Toto Wolff è diventato miliardario secondo Forbes. Per chi non lo conoscesse è il Team Principal e CEO del team Mercedes in Formula 1. Ma come è riuscito a raggiungere un simile traguardo? Beh diciamo che qualcosa nella sua carriera ha fatto: ha diretto due team di F1, Williams e Mercedes. Inoltre, gestisce un’organizzazione che fattura 450 milioni di dollari all’anno, è socio della scuderia Mercedes, le sue squadre hanno vinto più di 100 gare e da pochissimo ha concluso il ciclo più dominante nella storia della Formula 1, vincendo 8 titoli costruttori consecutivi. Insomma sembra tutto abbastanza chiaro, ma in realtà la storia è più affascinante di così e parte da lontano.

Il problema Mercedes
La Mercedes ha una storia complessa e lunghissima nelle corse automobilistiche, a cui ha partecipato fin dalla sua nascita, nei primi anni del 1900. Negli anni ‘30 ha iniziato a gareggiare nel Campionato Europeo e ha persino vinto due Campionati Piloti di F1 nel 1954 e nel 1955. E voi vi chiederete ma cosa c’entra… beh c’entra perché nel 1955 la Mercedes si ritira completamente dalle competizioni automobilistiche, dopo un tragica disgrazia alla 24 ore di Le Mans: un incidente in pista, che causò la morte del pilota Mercedes Pierre Levegh, fece volare grossi detriti sulla folla, uccidendo 83 persone e ferendone 180.

“I detriti compreso il blocco motore e il cofano sono volati sulla folla per più di 100 metri”
In ogni caso la Mercedes da questo momento si ritira dalle corse automobilistiche per quasi 40 anni. L’azienda tedesca torna ad affacciarsi al mondo del motorsport tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000, quando fornisce motori ai team di Formula 1 come Sauber, Mclaren e Brawn Gp. Sono gli anni in cui la massima categoria diventa sempre più popolare e così la Mercedes decide di riportare in pista lo storico marchio. Lo fa acquistando la scuderia Brawn Gp e investendo milioni di dollari per vincere subito, cosa che però non accade, anzi non ci vanno neanche lontanamente vicino.
Il nuovo team Mercedes non vince nemmeno una gara dal 2010 al 2012, finendo al quarto posto nella classifica costruttori nel 2010 e 2011, e addirittura scivola al quinto posto nel 2012.

Toto Wolff entra in gioco
Insomma serve qualcosa… o qualcuno. Ma chi è Toto Wolff? È un ex pilota d’auto che ha abbandonato l’Università di Vienna per avviare una società di investimento ad alto rischio. Ha fatto delle ottime scelte e dopo aver guadagnato abbastanza ha fondato una società tech quotata in borsa. Questo non l’ha fermato, anzi. Unendo la competenza in ambito finanziario al suo amore per le corse, compra il 16% della Williams, scuderia di Formula 1, entrando nel consiglio di amministrazione e diventandone direttore esecutivo. Le cose come potete immaginare sono andate abbastanza bene. Sapete a quando risale l’ultimo Gran Premio vinto dalla Williams? Al 2012, in Spagna. E chi c’era alla guida della scuderia? Toto Wolff.
A questo punto, il consiglio d'amministrazione della Mercedes decide di giocare la sua carta jolly, chiama Toto e lui ricorderà:
"Mi hanno chiesto cosa non andasse nonostante fossimo in lotta nel campionato. Mi diedero accesso ai dati e gli dissi che il budget non era all'altezza per vincere."
Ma in ogni caso, gli comunicano che sono disposti a tutto per diventare uno dei migliori team di Formula 1 e gli chiedono di gestire l'organizzazione. La scuderia tedesca gli offre una quota del 30% del team a soli 30 milioni di dollari. In passato, la Mercedes pagò la scuderia Brawn GP pochi anni prima a 176 milioni di dollari. Toto Wolff accetta e si mette al lavoro con il team marketing come prima cosa per elevare il marchio Formula 1. Crea un programma per sviluppare giovani talenti e interviene in ogni settore ottimizzandolo al massimo.

Grazie alla sua conoscenza del regolamento Fia che viene modificato nel 2014, preme per la creazione di un motore che dominerà il circus dal 2014 al 2021: sette campionati mondiali piloti con Lewis Hamilton e Nico Rosberg. La Mercedes ha vinto quasi l'80% delle gare disputate in questo arco temporale e ha trasformato questo dominio in un successo finanziario fuori pista. Il team è passato da un fatturato da 196 milioni nel 2013 con 661 dipendenti a uno di 456 milioni nel 2020 con più di mille dipendenti. Il profitto è salito nel 2021 a 75 milioni dopo che è stato introdotto un tetto massimo per i costi.

Il dominio in pista, ha fatto sì che la Mercedes fosse presente per il 25% della diretta televisiva nelle stagioni dove ha vinto il campionato, portando il valore del marchio a una crescita del 75% dal 2013 da 32 miliardi a 56 miliardi. Negli ultimi 6-7 anni, il numero dei telespettatori è raddoppiato, raggiungendo un fatturato da 2,6 miliardi di dollari (1,2 miliardi di dollari sono stati distribuiti ai team). 
Il team Mercedes veniva valutato da Forbes intorno al miliardo di dollari e oggi probabilmente vale un miliardo e mezzo, contando che la società è divisa in tre parti uguali, Toto Wolff detiene il 33% come la casa madre e l'azienda chimica Ineos, la quota di Wolff ora vale circa 500 milioni. Inoltre, Toto ha uno stipendio annuale da 25 milioni di dollari, è co-proprietario di una società che gestisce i piloti e possiede una quota di minoranza dell'Aston Martin.
"I giorni dove perdiamo, sono i giorni in cui i nostri avversari rimpiangeranno di più, perchè sono i giorni in cui impariamo."

Parole sante di un team principal che dalla Williams è arrivato a costruire un colosso capace di creare un lungo dominio vincente.
Sacrificio, sudore, dedizione e successo sono le quattro ricette con cui Toto Wolff è diventato il più ricco in Formula 1.

Un abbraccio Pasqui