A San Siro, Teatro della Scala del calcio Milanese, ieri sera lo spartito della squadra di Sarri è stato suonato da un'orchestra mondiale di grande livello. In questa orchestra i giocatori sono stati esemplari, ognuno con i suoi compiti, ognuno con le sue qualità e la voglia di incantare la numerosa platea presente.

Ormai il ricordo di Massimiliano Allegri suona come un'ode quasi funeraria, il suo gioco difensivo, di rimessa e vincente è stato surclassato, superato dall'altra filosofia ci calcio che vede una squadra, la Juventus, cambiare abito e giocare all'attacco con pressing alto asfissiante, contro una Inter che fatica a ripartire di rimessa.

Gli Allegrini sono evaporati dopo appena 2 mesi di cura Sarri. D'altronde si fà presto a salire sul carro del Vincitore. Certo, la Juve non ha ancora vinto nulla, ma la vittoria attuale è stata quella che Sacchi aspettava e soleva consigliare spesso a Max Allegri, cioè provare a impostare una squadra più coraggiosa, padrona del campo, padrona del gioco, un banda che vincesse convincendo, con la prestazione, con il bel giuoco. Bene, l'altro toscano, Maurizio detto Tutina, ha rappresentato bene in campo ciò che il grande maestro Arrigo sussurrava spesso alle orecchie del sordo scommettitore di cavalli di Livorno, il quale con una velata arroganza e sconfinato orgoglio, invece di ascoltare, aspettava solo il turno per parlare. E allora in 5 anni di Juventus, si sono alternati sprazzi di buon gioco e sprazzi di difensivismo più accanito.

Chissà se ora Allegri e gli Allegrini si troveranno per meditare e ammirare la nuova creatura voluta soprattutto dal Vicepresidente Nedved, meritevole di aver capito il tassello mancante a questa Juve per vincere in Europa: un allenatore che imponesse il proprio gioco. Ecco, se fosse vera quella frase pronunciata ad Andrea Agnelli dal ceco: " O me, o lui", possiamo essere felici di constatare la saggezza del Presidente a voler esaudire il desiderio dell'ex pallone d'oro.

La partita di ieri sera ha esaltato le doti di allenatore di Sarri che è riuscito a migliorare in maniera esponenziale le prestazioni di Pjanic, che è sembrato un Top Player, tatticamente ha intercettato molti palloni, ne ha giocati molti di più e le verticalizzazioni a cercare subito gli attaccanti per puntare la porta sono la novità che ha dato più pericolosità alla squadra. Che dire del ritrovato Higuain, il fratello gemello di quello visto al Milan, con il gol di ieri ha confermato di segnare solo gol pesanti, come quello contro il Napoli. Il merito della sua riconferma và all'Inter, che non accettando di vendere Icardi alla Juve, ha portato la permanenza del Pipita a Torino, ieri ha ringraziato a suo modo.

Nell'emergenza terzini di cui la società è responsabile per un mercato non strabiliante, la scoperta di Cuadraro terzino è stata fantastica, ora che ha imparato anche a difendere è diventato un titolare difficile da lasciare in panchina. 

Unico neo della partita di ieri è stata la prestazione di Bernardeschi, ha fatto un lavoro molto sporco, di pressing, di continui movimenti per smarcare i compagni, ma a livello di palloni giocati è stato carente, quasi assente. E' un peccato che non si riesca a trovare una posizione per lui più consona, forse ha ragione il primo Sarri che lo vedeva come mezz'ala. Bernardeschi ha grandi potenzialità, fin'ora ancora non espresse a pieno, ma siamo fiduciosi che questo allenatore sappia motivarlo e impiegarlo nel migliore dei modi. Possiamo permetterci di aspettare Godò...

La difesa della Juventus ieri è stata superlativa, le verticalizzaizoni di Bonucci e De Light sono state un ulteriore arma aggiunta, la precisione dei passaggi è stata ottima e allora la fluidità del gioco ne ha beneficiato soprattutto per centrocampisti ed attaccanti.
Poi che dire di un altro giocatore ritrovato, Paulo Dybala.
Insomma, una Juventus così non la vedevamo da anni.
Grazie Arrigo Sarri!