Il campionato al tempo del coronavirus non concede spazi per il recupero. Si gioca ogni tre giorni e il tredicesimo turno di Serie A vede la Juventus impegnata al Tardini di Parma. Chiamata a fornire risposte e certezze  dopo le non brillantissime prove contro Genoa e Atalanta.

Pirlo concede un turno di riposo per Cuadrado, apparso piuttosto appannato mercoledì contro i bergamaschi. Sorprende un po’ l’esclusione di Chiesa, a maggior ragione in una partita nella quale, vista l’assenza dall’undici titolare di Cuadrado, avrebbe potuto riappropriarsi della fascia destra. Vive un buon momento di forma, mi aspettavo di vederlo in campo. Per il resto sulla formazione scelta da Pirlo per la serata del Tardini non ci sono obiezioni da muovere. L’allenatore bianconero presenta un undici titolare praticamente identico a quello che dominò il Barcellona dieci giorni fa, nella partita finora più convincente della sua gestione. Uniche eccezioni rispetto alla notte catalana, Kulusevski al posto di Cuadrado e Bentancur in sostituzione dell’infortunato Arthur.

La difesa è quella che vorrei vedere sempre. Bonucci - De Ligt indiscussa coppia centrale, i due terzini brasiliani, Danilo e Alex Sandro, ad agire sulle fasce. In mezzo al campo l’allenatore sceglie McKennie e Bentancur, mentre Kulusevski e Ramsey se la vedranno con quel ruolo ibrido, a metà tra l’esterno e il trequartista, che a Pirlo piace tanto ma che inizia a ricordare la famosa botola sacchiana. Quella posizione da quarto di centrocampo a sinistra, punto di raccordo della manovra offensiva. Un ruolo nel quale vennero  provati e dal quale finirono inghiottiti, uno alla volta, i migliori attaccanti e fantasisti di quell’epoca (Signori, Zola, Del Piero ecc…). Assente Dybala per problemi fisici, la coppia d’attacco è composta da Morata e Ronaldo. Entrambi hanno qualcosa da farsi perdonare dopo la non entusiasmante prestazione fornita con l’Atalanta.

La Juventus, vestita con l’orribile terza maglia arancione che per i miei gusti in questa prima parte di stagione abbiamo visto pure troppo, parte in maniera decisa. Rispetto alle prove più recenti la squadra appare fin da subito dentro la partita. Il pallone viaggia veloce, le linee si muovono compatte, i movimenti senza palla e i tagli sono continui e ben eseguiti. Senza dubbio la contemporanea presenza in campo di McKennie e di Ramsey porta benefici sotto questo aspetto. A Barcellona avevamo già avuto un’indicazione importante in tal senso. Nonostante la fantasiosa disposizione tattica mostrata da Dazn prima della partita, la Juventus scivola agilmente tra il 433 e il 352. Risalta la solidità di due terzini veri, il dinamismo e l’energia di McKennie, l’abilità di Ramsey nell’inserirsi con i tempi giusti ed offrire un prezioso punto d’appoggio alla manovra d’attacco. Bentancur si piazza davanti alla difesa, nella sua posizione naturale, con la manifesta intenzione di incrementare ulteriormente il suo record di palloni recuperati ed intercetti.

Il Parma sceglie una partita di attesa. Non pressa alto, non esce a contrastare il possesso palla bianconero. Cerca di difendere ordinato e di puntare sul contropiede, sfruttando la velocità di Gervinho e la capacità di accompagnare l’azione di Kurtic e Kucka. E’ proprio su azione di ripartenza che al quindicesimo minuto arriva per gli emiliani l’occasione per vivere una serata differente da quella cui stanno per andare incontro. Kurtic dalla sinistra mette un cross rasoterra che supera Cornelius e De Ligt e va a morire sul secondo palo, dove Kucka anticipa Alex Sandro e calcia a colpo sicuro. Buffon, grazie alla sua immortale capacità di piazzamento, si fa trovare al posto giusto e blocca il pallone.

Scampato il pericolo, la Juventus si piazza nella metà campo avversaria. Il pallone stavolta gira sempre velocemente, i passaggi all’indietro e gli scambi tra i difensori sono limitati al minimo indispensabile. Colpisce piacevolmente il movimento senza palla che porta Ramsey davanti alla porta di Sepe. Il gallese, smarcato da una giocata pregevole di McKennie, non trova però l’impatto con il pallone.

Bentancur porta la partita ad un livello di intensità troppo elevato per i centrocampisti avversari. Padrone incontrastato del centrocampo. Vince tutti i duelli, recupera palloni e va pure al tiro con un sinistro rasoterra centrale parato senza troppi problemi da Sepe.

Il gol però è nell’aria e non si fa attendere oltre. Da poco è trascorso il ventesimo minuto di gioco, De Ligt perennemente a ridosso dell’area avversaria apre per Alex Sandro sulla sinistra. Il brasiliano mette un pallone rasoterra che attraversa tutta l’area e viene raccolto da Kulusevski, smarcatosi sul secondo palo. L’interno sinistro dello svedese è una carezza che accompagna la palla nell’angolo lontano. La Juventus passa in vantaggio. 

Il gol sembra dare ancora più convinzione alla squadra bianconera. Nemmeno il tempo di riprendere a giocare che arriva il raddoppio. E’ ancora De Ligt, sempre nella metà campo avversaria, ad avviare l’azione. Lo scenario della manovra è ancora la fascia sinistra. L’olandese serve Morata, venuto largo a prendersi il pallone. Lo spagnolo poco lontano dal vertice dell’area, pennella un cross perfetto che va a cadere tra il dischetto del rigore e la linea dell’area di porta. Ronaldo vola alto e irraggiungibile. Schiaccia di testa nella porta avversaria il pallone del 2-0. Sono passati poco più di venticinque minuti e già sembra non esserci più partita. La Juventus è incontenibile, il Parma non può far altro che subire il livello di gioco dei bianconeri. Danilo prende campo proponendo l’ennesima azione d’attacco. Morata con il suo movimento ad allargarsi porta via tutta la difesa avversaria. Nello spazio che si apre si lancia Ramsey. Danilo sceglie l’assist per Ronaldo che taglia dalla sinistra verso il centro. Il portoghese in quella situazione tira. Lo fa anche stavolta e lo fa bene. Il destro a giro esce di pochissimo alla sinistra di Sepe. Sfuma una buona occasione ma la sensazione è che ne verranno ancora molte altre. Nonostante il doppio vantaggio la Juventus continua a giocare. E’ questo l’aspetto che più piace ai tifosi, da tanto tempo abituati a vedere una squadra troppo portata a rilassarsi e ad abbassare ritmi e concentrazione in situazione di vantaggio.

Il Parma assiste alla dimostrazione di forza juventina. Non riesce nemmeno a pensare di potersi rendere pericoloso. E’ anzi ancora la Juventus ad avere la palla per un 3-0 che marcherebbe in maniera più adeguata la distanza vista in questo primo tempo tra le due squadre. La sponda aerea di McKennie, su angolo calciato da Bentancur, trova Bonucci ad un passo dalla linea di porta. La deviazione del capitano bianconero, in posizione regolarissima, non riesce però a trovare la rete. Con questa occasione si chiude il primo tempo. 

Si va all’intervallo con la piena soddisfazione di una prestazione molto convincente. Il divario tra le squadre visto nei primi quarantacinque minuti è notevole. Ben più ampio di quanto non dica il risultato. L’unico dubbio è di capire se la squadra tornerà in campo con la stessa concentrazione.

Il dubbio è presto fugato. Giusto il tempo necessario per riprendere il gioco ed arriva il terzo gol. La percussione centrale di Ramsey trova Ronaldo in area, appena defilato sulla sinistra. Il portoghese controlla con il destro e calcia in diagonale con il sinistro nell’angolo più lontano. Tutto con la massima naturalezza. Giocatore straordinario per la capacità di far sembrare semplici, quasi banali, giocate che invece presentano coefficienti di difficoltà anche elevati.

Il Parma prova a scuotersi, prova ad alzare il pressing. Nell’intervallo ha cambiato Gervinho con Karamoh che, rispetto al compagno sostituito, si distinguerà sul campo solo per il bizzarro colore della capigliatura. Gli emiliani hanno una nuova occasione ancora con Kucka che raccoglie un cross da sinistra di Kurtic. Il tiro è bloccato a terra da Buffon. Risponde la Juventus con un filtrante di quaranta metri di Bentancur che lancia Ronaldo verso la porta. Il portoghese salta Sepe poi, da posizione defilata, cerca Morata al centro dell’area. Lo spagnolo colpisce male l’invitante pallone. Sullo sviluppo dell’azione è ancora Bentancur, piombato al limite dell’area, a strappare il possesso a Cyprien ed andare al tiro. La conclusione a rete però si conferma non essere la sua specialità e il pallone termina sul fondo accompagnato dall’urlo di delusione del centrocampista uruguaiano.

Arriva il primo cambio per Pirlo. Bernardeschi rileva Ramsey, autore di un’ottima partita. Il gallese, capace di muoversi negli spazi, di inserirsi ma anche di proporsi in mezzo al campo per iniziare la manovra, si conferma un giocatore di alto livello. Insidiato troppo spesso da continui guai fisici, siamo riusciti a vedere solo in parte le sue qualità in questo anno e mezzo alla Juventus. Gran parte delle sorti di questa stagione dipenderà dalle sue condizioni, fa bene quindi Pirlo a risparmiargli qualche minuto quando il risultato è acquisito.

La tensione cala leggermente. Manca un quarto d’ora al termine e il Parma ha forse la migliore occasione della sua partita con una conclusione di Gagliolo da distanza ravvicinata che attraversa tutto lo specchio della porta e va a spegnersi ad un soffio dal palo lontano. 

Buffon chiede concentrazione ai compagni. Vuole chiudere la partita senza subire gol. La squadra risponde alle richieste del suo portiere. Riporta la partita nella metà campo avversaria limitando qualsiasi rischio al minimo. Pirlo opera due altri due cambi. Qualche minuto di riposo per Bonucci e McKennie, molto buona anche oggi la sua prova, rilevati da Cuadrado e Portanova, alla seconda presenza in serie A.

Il giovane centrocampista si mette subito in mostra con una interessante percussione conclusa con un bel destro che chiama Sepe ad una parata impegnativa. A dieci minuti dalla fine Pirlo concede la passerella a Ronaldo, applaudito dai compagni in panchina. Il portoghese si accomoda vicino a Bonucci con cui inizia uno scambio di opinioni circa quello che si è visto in campo. Al suo posto entra Chiesa.

La partita si avvia alla conclusione. Mancano circa cinque minuti quando Bentancur taglia il campo con un’apertura da destra a sinistra che trova libero Bernardeschi, bravo a sfruttare lo spazio creato dalla sovrapposizione di Alex Sandro e pennellare un cross perfetto per Morata. Lo spagnolo, libero a centro area, indirizza un colpo di testa preciso sul palo più lontano cogliendo in controtempo Sepe.

Il quarto gol rende al meglio l’idea di una partita che di fatto non c’è mai stata. Troppo forte la Juventus scesa in campo al Tardini per poter essere impensierita dal Parma. Si è vista una prestazione finalmente convincente, all’altezza della bellissima prova di Barcellona che ad oggi rimane il momento più alto della gestione Pirlo. 

In una partita giocata bene, molto positiva per quanto riguarda tutti gli elementi schierati, meritano una citazione speciale De Ligt e Bentancur, i migliori in campo, i due giocatori che hanno permesso alla squadra di avere ritmo, intensità e di giocare alta per novanta minuti. L’uruguaiano, finalmente schierato nella posizione più consona alle sue caratteristiche, da mediano davanti alla difesa, ha messo in mostra tutto il suo notevole repertorio, compresi quei passaggi filtranti e quelle aperture di cui non viene accreditato della critica. Ha tratto enorme beneficio dalla presenza di Ramsey e McKennie, con i quali forma un trio di centrocampo molto ben assortito e potenzialmente di alto livello.  

De Ligt è stato dominante. Come mercoledì scorso contro l’Atalanta, quando ha cancellato Zapata dal campo, ha vinto qualsiasi confronto con forza, tecnica e personalità. Tiene il campo con il piglio di un leader, al punto che a volte è difficile credere che si tratti di un ragazzo di 21 anni. Il suo modo di giocare sembra quello di chi ha già la consapevolezza di essere un grandissimo. L’augurio è che possa avere una carriera lunga alla Juventus. Tanto lunga da diventarne il capitano e magari una bandiera.