Adesso è ufficiale. Il ciclo è finito, la squadra va svecchiata, le pance sono piene, i conti in banca anche. Di contro, le gambe sono molli la voglia non c'è piu' e ognuno in campo fa un po' quel che vuole.
Pensavo in cuor mio che, allontanato Sarri, la venuta di Pirlo portasse una ventata di aria fresca, che avesse piu' empatia con i giocatori, ed ero certo peraltro che non se ne sarebbe mai uscito con battute infelici tipo"ma come ho fatto a perdere 2 scudetti contro di voi a Napoli??" (come disse il buon Maurizio durante la tournée di inizio stagione in giappone... mi pare) entrando in rotta di collisione da subito con buona parte della squadra.
E neanche se ne sarebbe stato ad affumicare l'ingresso degli spogliatoi con le sue innumerevoli sigarette, condite da turpiloqui e bestemmie, classico modo del toscanaccio Doc, irritando i nervi dei piu' salutisti, e creando altri malumori.
Non lo sto rimpiangendo, e non lo farò mai. Perchè lui con noi non ci incastrava proprio niente. Era un corpo estraneo, quasi un infiltrato, se vogliamo un nemico dal punto di vista calcistico.

Ma oggi la squadra è di Pirlo e di Pirlo ha rispecchiato esattamente la sua faccia. Avete in mente Pirlo quando è felice per una vittoria, o quando è gongolante per un cambio azzeccato, che magari gli ha fatto vincere la partita, o quando perde male come oggi con il Benevento? Ha sempre la solita espressione, una, unica, condita dal solito tono di voce. Boh... E la squadra oggi ha giocato esattamente come la faccia di Pirlo, senza nerbo, senza voglia, piatta, monotonica.

Mi ricordo ancora Allegri quando si tolse la giacca e la scaraventò a terra durante un Juventus-Carpi, per un calo di tensione nei minuti finali che quasi gli costò un pareggio...!!! Ma erano altri tempi.
Ora c'è il maestro, amato dalla stampa, e voluto dal Presidente, promosso in 24 ore da allenatore della Juventus23 a allenatore della prima squadra, senza esperienza e senza conoscenza, ma conoscitore dell'ambiente ed ex compagno di molti.
Ed era fantastico vederlo giocare e battere le punizioni e fare gol, ma battere le punizioni è una cosa, vincere le partite da allenatore un'altra...