L’allenatore nel pallone è un film commedia del 1984 con protagonista il "grande" Lino Banfi che interpreta il ruolo di Oronzo Canà, un mediocre allenatore di calcio pugliese ingaggiato dal Commendator Borlotti per guidare la “mitica” Longobarda, neopromossa alla massima serie.

Una delle scene più divertenti del film (la mia preferita) è quella dove, durante la preparazione estiva, Mr. Oronzo Canà spiega alla sua squadra il nuovo schema di gioco da utilizzare per il campionato.

“Ecco Qua! Da oggi inizia questa nostra preparazione precampionato! Io preferisco che si faccia qui in montagna perché l’ossigeno allarga i polmoni e allarga anche il cervello di qualcuno di noi!”
“Ohh! Voi sapete che le migliori tattiche di preparazione nascono da Coverciano! C’è chi ha usato la zona in un modo e la zona in un altro! Il barone
Liedholm ha utilizzato la zona lenta, il famoso Eriksson ha utilizzato, buon per lui, la zona velocissima mentre Bearzot ha utilizzato, per esempio, la zona che scherzosamente da noi viene chiamata la zona Pipa! Io invece ho cercato di fare una zona un po' diversa”.

Signore Orecchia attenzione io che tipo di zona uso, che uso io? La bi…”

“La biro!” risponde, timoroso, l’allenatore in seconda.

“La la biro! Io uso la biro, il sig. De Sisti utilizza il pennarello vero, Trapattoni invece utilizza la penna stilografica senza inchiostro dentro, perché ci sputa dentro all’occhio direttamente del suo allenatore in seconda…”

Mahh Che cavolo c’entra io sto parlando della bizona! Stiamo attenti! In cosa consiste questa bizona!
Voi sapete che le norme generali di tutti gli allenatori del mondo più o meno utilizzano sempre le stesse formazioni, c’è il 4-5-1 o il 4-4-2. Io invece utilizzo una cosa diversa, il 5-5-5”.

“Ma Mister che si gioca in 15?” domanda perplesso un riccioluto Speroni, capitano della Longobarda e amante della moglie del Presidente.

“Eh lo sapevo, Lo sapevo che la bandiera doveva rispondermi così. Perché nessun altro l’ha fatto!”

Breve saluto al presidente e alla presidentessa, la spiegazione tattica continua.

“Allora dicevo! 15 non è vero 15, sono 16 perché ti sei dimenticato il portiere.
Io ho detto 15 perché mentre cinque per esempio della difesa vanno in avanti, i 5 attaccanti retrocedono e così viceversa e la gente pensa questi che c’hanno 5 giocatori in più! E invece no, è perché mentre i 5 giocatori vanno avanti, gli altri 5 vanno indietro e durante questa confusione generale le squadre avversarie si diranno: “Ahh, che sta succedendo? E non ci capiscono più niente!”

Speroni, il capitano, chiosa: ”Nemmeno noi!”.


Come l’ex capitano della Longobarda, in questi giorni tutti gli italiani “coerenti” (pochi) non ci capiscono più “nulla” sull’ipotesi di un Governo giallo-rosso guidato da Giuseppe Conte.

Eppure se ci pensate, in modo imparziale, questa situazione “paradossale” può essere “serenamente” paragonata alla scena del film interpretata magistralmente da un allora “veggente” Lino Banfi.

Mr. Oronzo Canà adottava come schema di gioco la “bizona” al contrario i pentastellati, guidati dall’ex premier Giuseppe Conte, vorrebbero utilizzare lo schieramento “pdzona”. Entrambi i sistemi di “gioco” adottati dai rispettivi leader, hanno un aspetto in comune: l’intenzione di non fare capire nulla a squadra, tifosi e avversari.

Scrivendo di comici, mi viene in mente una frase di un altro grandissimo attore italiano, Antonio De Curtis in arte Totò.

“Di notte, quando sono a letto, nel buio della mia camera, sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano, sono gli occhi della mia coscienza! “

Lasciamo da parte chi non sembra avere una coscienza per ritornare a scrivere “solo” di calcio……….!

Nella seconda giornata di campionato, durante il match tra Cagliari e Inter, il numero nove nerazzurro, Lukaku, è stato oggetto di ululati razzisti da una minoranza “ignorante” di tifosi cagliaritani.

“Buhhh! Buhhhh!

Come hanno reagito a quell’ignobile comportamento arbitro e assistenti? Come le tre scimmie sagge, che danno corpo al principio proverbiale del “non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male”.

Le tre scimmiette che costituivano la terna arbitrale, Mizaru (Maresca), Kikazaru (Del Giovane), Iwazaru (Lo Cicero) non hanno visto, sentito e parlato di razzismo. Per la gioia di tutti i presenti, tranne uno, la partita si è svolta regolarmente in novanta minuti di gioco, come se nulla fosse accaduto, con il risultato finale a favore dei neroazzurri guidati da Antonio Conte.

Episodio non passato inosservato dalla vittima che a freddo, dopo la partita, si sfoga su Instagram: “Cori razzisti? È vergognoso!"

Nell’ultimo mese molti giocatori hanno subito insulti razzisti, a me è capitato ieri. Il calcio è un gioco che deve essere goduto da tutto e non dovremmo accettare nessuna forma di discriminazione che rappresenta una vergogna per il nostro sport. Spero che le federazioni di tutto il mondo reagiscano con forza su tutti i casi di discriminazione“.

Il belga ha poi concluso, senza giri di parole, il duro sfogo contro il razzismo:

“Signore e signori, è il 2019, invece di andare avanti stiamo andando indietro e penso che, in quanto giocatori, dobbiamo essere uniti per conservare questo gioco pulito e divertente per tutti”.

Povero Lukaku, qualcuno "un pio" dell’internazionale dovrebbe informarlo sulle attuali condizioni politiche e sociali della penisola italica.

“Bisogna salvare chiunque in mezzo al mare, ma poi riportarlo indietro, Bisogna scaricarli sulle spiagge, con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato”. [cit. Matteo Salvini attuale vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’interno del Governo Conte].

Non è solo la politica a fare la parte della pecora nella guerra contro il razzismo, anche la cultura fa la sua sporca figura;

Senza nessuna polemica, ieri mi è capitato di leggere una notizia sul mio sito di sport preferito www.calciomercato.com.

Il titolo: “Roma ricordi Doumbia? UFFICIALE: nuova avventura in Europa.

Seydou Doumbia, attaccante ex Roma, è un nuovo giocatore del Sion. L'ex giallorosso, svincolato, ha firmato fino al 2020.
Fino a questo punto niente da obiettare, una semplice notizia di calciomercato come tante altre che riempiono le pagine del portale sportivo! Tutto perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio, una foto: Il calciatore del Camerun è immortalato con la lingua da fuori nemmeno fosse un cammello!

Mi domando, perplesso: “con tante foto che ci sono di Seydou è necessario riproporre sempre quella con l’unico muscolo dell’attaccante che non è stato mai utilizzato per fare goal?" 

Johann Wolfgang Goethe sosteneva che la bellezza è negli occhi di chi guarda! Sicuramente sono “io” che sono troppo malizioso, forse il razzismo è solo nei miei occhi;

Di conseguenza con la stessa logica di Johann Wolfgang Goethe posso scrivere, senza contradditorio, che a Cagliari gli “spregevoli” ululati razzisti (buhhh!) non erano nelle orecchie di chi avrebbe dovuto ascoltare, ma solo in quelle “nere” di Lukaku.



Dedica per i razzisti

Colleghi razzisti, spesso politici e giornalisti, eletta schiera che si vende alla sera per un po' di milioni. Voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni. Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete un blogger fallito, un pio, un teorete, un Oronzo Canà o un prete a sparar cazzate..!

Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso. Mi piace scriver pezzi e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso. E quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare.
Ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

 

Dedica supplementare per i politici di centro, di destra e di sinistra. 

“Ecco Qua! Da oggi inizia questa nuova votazione sulla piattaforma Rousseau! Io suggerisco che si faccia in montagna perché l’ossigeno allarga i polmoni e allarga anche il cervello di qualcuno di voi!”

 

Buhhhhhhhhhhh! 

 

Oronzo Canà