C'era una volta il calcio degli anni '80.
Il portiere passava al difensore, il difensore passava al portiere, il portiere la prendeva con le mani, la faceva balzare per terra, la ridava al difensore…
Questa manfrina poteva andare avanti anche per 5 minuti, pur di perdere tempo, snervare l'avversario, e portare a casa il risultato. Ecco noi in Italia patria di 60 milioni di allenatori, siamo rimasti fermi a quel calcio lì, vecchio, stantio e superato, romantico ma antico.
È mi pare che un po' tutti abbiamo perso il significato del gioco del calcio. Si chiama gioco, perché bisogna giocare, con i piedi, a calcio, non a tattica a tavolino, e lo scopo è vincere facendo gol nella porta avversaria, almeno uno in più rispetto a chi hai contro.
Ora il povero Allegri, poco digerito da tanti juventini, ma chi si lamenta di un allenatore così, si merita i tempi bui di Rino Marchesi, e Gigi Maifredi e poco amato dalla stampa, si perché nonostante 5 scudetti consecutivi, 2 finali di Champions, Coppe Italia e supercoppe italiane, è sempre stato trattato, come quello inadeguato, che poco sa di calcio, che fa delle scelte sbagliate che mette male la squadra in campo, che ha paura di vincere, insomma che non sa allenare.
Mentre il buon Ancelotti a Napoli pur avendo fatto C..., sì C..., senza aver mai messo in discussione il discorso scudetto della Juve, uscito al primo turno in Champions, uscito in coppa Italia ai quarti, fuori dall'Europa League, obiettivo dichiarato, comunque rimane sempre un allenatore che, ha detta dei giornalisti amici, sa come si mettono in campo le squadre!!!! Ho voluto prendere ad esempio questi 2 allenatori perché sono classifica alla mano i migliori del campionato di quest' anno.
Ma il vero problema non sono loro, è Il nostro calcio che è vecchio, antiquato, superato, lento e finito. E nonostante tutto, rimaniamo arroccati nelle nostre posizioni, chiusi al rinnovamento, convinti ancora di essere i migliori al mondo. Ma quanti allenatori sono andati all'estero ad allenare?? Una marea, sono talmente tanti che diventa persino difficile tenerne conto. Invece, quanti hanno vinto qualcosa di questi allenatori? Ecco la risposta qua è più facile perché basta una mano per contarli. Invece mi ricordo che qualche anno fa, venne allenare la Roma un certo Luis Enrique, che pur di andarsene prima della scadenza del contratto, rinunciò a un anno di stipendio. Il Demental coach, come lo chiamarono a Roma comunque, dopo 3 anni, a Barcellona vinse campionato, coppa di lega e Champions League… mentre a nella capitale o sostituirono con Zeman… vabbè… contenti loro…
È vero comunque che il campionato italiano non è allenante, perché tutte le squadre di serie A giocano lo stesso calcio antico. L'unica che forse è fuori dal coro è l’Atalanta, per il resto… tutte uguali. Chi è andato avanti in Europa è chi gioca veloce, di prima, a un tocco, chi corre, chi mentalmente non si fa intimorire dall'ambiente, ma soprattutto chi segna di più… In Italia noi non corriamo, aspettiamo la mossa dell'avversario, aspettiamo di vedere la formazione dell'avversario in modo spasmodico per capire le intenzioni… la prima regola insomma è ancora quella del “primo non prenderle”. Ma il prossimo anno nelle competizioni europee il gol in trasferta non varrà più doppio in caso di pareggio… ecco forse non abbiamo ancora toccato il fondo.