Quello che conta nella vita non è stare, semplicemente, in piedi. Spesso è il modo in cui si cade che può fare la differenza, possibilmente senza procurarsi del male; per questo motivo, da sempre, adoro la pallavolo perché è l’unico sport ove, tra i fondamentali principali, c’è la caduta acrobatica a terra. È un gesto atletico, spettacolare ed eroico, reso possibile grazie a una serie di fattori fisici e psicologici: forza, equilibrio, orientamento, coordinazione e soprattutto, tanto, coraggio. Attraverso la caduta acrobatica a terra è possibile raggiungere la palla in qualsiasi zona del campo, anche quella più inarrivabile principalmente per la mente: “Quanto sarebbe bello utilizzare la caduta acrobatica a terra soprattutto nella vita di tutti i giorni?”.

Il datore di lavoro: Oronzo ti tocca lavorare pure per la collega andata (giustamente) in maternità perché non abbiamo, per via della profonda crisi, la possibilità di assumere altro personale!”.

Oronzo:Certo padrone! Capo! Io essere il tuo umile schiavo!”. In realtà, per fronteggiare l’ennesima ingiustizia, attingerò all'esperienza pallavolistica utilizzando, per l’inc(ulata) appena ricevuta, la caduta acrobatica a terra!”.

La compagna: “Oronzo questo fine settimana (sabato = giorno libero) viene a trovarmi mia madre. Considerando che non hai nient’altro da fare, “tu” puoi andare cortesemente a prenderla sabato mattina, alle ore sei in punto, presso l’Aeroporto Internazionale di Orio al Serio?”.

Oronzo:Certo amore! Nessun problema, io essere Tarzan tu Jane. Con la caduta acrobatica a terra, tutto è possibile! Voglio, se posso, ricordarti che abitiamo, ormai da anni, nella parte ovest di Milano! Malpensa, più vicina, a tua madre non le piace proprio? (A volte penso: tale mamma tale figlia, entrambe respirano solo per complicarmi la vita).

Durante la caduta acrobatica ogni, singolo, muscolo del corpo del pallavolista è teso, in un legame di comunione fraterno, verso l’obiettivo del raggiungimento estremo della palla: nel giro di pochi istanti, l’atleta passa da terra (il parquet) a toccare il cielo con un braccio (polso, mano o dita). Colpita, schiaffeggiata e scacciata al volo la palla, dopo una scivolata plastica ammortizzata da possenti braccia, non resta altro per il pallavolista che ritornare con i piedi, ben saldi, a terra.

La caduta acrobatica a terra, pensa, come metafora per la vita!

Nella pallavolo non c'è solo la fase difensiva, altresì quella offensiva. Per questo sport, a differenza di altri, la seguente citazione è davvero pertinente: “La miglior difesa è l’attacco”. Nel gioco della pallavolo, infatti, l’efficacia dell’attacco dipende, principalmente, da una corretta esecuzione della fase difensiva. Una buona ricezione (il bagher) porta a una maggiore facilità per il palleggiatore che deve alzare, pochi istanti dopo, nel modo più corretto possibile per il suo schiacciatore.

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Caro imprenditore, per una volta fai il bravo e non rompere il caz(zo)! Quello che cerchi è più semplice del previsto: obbliga, sistematicamente, tutti i tuoi dipendenti, compresi quelli che andranno a breve in pensione con quota cento, a praticare il nobile sport della pallavolo”.

La pallavolo è il gioco di squadra, per eccellenza, dove tutti i componenti di essa, sei eroici giocatori, dipendono simbioticamente l’uno dall’altro. Inoltre la pallavolo, più di chiunque altro, è uno sport democratico dove non esiste un ruolo più importante dell’altro: “Non sei convinto? Allora qualcuno tra voi, finti saccenti e tuttologi del 4-3-3 o del 4-4-2, mi spieghi un valido motivo secondo il quale, nel calcio, l’attaccante è sempre più importante del difensore?”.

Per il pallavolista, l’azione dell’attacco ha qualcosa di naturale, afrodisiaco ed eccitante come lo è, senza dubbio, l’atto dell’accoppiamento tra due individui, solitamente, di sesso opposto; il bagher, prima, e l’alzata, poi, possono essere paragonati, tranquillamente, ai preliminari in un rapporto sessuale, al contrario la schiacciata è il momento, restando nel paragone, di massima eccitazione al culmine della prestazione sessuale: l’atto estremo dell’orgasmo, il nirvana, il tutto e il niente.

Tutto in pochi secondi, sembra il titolo di un film: dal bagher all’alzata per poi finire con una tremenda schiacciata, possibilmente, all’interno dei tre metri nella rete avversaria.

Poi subito dopo, un urlo a scaricare la tensione violenta dell’atto………..pallavolistico: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Puntooooooo!!!! Centrooooooooooooo!”

La pallavolo, pensa, come metafora per la vita!

 

Dedicato a Beatrice che ringrazio per il suo supporto ricevuto, sperando ancora una volta d'averla graffiata!
Al contrario per tutti gli altri lettori, un bel calcio nel sedere……….

 

 

 

Oronzo Canà