psg, che dovrà però prima risolvere la questione Neymar, o, in alternativa, proprio l'Inter, in uno scambio con Icardi.

Allora sì che la "Lipsia" Lukaku, con una Juve sconfitta ma non definitivamente, potrebbe trasformarsi in una disfatta, nel caso in cui Dybala vestirà il nerazzurro. Una autentica "Waterloo" per Paratici, che forse qualcosa ha cominciato ad intendere in questo senso, ma che proverà sicuramente a tentare altre strade, sperando che, come accaduto a Napoleone Bonaparte nei suoi ultimi 100 giorni, il pronto riscatto non sia una vana illusione.