Lo sgarbo è grosso, la ferita è aperta, il cuore sanguina. il tradimento ormai è compiuto. Uno dei capitani piu' rappresentativi della Juventus degli ultimi anni, il primo allenatore a ricostruire un ciclo vincente sulle macerie della serie B, è passato al nemico. All' inviso nemico che in quanto ad antipatia, è riuscito a superare antipatici storici come la fiorentina e il torino.

Sarà una macchia indelebile che non potrà mai più essere lavata. E mai più gli sarà concesso di varcare lo stadium se non da nemico.

Sarà un nemico cosi importante che ogni volta che subirà una sconfitta, un torto, una eliminazione da una qualsiasi competizione, Trofeo Birra Moretti compreso,  il popolo juventino, gioirà come se la Juventus avesse vinto. Sarà un campionato nel campionato, una champions nella champions, una coppa italia nella coppa italia. Il godimento non sarà completo se la Juventus non vince, e l'altra non perde.

Probabilmente anche il suo ambiente gli sarà ostile, e per qualche mese ogni domenica le tifoserie gli rinfacceranno il suo passato. Un passato che a Torino hanno già cominciato a cancellare 5 anni fa con quelle dimissioni improvvise e inaspettate, e si completerà quando verrà rimossa la sua stella dall’Allianz Stadium, dedicata solo a chi ha fatto la storia della Juventus, ma soprattutto a chi sente il bianconero sulla propria pelle, non solo nel portafoglio