Ogni giorno in sede di calciomercato leggiamo articoli che parlano del Milan sulle tracce di qualche giocatore.
Indicando in Todibo, Aurier, Lovren, Matic, Haland, Mandzukic, Under e tanti altri nomi di giocatori importanti che giocano in grandi club con ingaggi considerevoli, futuri e probabili calciatori della compagine rossonera.
Alla prima curva poi ritrovi il Milan che cede Caldara, uno dei giocatori più importanti e di prospettiva pagato una cifra enorme ad un club forte come l'Atalanta in cambio di Kjaer. Cede un  portiere di gran livello come Pepe Reina ed al suo posto arriva Begovič.

La dirigenza pur di abbassare i costi sta svalutando la rosa sia del valore tecnico che di quello finanziario. Mi riferisco anche alla vendita di un difensore come Rodriguez per soli 6 milioni. La stessa situazione potrebbe verificarsi in una probabile cessione dei vari Paquetà, Suso, Piatek, Calhanoglu, Kessie, tutti giocatori di qualità svalutati prima dal modo di operare della stessa società e poi da voci di mercato di  trattative a prezzi inadeguati. La dirigenza poco esperta vive insieme al tecnico uno stato di grande insicurezza. Dovrebbero per un attimo fermarsi e concentrarsi sull'utilizzo della rosa attuale, che non è poca roba. 

Le famose "piste" non devono essere tracciabili altrimenti minano la serenità del gruppo e la sua potenzialità tecnica ed economica. Ogni tanto smentire qualche trattativa (anche reale) ed affrontare qualche opinionista o giornalista in modo rude non è reato, denota grande personalità e rafforza squadra e società.
Andare contro buona parte dei mass media ed opinionisti  per portare il 38 enne svedese al Milan ritenuto vecchio ed inutile alla causa, è stata una mossa davvero vincente. La straripante personalità di Ibra unita ad una maturazione sia professionale che umana ne fanno un faro illuminante per tutto il gruppo. La sua sola presenza incute rispetto presso gli avversari e inietta fiducia e coraggio ai suoi compagni, oltre a dare soluzioni tattiche e tecniche che prima non c'erano.

Le ultime gare dicono che l'atteggiamento di chi scende in campo è completamente cambiato, ora deve cambiare anche quello di chi non scende sul terreno di gioco. Questo è un lavoro che devono fare dirigenti e tecnici. Il Milan non può recuperare posizioni per qualificarsi tra le prime quattro. Ci vorrebbe davvero un miracolo. La stagione è compromessa. Vendere svalutando il capitale calciatori e comprare tanto per cambiare servirebbe solo a ripetere un'altro caso clamoroso come quello di Caldara. Quindi ci si dedichi in modo serio al recupero dei suoi calciatori tutti molto giovani e di qualità che fino allo scorso anno avevano ben altre valutazioni.

Il tecnico abbia il coraggio di cercare soluzioni tecniche all'interno del gruppo, Kessie, Piatek, Paquetà, Calhanoglu e lo stesso Suso sono un patrimonio da tutelare, non da dare in pasto a critici di mercato o opinionisti della domenica sera. Devono sentirsi giocatori importanti per la squadra... Il resto del lavoro lo farà Ibra.