Sino a questo punto della stagione, abbiamo assistito a conferenze stampa dei vari allenatori, che si caratterizzano per essere monotone, ripetitive e prive, in genere, di qualsiasi spunto giornalistico, degno di nota o comunque meritevole di attenzione. E’ una caratteristica tipica del nostro calcio parlato. Da una parte, i giornalisti evitano di porre domande, in qualche modo imbarazzanti, perché non intendono “inimicarsi” il settore “Comunicazione” della relativa squadra e, dall’altra, perché gli allenatori non risponderebbero sinceramente a nessuno di tali quesiti, bollandolo come provocatorio o sciorinando risposte insulse. Ove accaduto, infatti, il malcapitato è stato additato addirittura come reprobo (tipiche in tale ambito le risposte piccate e anche offensive dell’ex tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti).

Eppure, mai come in questa stagione, ci sarebbero state occasioni assolutamente interessanti come il passaggio di Sarri alla Juventus e, soprattutto, l’approdo di Conte all’Inter. Ebbene, se al primo qualche domanda “scomoda” è stata formulata, al secondo il nulla mischiato con il niente. Risulterebbe, anzi, che alla conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico interista, siano state ammesse solo alcune testate e filtrate le possibili domande, escludendo quindi quelle potenzialmente imbarazzanti.

Tenuto conto di quanto sopra, mi è sembrato opportuno ipotizzare come sarebbe una conferenza stampa, in cui i giornalisti fossero liberi da condizionamenti nel porre domande ad Antonio Conte. A fronte di tali domande, ho altresì ipotizzato le possibili risposte del tecnico salentino, distinguendo quelle istituzionali da quelle reali (con un minimo di parodia, ovviamente), ovvero quelle che rifletterebbero esattamente il pensiero del tecnico.

Per mitigare un po’ il clima ecumenico delle imminenti festività natalizie, ipotizziamo preliminarmente che la Conferenza Stampa in questione possa intervenire nella giornata odierna e sia stata indetta per i canonici auguri di fine anno. La sala stampa del Meazza è gremita e l’addetto stampa dell’Inter invita i presenti a porre i relativi quesiti al tecnico pugliese, al cui fianco siede il Vice Presidente, Javier Zanetti.

Di seguito la trascrizione della conferenza:

Domanda: Le sarebbe piaciuto, una volta rientrato in Italia, tornare ad allenare la Juventus?

Risposta istituzionale: “La Juventus fa parte di un capitolo importante della mia vita professionale ed è un club a cui sarò sempre legato ma fa parte del passato. Ora sono l’allenatore dell’Inter e primo tifoso. Di ciò ne sono orgoglioso e felice”

Risposta reale: Sarei tornato a piedi da Lecce alla Continassa ma, purtroppo, Agnelli ha posto il diktat sul mio nominativo. Stranamente, il Presidente non ha ancora digerito modi e tempi del mio addio alla Juventus nel luglio del 2014. Avevo confidato a Paratici e a Nedved che sarei stato disposto, in caso di nuovo ingaggio, a rifare per l’intera durata del nuovo contratto le n. 138 camere del JHotel, in segno di imperitura penitenza per la mia decisione di 5 anni fa. Ciononostante, Agnelli – pur trovando interessante l’iniziativa proposta – ha ribadito il suo netto rifiuto, anche se, nel frattempo, dovessi vincere tutto quello che sia possibile vincere, con qualsiasi altra squadra, ivi inclusa la seconda squadra di Milano”

Domanda: Cosa ne pensa dello scudetto 2005/2006, revocato alla Juventus ed assegnato d’ufficio all’Inter?

Risposta istituzionale: “Calciopoli fa parte del passato. L’assegnazione dello scudetto all’Inter è stata del tutto legittima, in quanto risultò prima, per effetto delle penalizzazioni inflitte alle due squadre che l’avevano preceduta, ovvero Juventus e Milan”

Risposta reale: E’ stata la barzelletta del secolo. Ancora oggi, quando mi ritrovo con Carrera e Alessio e vogliamo farci due risate, ripensiamo a quel verdetto ridicolo. Appena arrivato all’Inter, ho promesso a Zhang, Marotta, Ausilio e Antonello che avrei appeso al muro chiunque avesse ricordato la “conquista” di quello scudetto. In tal senso, erano e sono già sufficienti le patetiche esternazioni di Moratti, peraltro reiterate nonostante quanto emerso a carico dell’Inter per effetto di Calciopoli bis. Meglio lasciar perdere”

Domanda: Come è maturata la sua scelta di andare all’Inter?

Risposta istituzionale: “Sono stato colpito dal progetto della società nerazzurra e dalla serietà dei suoi dirigenti. L’Inter merita di tornare nel novero delle squadre migliori d’Europa”

Risposta reale: “Non appena risolto il contratto con la Juventus e, soprattutto, incassati i soldi dell’incentivo all’esodo dalla Juventus, Marotta mi ha immediatamente contattato per dirmi che erano mesi che aveva colloqui con la dirigenza nerazzurra per trasferirsi all’Inter, avendo compreso che per Lui non c’era più spazio alla corte di Agnelli. La mia prima risposta è stata se non era per caso fuori di testa per propormi, io juventino sino al midollo, di approdare sulla panchina della squadra dei prescritti. A Marotta ho anche ricordato – ove ce ne fosse bisogno – la mia reazione negli spogliatoi di Udine il 5 maggio 2002. Però, quando Marotta mi ha detto che Zhang sarebbe stato disposto ad offrire 12 milioni di Euro netti a stagione per tre anni, ho immediatamente ricordato a Marotta che io ero e sono un professionista, per cui ho accettato senza esitazioni

Domanda: E’ vero che, prima di decidere per l’Inter, ha rifiutato la Roma?

Risposta istituzionale: La Roma mi ha cercato su indicazione di Francesco Totti. Ci sono stati alcuni contatti informali con la dirigenza giallorossa ma ho valutato che non ci fossero le condizioni per una esperienza nella Capitale”

Risposta reale: “Ho ricevuto diverse telefonate da Petrachi, che avevo raccomandato alla società giallorossa, fin dai tempi in cui costui era alle dipendenze del Torino. Pur perplesso, mi sono recato nella Capitale e, in una videoconferenza con gli USA, ho parlato con Pallotta e con gli altri dirigenti presenti a Roma. Quando il Presidente mi ha proposto, che mi avrebbero pagato l’ingaggio con un piano di stock option con azioni rivenienti da un aumento di capitale della società giallorossa, ho capito che a livello di “progetto” si era molto lontani dalle mie aspettative…. Ho comunque ribattuto che sarei stato anche disponibile ad accettare a condizione che: (i) i miei parrucchini fossero esposti in galleria permanente ai Musei Capitolini e, una volta consunti, custoditi al Pantheon; (ii) venissi ospitato per tutta la durata del contratto a Castel Sant’Angelo e potessi officiare (io al centro) la S.S. Messa di Natale con alla mia destra Papa Francesco e alla mia sinistra Papa Emerito Benedetto XVI ; (iii) riaprissero il Colosseo per gli allenamenti dei giocatori giallorossi, che avevo ipotizzato si svolgessero con i leoni; (iv) fossi nominato Re di Roma e venisse eretto in mio nome l’ “Arco di Andonio”. Pallotta rispose positivamente a tutte le richieste, fatta eccezione per la prima, giudicata impresentabile”

Domanda: In occasione di Inter/Juventus dell’ottobre scorso che cosa ha provato a vedere la sua ex squadra?

Risposta istituzionale: “Come ho più volte ribadito, sono un professionista e quindi so che il mio mestiere mi avrebbe potuto portare a vivere esperienze di questo tipo, per cui non ho provato alcuna emozione”

Risposta reale: “ Prima di entrare in campo, ho tentato più volte di entrare nello spogliatoio della Juventus per catechizzare i ragazzi ad offrire il massimo impegno nella sfida con l’Inter. Sono dovuti intervenire una decina di stuart per riportarmi alla ragione e farmi tornare negli spogliatoi dell’Inter. All’entrata in campo, ho cercato l’allenatore avversario, Luciano Spalletti per salutarlo ma al suo posto ho trovato Maurizio Sarri e non riuscivo a capire cosa ci facesse lì l’ex allenatore del Napoli. Alla rete nerazzurra, è stato fatto partire un playback per mimare una mia esultanza; mentre alle due reti bianconere, Oriali ha dovuto tapparmi la bocca per placare il mio entusiasmo”

Domanda: Che cosa si aspetta dalla sua esperienza all’Inter, anche alla luce di una classifica che vede la squadra nerazzurra al vertice?

Risposta istituzionale: “Come detto, sono venuto all’Inter perché credo nel progetto. Il mio obiettivo è lavorare per il bene della Società, facendo crescere l’autostima dei giocatori, attraverso il lavoro. Per il titolo, la rosa della Juventus è superiore alla nostra, ma cercheremo di dar loro fastidio”

Risposta reale:In primo luogo mi aspetto 1 milione di Euro netti al mese per 36 mesi ma, tenuto conto che sono convinto che sarò esonerato prima del termine del contratto, spero di ricevere il totale compenso ben prima della naturale scadenza. Per il resto, devo assolutamente vincere il campionato e così battere gli ingrati di Torino. Anche se continuo a ripetere che dobbiamo volare bassi, tutti i giorni ripeto ai miei giocatori che devono dare l’anima, prima in allenamento e poi in partita, affinchè io riesca a centrare il traguardo che mi sono prefisso. Ora ci stiamo concentrando sulla quotidiana “macumba” che dedichiamo alla squadra bianconera. Ad inizio stagione, il rito ha funzionato alla grande con l’infortunio occorso a Chiellini. Certo è che non posso spremere il sangue dalle rape, per cui ho chiesto al “lungimirante” Marotta di convincere Zhang a scucire i soldi che servono per comprare, già al prossimo mercato di gennaio, quei pochi giocatori che ho richiesto per strappare finalmente lo scudetto alla Juventus, ovvero Rakitic, Vidal, De Paul, Marco Alonso, Giraud, Willian, Dzeko e Florenzi”

Domanda: Quale è stata la reazione sua e della squadra all’ennesima eliminazione dell’Inter nella fase a gironi della Champions League, peraltro contro un Barcellona demotivato e rimaneggiato? L’eliminazione dimostra inoltre, per l’ennesima volta, che Lei non ha una caratura europea?

Risposta istituzionale: “Siamo stati eliminati, ma solo all’ultima partita e in un girone di ferro. Abbiamo dato tutto e sono molto orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi, molti senza esperienza europea”

Risposta reale:In primo luogo, “ennesima” lo dici a tua sorella. Io sono totalmente esente da responsabilità. Avrei voluto vedere Mourinho decidere, al mio posto, chi far giocare a centrocampo contro il Barca. Mi sono letteralmente strappato i capelli (????..vabbè è un modo di dire..) quando ho visto che dovevo sedermi ad un ristorante da 100 Euro con i due componenti della famiglia Addams, lo Zio Fester e Lurch (alias Borca Valero e Vecino) e così ho tentato, senza successo, di convincere Marotta ad ingaggiare gli svincolati Beppe Furino e Romeo Benetti. Rientrati nello spogliatoio dopo l’eliminazione, ho detto ai calciatori, facendoli piangere, che si dovevano vergognare per non essere riusciti a vincere contro i pulcini del Barca, accompagnati a Milano dagli zii Rakitic, Vidal e Neto. A fine partita Valverde mi ha detto che la sua squadra non poteva onestamente fare di più per farci segnare nel secondo tempo”.

Terminata la conferenza, prende la parola il Vice Presidente Zanetti per leggere comunicato, che sarà contestualmente diffuso alle agenzie stampa e pubblicato sul sito della Società “ F.C Internazionale Milano S.p.A. comunica che in data odierna è stato presentato dai legali della Società un ricorso d’urgenza alla UEFA per l’ingiusta eliminazione della squadra dall’edizione 2019-2020 della Champions League. Il ricorso si fonda sull’esistenza di precedenti giuridici incontrovertibili, riguardanti il fatto che arrivare terzi in una competizione presuppone d’ufficio l’assegnazione del primo posto"