Caso Paquetà

"Lucas deve avere la convinzione di essere un giocatore completo, deve giocare di qualità e quantità, deve diventare più determinante nella fase conclusiva, o fai gol o lo fai fare. Ha fatto bene per impegno, è mancato nel trovare la giocata vincente".

Con questa uscita quantomeno inadeguata, Pioli bacchettava il giovane talento brasiliano. La riflessione del tecnico può essere anche condivisibile, il giocatore ha forza fisica e caratura tecnica, sono in tanti quelli che si aspettano il definitivo salto di qualità che fino ad ora è mancato, ma tempo e spazio per la dichiarazione sono davvero fuori luogo.

Queste considerazioni andavano fatte esclusivamente con il diretto interessato. Mettere in fiducia un elemento della rosa è uno dei primi compiti che dovrebbero essere richiesti ad un tecnico per difendere il patrimonio aziendale. Con Paquetà non dovrebbe essere difficile, è un giocatore evoluto, abbina fisicità e tecnica, l'esperienza poi gli regalerà sagacia tattica, perché il ragazzo non dimentichiamolo è del 1997. 
Credo che il vero problema sia proprio nella conduzione di Pioli, incapace di qualsiasi novità tecnica. I vari cambi di moduli non hanno prodotto nessun miglioramento al non gioco del Milan. Le ultime due vittorie contro Udinese e Brescia sono state frutto di casualità e dell'impatto psicologico che Ibra ha avuto sulla squadra. I dirigenti gravemente colpevoli di non riuscire a collocare su una panchina così prestigiosa un tecnico adeguato, con i concetti di un calcio moderno, in cui tutti i suoi componenti partecipino alle due fasi di gioco con aggressività, velocità, occupazione degli spazi e buona tecnica.
Un calcio che permette al Milan di limare quella differenza tecnica e finanziaria che esiste con i grandi club e di non subire l'aggressività di squadre di caratura inferiore. Un tecnico che abbia il coraggio di adattare giocatori che fanno qualità e quantità anche a ruoli diversi. Un tecnico che stimoli i giocatori a nuove esperienze tattiche per accrescere il valore della squadra. 
Un tecnico che sappia imporre le proprie idee. Un manager che si assuma le proprie responsabilità nelle scelte.